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Manifestazione di protesta alla Fiat Sata di Melfi
Publie le domenica 2 dicembre 2007 par Open-PublishingSabato 1° dicembre, alla Fiat Sata di Melfi, si è tenuta una combattiva manifestazione contro i licenziamenti e la montatura giudiziaria ai danni dello SLAI COBAS per il sindacato di classe.
Una folta delegazione di operai e lavoratori appartenenti allo slai cobas per il sindacato di classe, al Sindacato Lavoratori in Lotta, all’Assemblea Lavoratori Autoconvocati ha partecipato allamanifestazione tenutasi sabato 1° dicembre alla Fiat Sata, in rappresentanza di uno schieramento molto più ampio di lavoratori, delegati appartenenti ai sindacati di base e alla Fiom, cgil, e di associazioni politiche che hanno aderito all’appello.
Ai cancelli della Sata erano presenti rappresentanti dei Carc, Proletari comunisti e del Coordinamento per l’unità dei comunisti.
La manifestazione , aperta da tre striscioni che dicevano: "Giù le mani dal sindacalismo di classe e di base, gli operai licenziati alla Fiat, a Melfi come a Pomigliano, devono rientrare, la montatura giudiziaria e la repressione deve finire", ha visto un susseguirsi di interventi, seguiti con attenzione da numerosi operai, a fronte dello schieramento intimidatorio di polizie e carabinieri e vigilanti interni alla Sata, che hanno denunciato le condizioni di vita e di lavoro, la repressione di Stato, l’attacco Fiat a Melfi, aPomigliano e nelle altre fabbriche, il governo e i sindacati confederali, e riaffermato la necessità del sindacato di classe e la lotta per la trasformazione sociale e il potere operaio.
Abbiamo affermato che "i veri "terroristi" sono chi ci accusa e lo fa per creare un clima di terrore alla Fiat come su tutti i posti di lavoro, per imporci salari sempre più bassi, orari sempre più lunghi, lavoro precario e sfruttamento, attacco alla nostra salute prima con il TMC2 poi con il "TMC3".
Vogliono imporci l’accordo governo/padroni/sindacati confederali su pensioni e welfare che alla Fiat Sata come nella grande maggioranza delle fabbriche i lavoratori hanno contestato.
Vogliono imporci i diktat dello Stato e dei governi dei padroni, sia di centrodestra che di centrosinistra. E chi non sta a questo gioco è un terrorista, un operaio da criminalizzare e licenziare.
Sanno che se mettono "fuori legge" queste organizzazioni e fuori dai cancelli questi operai sarà per loro più facile COLPIRE TUTTI GLI OPERAI e tutto il mondo del lavoro.
Per questo E’ INTERESSE DEI LAVORATORI di tutti i sindacati di base, di tutte le organizzazioni della classe operaia RISPONDERE UNITI a queste montature e a questi attacchi.
SE TOCCANO UNO TOCCANO TUTTI!
Alla manifestazione è seguita l’assemblea a Rionero che ha visto un approfondimento dell’analisi della montatura giudiziaria in corso e del suo nesso reale con i licenziamenti, del valore che ha avuto l’iniziativa nel rompere una cappa perché finora, è bene ricordare a tutti, non vi sono state iniziative di sciopero tra gli operai Fiat Sata e che non si è andati al di là di interpellanze parlamentari e una raccolta di firme indirizzata al Pres. Napolitano. E della necessità di affrontare i limiti dell’iniziativa
stessa per far crescere il fronte e la lotta.
L’assemblea si è conclusa con l’impegno per la costruzione di una GIORNATA NAZIONALE DI LOTTA PER IL MESE DI GENNAIO 2008 che tocchi gli stabilimenti Fiat, e il maggior numero di posti di lavoro e città.
Alla Fiat Sata lo slai cobas per il sindacato di classe sin dai prossimi giorni svilupperà un intervento con volantini, firme, ecc., intorno a questioni chiave, quali il salario, il sistema TMC/Ocra, il ripristino dei
15 turni e la precarietà.
In merito al rapporto con gli operai licenziati e gli altri sindacati di base e la Fiom presenti in fabbrica, affermiamo con chiarezza che la mancata partecipazione alle iniziative del 1° dicembre è stata una scelta miope e sbagliata, che sottovaluta la portata politica e sindacale della manovra e non impugna l’arma vincente per il sindacalismo di base e di classe e per i lavoratori dell’unità e della lotta, pur a fronte di posizioni e prospettive differenti.
E’ chiaro che in vista della giornata nazionale di lotta di gennaio faremo tutti gli sforzi perché questo atteggiamento cambi, al servizio del rientro degli operai in fabbrica e per la sconfitta dei piani giudiziari e aziendali dei padroni.
Con l’iniziativa di oggi e l’assemblea al centro sociale di Rionero alle 15, lanciamo un appello a operai, delegati RSU, a tutto il movimento dei lavoratori, studenti, donne, democratici e progressisti per una giornata nazionale di lotta su tutti i posti di lavoro e nelle piazze contro tutti i licenziamenti alla fiat, contro la montatura giudiziaria in corso e contro ogni repressione contro le lotte e le organizzazioni sindacali e politiche dei lavoratori.
Slai COBAS per il sindacato di classe
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