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Manifestazione per la liberta’ di stampa a Roma
Publie le sabato 3 ottobre 2009 par Open-Publishing7 commenti
Alla manifestazione per la liberta’ di stampa di Roma ci sono piu’ di 300.000 persone. Roma e’ bloccata. Partecipano anche i 30.000 precari della scuola. E poi tantissime associazioni, Libera Informazione con Morrione, la GIL (non partecipano Cisl e Uil), FNSI, ACLI, ARCI, Articolo 21, ANPI, tg3, Iacona, Sciarelli, il cdr di Mediaset, il cdr dell’Espresso, Gad Lerner, il cdr dell’Unita’, la redazione de Il fatto, il regista Taviani, Mina’, Stefania Sandrelli, il direttore di Europa, Santoro e la sua equipe, don Sciortino di famiglia Cristiana, Ezio Mauro di Repubblica, Roberto Saviano, la moglie e la figlia di Enzo Biagi, Monica Guerritore, Striscia la notizia, tantissime tavole della pace. Manifestazioni di solidarieta’ anche in 12 citta’ europee: Parigi, Londra, Barcellona, Bruxelles… Si associano premi Nobel, uomini di cultura, artisti e attori di tutta Europa…
Sulla piazza si alzano le agende rosse di Borsellino, richiami a Ilaria Alpi e a Falcone.
La manifestazione si apre con un minuto di silenzio per i 21 morti del disastro di Messina, su cui si ipotizza il disastro colposo, ma, come dice Saviano “cio’ che e’ successo a Messina non e’ frutto della natura ma del cemento”.
Arrivera’ anche la notizia che si e’ sciolto il Comune di Fondi, per cui un anno fa il prefetto aveva chiesto lo scioglimento per collusione mafiosa,
scioglimento che Berlusconi ha impedito per un anno.
Di Pietro ha dichiarato che, con la firma allo scudo mafioso, Napolitano ha commesso un atto di vilta’ e di tradimento alla Costituzione.
(Napolitano intanto sta deprecando gli scissionismi, e verrebbe fatto di ribattergli: “E’ meglio un solo paese = una sola mafia?”)
Stiamo ancora scendendo nella classifica mondiale della liberta’.
Come dice Dacia Maraini: “ La liberta’ di stampa non e’ ancora sparita nel nostro paese ma e’ minacciata e dunque e’ ora il momento di intervenire prima del silenzio totale. Non siamo ancora in un regime di polizia, ma c’e’ molta intimidazione e minaccia da parte di uno che ha in mano la maggioranza degli strumenti d’informazione del nostro paese.
L’Italia e’ in una deriva antidemocratica che disonora il nostro paese. Siamo scesi al 73° posto dopo la Corea del sud. L’Europa ha critiche e preoccupazioni verso il nostro paese. L’informazione fa domande e chiede risposte, e’ un suo diritto. Non ci puo’ essere giustizia se non c’e’ informazione.
A Bruxelles ci trattano con compassione. Dobbiamo dire al mondo che l’Italia non e’ Berlusconi, esiste un’Italia che crede alla democrazia. Invece al governo ci sono persone che vogliono un’Italia uniformata, disinformata, che si raccoglie attorno ai grandi totem del reality show.
Berlusconi ha omogeneizzato i suoi giornali licenziando i piu’ moderati per i piu’ aggressivi, era tenta una svolta gravissima su una Rai gia’ piegata e umiliata. Vuole un Lodo Alfano anche per l’informazione.
Berlusconi chiama i giornalisti “farabutti! Dice che questa manifestazione e’ una farsa, e che in Italia nessuno attenta alla liberta’ di stampa, cio’ vuol dire che questa manifestazione gli da’ molto fastidio.
Il Giornale scrive che “e’ inevitabile che l’informazione sia un mercato dominato dai gruppi di potere piu’ forti”
Ma la liberta’ di informazione deve esserci, perche’ e’ la condizione prima di ogni liberta’.
Come dice Franco Siddi: “Oggi non si e’ piu’ di dx o di sx, ma o si e’ con la Costituzione o si e’ contro la Costituzione. I nemici non sono i giornalisti ma sono quelli che strangolano il pensiero. Senza una libera circolazione delle informazioni e delle idee, un paese muore. Ma qui c’e’ un signore che non vuole che i cittadini sappiano, che vuole plagiare le loro menti, sotterrare i fatti, difendere il crimine. Leggi bavaglio, intimidazioni, minacce, diffamazioni, licenziamenti, querele, insulti…
Questa e’ la piazza della coscienza civile del paese che non china la testa, che non piega la schiena!"
I cartelli sulla piazza dicono:
D’Alema
1-Chiedici scusa!
2-Vattene!
Ricordate Ilaria Alpi
Liberiamoci del nuovo Mussolini
Odio gli indifferenti
Feltri, tu dirigi Libero perche’ libero non sei
Ci sono cartelli in cui Berlusconi sta accanto a Putin
Uno dice: “Mi mangano le parole”
Scelgono il sogno, avranno l’incubo
Se la risposta e’ Berlusconi, la domanda e’ sbagliata
La liberta’ di stampa e’ sempre liberta’ di dissentire
Berlusconi, cancro della vita civile
Si citano tanti nomi di giornalisti uccisi, abbiamo un numero di persone sotto protezione pari alla Colombia.
Dice il Presidente della Consulta Onida: “In democrazia ogni potere deve essere esercitato per la sua funzione nell’interesse comune non nell’interesse di chi lo detiene” “La democrazia si fonda sul consenso ma deve essere un consenso correttamente informato” “Lo stato dell’informazione in Italia e’ di malattia”.
Siddi cita Norberto Bobbio: “Noi dobbiamo considerare la liberta’ sempre una condizione imprescindibile, mai un impedimento.
Si cita la Rai che ha tolto la tutela legale a Report
Saviano e’ accolto da un boato della folla: “In Italia non vengono chiusi i giornali dalla polizia politica ma i giornalisti non possono scrivere senza subire ritorsioni, senza temere ritorsioni e diffamazioni sulla loro vita privata” “Ognuno deve rispondere alla sua coscienza. Se lo si permette, la parola puo’ salvare la liberta’”. “La mafia ha infangato la parola onore, ma una parte grande di questo paese onora chi cade per la liberta’”. Conclude con “Verita’ e potere non coincidono”.
Dice il segretario USIGRAI: “Non e’ che, una volta caduto Berlusconi, ci sara’ la panacea universale. Siamo andati troppo avanti nell’errore e troppi si sono accodati”
Roberto Natale: "Ci sono le voci del lavoro, della cultura, dell’associazismo cattolico che ha vissuto l’attacco all’Avvenire come uno schiaffo brutale.
Il premier insulta i giornalisti quando l’attenzione di tutto il mondo boccia i suoi bavagli.
Questa piazza e’ anche contro quei giornalisti che il bavaglio se lo mettono anche prima che venga loro chiesto"
Il presidente dell’ordne de giornalisti, vedendo tante bandiere di sx ha detto: "Forse ho sbagliato piazza". Il che la dice lunga su cosa difenda.
Ha partecipato anche il novantenne Lepri, fondatore dell’Ansa.
C’era anche Giorgio Bocca, che parla di "liberta’ di stampa relativa, di giornalisti condizionati che condizionano anche l’opinione pubblica".
Flavio Lotti del Tavolo della pace: "Abbiamo un disperato bisogno di una informazione che si metta a servizio della cultura della pace. Avrei preferito di vedere qui le bandiere di tutti i partiti. Abbiamo bisogno che i partiti escano dalla Rai per lasciar entrare la vita vera e le persone reali. Mi auguro che venga illuminata la pace dai media quanto illuminano le guerre".
Marcore’: "Non puoi essere colpito perche’ esprimi una opinone che va contro quella di chi e’ al potere. Questo dovrebbe riguardare tutti, dx come sx. Se c’e’ questa manifestazione e’ perche’ c’e’ un grosso problema. E piu’ della stampa e’ grave cio’ che avviene nella televisione che orienta le opinioni dell’80% degli italiani. Non dobbiamo avere paura! Dobbiamo gridare il nostro: ’non sono d’accordo!’"
"In nessun paese democratico nessuno si sogna di censurare un comico o un giornalista. qui si parla di mettere a tacere la Littizzetto. Si parla tanto del mercato divinizzandolo, ma poi si mette in dubbio che Annozero possa andare in onda quando la stessa trasmissione prende 7 milioni di teleutenti. Berlusconi vuole un organo politicizzato che dice: questo puo’ essere detto, questo no.
Marcore’ ha citato Alexis de Tocqueville nel 1830 scriveva “la democrazia in America. La democrazia e’ un punto di partenza, non un punto di avvio.
"Vedo chiaramente nell’eguaglianza due tendenze: una che porta la mente umana verso nuove conquiste e l’altra che la ridurrebbe volentieri a non pensare piu’. Se in luogo di tutte le varie potenze che impedirono o ritardarono lo slancio della ragione umana, i popoli democratici sostituissero il potere assoluto della maggioranza, il male non avrebbe fatto che cambiare carattere. Gli uomini non avrebbero solo scoperto, cosa invece difficile, un nuovo aspetto della servitu’… Per me, quando sento la mano del potere appesantirsi sulla mia fronte, poco m’importa di sapere chi mi opprime, e non sono maggiormente disposto a infilare la testa sotto il giogo solo perche’ un milione di braccia me lo porge.
Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa piu’ rapidamente della civilita’ e dell’abitudine alla liberta’, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare. Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperita’ di tutti. In casi del genere, non sara’ neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri... Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirssi del potere in un simile momento critico, trovera’ la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Bastera’ che si preoccupi per un po’ di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamera’ a rispondere del resto.
Puo’ tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi e’ un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa piu’ rapidamente della civilta’ e dell’abitudine alla liberta’, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.
Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperita’ di tutti. In casi del genere, non sara’ neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri. Se un individuo abile e ambizioso riuscisse a impadronirsi del potere in un simile momento critico, trovera’ la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Bastera’ che si preoccupi per un po’ di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamera’ a rispondere del resto. Che garantisca l’ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell’ordine e’ gia’ schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all’altro puo’ presentarsi l’uomo destinato ad asservirla. Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i piu’ piccoli partiti possono impadronirsi del potere.
Non e’ raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all’universale immobilita’ disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si puo’ fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo.
Se cerco di immaginare il dispotismo moderno, vedo una folla smisurata di esseri simili ed eguali che volteggiano su se stessi per procurarsi piccoli e meschini piaceri di cui si pasce la loro anima...Al di sopra di questa folla, vedo innalzarsi un immenso potere tutelare, che si occupa da solo di assicurare ai sudditi il benessere e di vegliare sulle loro sorti. E’ assoluto, mite, previdente, e persino mite.
Assomiglierebbe alla potesta’ paterna, se avesse per scopo, come quella, di preparare gli uomini alla virilita’. Ma, al contario, non cerca che di tenerli in un’infanzia perpetua. Lavora volentieri alla felicita’ dei cittadini ma vuole esserne l’unico agente, l’unico arbitro. Provvede alla loro sicurezza, ai loro bisogni, facilita i loro pensieri, dirige gli affari, le industrie, regola le successioni, divide le eredita’: non toglierebbe forse loro anche la forza di vivere e di pensare?
La sopravvivenza della forma liberale e’ connessa piu’ con l’educazione alla liberta’ e con le garanzie per l’autonomia dell’individuo che con la difesa della mera eguaglianza. E’ facile essere eguali nella servitu’, piu’ difficile, ma necessario, essere liberi nell’eguaglianza."
Capezzone ha detto che questa manifestazione e’ contro Berlusconi. Vuol dire che Capezzone riconosce in Berlusconi il peggiore nemico della liberta’ di stampa.
Ore 18,30: Napolitano ha firmato lo scudo fiscale
Di Pietro dice: "Il capo dello Stato ha compiuto un atto di vilta’ e di abdicazione".
In base alla Costituzione egli poteva rimandare lo scudo criminale alla Camera e richiedere una nuova votazione, e, visti i piccoli numeri con cui era passata, era possibile anche che venisse bocciata.
Ora questa possibilità è stata esclusa per la vigliaccheria di un uomo che ricopre una carica che non onora.
masadaweb.org
Messaggi
1. Manifestazione per la liberta’ di stampa a Roma, 3 ottobre 2009, 21:07, di pietro ancona
sono qualunquista se scrivo questo?
( Tutta la comunicazione è foraggiata dallo Stato)
una folla enorme di stipendiati con il pubblico denaro (il concorso dello Stato alle spese TV ecarta stampata è di circa sette miliardi l’anno), una folla di autocensurati (non scrivono niente sui palestinesi o sugli argomenti sgraditi e non velinati dal Potere) che non ha tenuto in nessun conto l’oscuramento che avrebbe arrecato alla manifestazione nazionale dei precari della scuola, è convenuta oggi a Roma a strillare per la libertà della comunicazione. Questo mentre continua a praticare la lottizzazione!!
Non credo che chi vive lautamente a spese del Regime possa avere le carte in regola per protestare contro chi gli da da vivere spesso lussuosamente come accade a tanti dipendenti della TV iperlottizzata tra i tanti che pure erano presenti in piazza.
Quando avremo una televisione ed una stampa finanziati dai loro sostenitori e non dallo Stato potremo davvero parlare di indipendenza!
Pietro Ancona
1. Manifestazione per la liberta’ di stampa a Roma, 3 ottobre 2009, 22:19, di Fau.Fab
Si, sei qualunquista.
Non tutta la comunicazione è sostenuta dai cittadini o dallo Stato.Si può essere o non essere d’accordo sui finanziamenti (e ti premetto che non sono pienamente d’accordo) ma un conto è essere liberi di informare ed un altro è autocensurarsi nel diffondere le notizie per logiche di potere.
A mio avviso gli autocensurati di cui parli sono i coloro che negane la notizia quando questa risulta sgradevole al potente di turno (che sò, Minzolini, Belpietro, Giordano, Fede) e non i liberi cittadini (abbiamo 300,000 giornalisti in Italia?)che hanno tutto il sacrosanto diritto di unirsi e manifestare il loro pensiero (articolo 17 della Costituzione)
Esistono giornali che non dipendono dallo Stato, piccole case editrici che non dipendono da Berlusconi (Mondadori, Einaudi) blog d’informazione liberi dai partiti...
Perdonami ma tra i nomi di chi è sceso in strada trovi quelli di Giorgino, Feltri, Mentana, Minzolini, Berlinguer, Fede, Facci, Buttiglione, Busi & co.?
Che significa "quando avremo una stampa e una televisione finanziata dai loro sostenitori potremo parlare d’indipendenza"?Significa che ora non ne possiamo parlare?Che ora non possiamo "lottare per"?E in che modo speri quindi di avere una stampa e una televisione libera?Fausto Fabiani
2. Manifestazione per la liberta’ di stampa a Roma, 4 ottobre 2009, 09:35, di viviana
Non ce lo dobbiamo nascondere: ogni partito parlamentare o no ha preso con le molle circa questa manifestazione per la libertà di stampa, che tra l’altro è la prima in assoluto che sia mai stata fatta in Italia! Del resto i giornalisti sono una casta che gode di per sé di poche simpatie, se lavorano in televisione distorcono la verità e non dicono mai le cose che vorremo sentire, sono troppo spesso servili e cortigiani coi potenti, godono di finanziamenti pubblici che abbiamo loro negato con un referendum popolare, e persino dei quei diritti dei PACS che si negano alle coppie di fatto, molto raramente fanno dossier, inchieste approfondite, denunce, si aggiogano in genere dietro la verità ufficiale del momento (vedi la democrazia esportata con le armi, o la necessità di tagliare il welfare o la bellezza dell’UE), si somigliano tutti e hanno dietro sempre grossi interessi imprenditoriali che ne negano l’autonomia, sono spesso troppo pagati, se sono direttori di giornali come Feltri o Belpietro godono di prebende milionarie e infine sono controllati da un ordine inefficiente e dubbio.
Che il Pdl voglia i giornalisti come Minzolini e Fede o Vespa, licenziando o diffamando gli altri, è evidente.
Ma anche il Pd non nasconde il suo fastidio. In quanto alla sinistra radicale, solo Di liberto si è associato alla lotta per la libertà di espressione. Ferrero è cauto e poco espressivo.
In quanto agli italiani, il 90% di loro nemmeno legge un giornale, e della libertà di stampa non gliene può importare di meno.
Se poi considerano dove stava la sx per es. nella difesa della tutela legale a Report, ci cadono le braccia.
viviana
3. Manifestazione per la liberta’ di stampa a Roma, 4 ottobre 2009, 13:21, di lu
intanto, a nome dei precari e/o disoccupati che hanno manifestato ieri a Roma, ringrazio i liberi giornalisti di tv e quotidiani shierati nella manifestazione per la libertà di stampa... per averci dedicato giusto 5 righe alla meglio. Rivendicare la libertà di stampa è giusto... ma USARLA tale libertà quando ed ove si può fare... sarebbe ancora meglio! "Avete ancora la libertà di pensare... ma quello non lo fate" cantava Giorgio Gaber...
4. Manifestazione per la liberta’ di stampa a Roma, 4 ottobre 2009, 17:16, di Fau.Fab
Proprio perchè non esiste la libertà personale e/o professionale di diffondere la verità, che vengono dedicate "giusto cinque righe alla meglio" ai precari e/o disoccupati!
Utilizzando Jannacci:"E sempre allegri bisogna stare che il nostro piangere fa male al re, fa male al ricco e al cardinale,diventan tristi se noi piangiam"
Come cittadino posso pure "pensare" ma se non "agisco" come posso manifestare il mio pensiero?
Purtroppo il "regime" molte persone ce l’hanno nel DNA, e fanno di tutto per saltare sul carro del vincitore....alla manifestazione c’erano comunque molti liberi cittadini oltre ai giornalisti, quelli che amano il proprio mestiere, non i Vespa, Feltri,Belpietro, Giorgino e Co!
5. Manifestazione per la liberta’ di stampa a Roma, 4 ottobre 2009, 18:02
avessero voluto... su repubblica, l’unità, il tg3 e via dicendo... qualche riga in più la potevano scrivere... o la lotta dei precari rovina i piani anche di questi signori?!?!?!
6. Manifestazione per la liberta’ di stampa a Roma, 4 ottobre 2009, 20:27, di Fau.Fab
AHHHH come no, presi come sono nelle lotte intestine di partito...purtroppo l’informazione non ti viene più data, sei tu con i tuoi mezzi che devi andare a cercartela...quello che dici dimostra che anche in quella che una volta veniva definita telekabul, la libertà difetta....certo la Repubblica dei tempi di tangentopoli picchiava giù duro, il tg di Curzi era seguitissimo, che tempi ragazzi, Carra (ora lista pd) con le manette in bella vista, le monetine lanciate a Craxi, de Michelis inseguito nelle calli dalle urla dei veneziani (onto, onto=unto) la bavetta alla bocca di Forlani....ora se fanno vedere la d’Addario ad Annozero, gridano tutti allo scandalo---Feltri e Belpietro invece di fare i giornalisti sembrano gli avvocati del nano...andassero dal loro padrone a chiedere informazioni....e poi dicono che in Italia esiste libertà d’informazione!