Home > Manifestazioni contro l’ingerenza iraniana nel sud dell’Iraq
Manifestazioni contro l’ingerenza iraniana nel sud dell’Iraq
Publie le giovedì 31 agosto 2006 par Open-PublishingManifestazioni contro l’ingerenza iraniana nel sud dell’Iraq
di Ali Allak
Molti iracheni sono guardinghi nei confronti della crescente influenza di Teheran nel sud dell’Iraq, e viene riferito di manifestazioni in diverse città, che esortano le autorità a prendere misure immediate per fermare l’ingerenza iraniana.
Dopo l’invasione Usa del 2003, l’Iran si è insediato solidamente nella regione, fornendo appoggio ai suoi alleati e alle loro milizie con denaro e armi.
L’influenza iraniana è così evidente che in diverse città come Najaf, Kerbala e Bassora il persiano sta costantemente sostituendo l’arabo come lingua ufficiale.
Le principali fazioni politiche sciite e le loro potenti milizie sono filo-iraniane, come pure diversi importanti esponenti religiosi sciiti, in particolare quelli di origine iraniana.
Ma nonostante la crescente influenza di Teheran, ce ne sono ancora molti, e fra loro alcuni di rango elevato, che adesso mostrano pubblicamente il loro malcontento nei confronti della presenza iraniana nel sud.
Alcuni di questi esponenti religiosi hanno un largo seguito a Baghdad e in altre città del sud e apparentemente stanno coordinando gli sforzi per controbilanciare il campo filo-iraniano.
La settimana scorsa i loro sostenitori sono scesi in piazza, accusando l’Iran di fomentare il conflitto confessionale e di utilizzare i suoi agenti per soffocare l’opposizione alla sua presenza nel paese.
Uno degli organizzatori, Abdulzahra al-Maamuri, dice che c’è “una atmosfera di terrore” nel sud dell’Iraq.
“Siamo sotto minaccia costante. Agenti dell’intelligence iraniana hanno il controllo totale e vorrebbero che tutti, compresi gli esponenti religiosi che si oppongono a loro, stessero zitti.
“Ma non rimarremo in silenzio. Come seguaci di esponenti religiosi sciiti arabi insistiamo sulla nostra identità di arabi e resisteremo all’influenza persiana”, dice Maamuri.
Le manifestazioni sono scoppiate quando la polizia irachena ha fatto irruzione negli uffici dell’esponente religioso Mahmud al-Hassani. L’incidente ha provocato l’uccisione o il ferimento di almeno 50 persone.
Hassani è una figura influente in quella che è diventata nota in Iraq come al-Hawza al-Natiqa (il seminario religioso sciita che si fa sentire), composta principalmente da esponenti religiosi di origine irachena.
Essa si oppone al cosiddetto seminario sciita silenzioso, i cui membri sono di origine straniera.
Le forze di polizia nel sud dell’Iraq, che si dice siano infiltrate da elementi filo-iraniani, sono accusate di agire
contro Hassani su ordini iraniani.
Si dice che i sostenitori di Hassani si siano scontrati con la polizia in diverse città del sud fra cui Najaf, Karbala, e Bassora.
Essi chiedono il rilascio immediato e incondizionato di 300 dei suoi seguaci, che sono stati arrestati in quella che è vista come una campagna di repressione contro i membri del seminario che si fa sentire.
http://www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=2854