Home > Marino segretario: una occasione buttata

Marino segretario: una occasione buttata

Publie le lunedì 26 ottobre 2009 par Open-Publishing
9 commenti

 Marino segretario: una occasione buttata -
di Paolo De Gregorio, 26 ottobre 2009

Il mio appello a votare Marino alle primarie del PD è stato ignorato, eppure era una straordinaria opportunità offerta ai milioni di precari, agli antinuclearisti, agli ambientalisti, che lo scienziato laico Marino, estraneo alla nomenklatura del PD, non colpevole della inesistente identità del PD, non colpevole delle sconfitte subite dal partito, dichiarava apertamente e chiaramente, in caso di vittoria, di tutelare.
Le persone che vivono il precariato, gli antinuclearisti che vogliono subito la energia rinnovabile e pulita sono milioni, ma non si sono scomodati a mettersi in fila per dare la maggioranza a Marino, e questo la dice tutta sulla tiepidezza e inconsistenza di queste persone.
Il PD è stato riconsegnato a coloro che hanno distrutto ogni speranza di superamento del capitalismo, a quelli che con le cooperative sono pronti a spartirsi la torta degli appalti del nucleare, delle basi militari americane, e che propongono a Torino la candidatura dell’”incorruttibile idealista” socialista La Ganga.
Oggi dobbiamo immaginare il ghigno soddisfatto del professionista a vita della politica, Massimo D’Alema, colui che decise insieme agli USA il bombardamento della Serbia, felicissimo dello sciocco menefreghismo dei suoi avversari, che avevano i numeri per mandarlo finalmente a godersi la sua nave a vela.

L’attuale democrazia non ci concede molte possibilità di contare. Non possiamo scegliere neppure i nomi dei deputati e senatori, ma quando c’è una occasione per contare davvero la buttiamo via.
Non mi è piaciuto che né Grillo, né Di Pietro abbiano fatto un appello ai loro simpatizzanti di andare in massa a votare Marino, visto che era l’unico i cui programmi coincidevano con le linee politiche di IDV e con le posizioni del movimento di Grillo, in un momento in cui bisogna aggrapparsi ad ogni opportunità per invertire il processo di allontanamento dalla partecipazione attiva alla politica di molti italiani.
Credo che ci dovrebbero spiegare il perché di questo mancato appello, e se non lo faranno in modo convincente credo che sarà l’inizio di un declino.
Paolo De Gregorio

Messaggi

  • Non sono d’accordo. Al momento Grillo unisce centinaia di migliaia di persone attorno a un movimento di opinione. Puo’ darsi che questo un giorno si trasformi in un partito, ma le sue pregiudiziali sarebbero comunque opposte a quelle di qualunque partito esistente, proprio perche’ nei partiti attuali le decisioni piovono dal vertice, mentre nelle nascenti liste civiche a 5 stelle si sta difendendo un tentativo di democrazia che nasce dal basso.

    Posto che questo assunto primario sia mantenuto, e cioe’ democrazia partecipata contro politica verticistica o delle segreterie, perche’ Grillo avrebbe dovuto difendere questo o quel partito, sia pure nella persona di uomini nobilissimi come Marino?

    Un movimento di opinione si sviluppa dell’accoglienza di alcune idee fondamentali: no al nucleare, difesa dell’ambiente, lotta alla finanza corrotta ecc.
    Semmai sono i partiti a doversi schierare a difesa di uno di questo temi e non chi difende questa base di giustezza a portare avanti questo o quel candidato.

    Poi il singolo elettore puo’ fare le sue scelte e decidere di difendere Marino piuttosto che Bersani. Ma da Grillo non ci si puo’ aspettare che appoggi delle candidature all’interno dei partiti.

    Dunque puo’ essere che Travaglio o De Magistris o Gomez si avvicinino a Grillo per consonanza con campagne particolari e questo e’ bene accetto o che anche Il fatto pubblichi temi di Grillo o cammini su una strada comune. Torna meno convincente che Grillo faccia campaga politica a favore di questo o quel politico

    Quando avra’ un partito proprio sara’ un altro discorso, ma allora difendera’ ‘i suoi’ uomini politici.

    viviana

    • Se Marino si presenterà - lo faranno concorrere! - per la Regione Lazio, avrà il mio voto - e presumo tanti altri da vincere -; firmerò una cambiale in bianco perché, allo stato, di lui mi fido.

      Vedremo

    • LA SCELTA DEL pd DI mARINO è GIà NON CONDIVISIBILE. iL RESTO SONO, COME SI DICE IN SICILIA "DISCURSI PERSI E TABACCHIERI DI LIGNU""

    • però, prima o poi, occorre che grillo & c. (gli "opinionisti") dicano qualcosa (meglio se di sinistra) su altre tematiche quali ad esempio la politica internazionale, la questione del precariato, come e DOVE reperire i soldini per pagare gli ammortizzatori sociali, come confrontarsi con l’immigrazione e via dicendo... Il limite, mi pare, è (molto postmoderno) quello di avere anche ragione su alcune tematiche specifiche MA sulle restanti "è un prenderci" con questi "opinionisti". Sarei anche pronto a dare carta bianca al grillo di turno sulla questine energetica (tanto per dire) MA sul lavoro non ho idea di cosa possa sparare costui o demagistris... ho idea, invece, di cosa possa sparare travaglio (tatheriano convinto, per sua ammisisone). Ed allora come è possibile raggrupaprsi attorno ad alcune questioni perdendo di vista le altre? Tutto in balia del caso?! Boh, cosa volete che vi dica, io penso che sia necessaria una visione complessiva un minimo condivisibile... sullo specifico si trovano le convergenze più insostenibili, come sempre...

  • Marino non aveva alcuna chance e lo sapeva benissimo !! Resta solo da capire perchè si sia prestato a questa pagliacciata dall’esito scontato !!

    Viene il sospetto che lo scopo sia stato solo quello di far poi pesare il suo 15% al momento della spartizione delle seggiole e delle poltrone , facendosi tranquillamente cooptare all’interno dell’oligarchia di partito senza alcuna speranza di riuscire a portare avanti quelle istanze di rinnovamento, che erano obiettivamente presenti nel suo programma !!

    MaxVinella

    • No Max, la tua dietrologia è troppo arzigogolata e non corrisponde al personaggio Marino.

      In quanto alla lotta al precariato, qua si pecca per non conoscenza, è da anni un cavallo di battaglia di Grillo che ha fatto parlare i diretti interessati pubblicando un libro bianco gratuito che si può scaricare direttamente da internet.
      Se vai sul suo sito, puoi vedere che l’argomentp è sempre aperto e coinvolge migliaia di interventi. Evidentemente si parla senza sapere.

      Si può andare a http://grillorama.beppegrillo.it/schiavimoderni/ e rendersi conto di persona. Il libro contiene 400 storie di precariato e si può scaricare gratuitamente. La prefazione è di Styglitz, che per chi non lo sapesse è un economista di fama mondiale, perché Grillo per i suoi blog si fa assistere dagli esperti migliori del globo.

      Mi pare che certa inimicizia contro Beppe Grillo sia mantenuta viva da persone che nemmeno lo conoscono e parlano un po’ a caso.

      Francamente io non conosco nessun politico italiano, e tanto meno personaggio dello spettacolo, che abbia fatto un lavoro così profondo e intenso di educazione dell’informazione pubblica sui massimi temi del nostro paese e del mondo.

      Poi, se uno non lo conosce, può dire di tutto ma restan discorsi a pera, pregiudiziali e poco seri

      viviana

    •  Viviana dici che quello di Grillo è un movimento di opinione, e infatti Grillo si pronuncia su tutto ciò che avviene,e non era tenuto a esprimere un sostegno a Marino. Io dico che è stata una occasione, rara, buttata via, di battere la nomenklatura (contro cui Grillo si pronuncia continuamente), e soprattutto abbiamo perso l’opportunità di avere maggiore forza nel contrastare il ritorno al nucleare. Consideravo positivo il programma di Marino laddove diceva un NO netto al nucleare e un SI altrettanto netto alle rinnovabili.
      Non capisco perchè sono battaglie che i movimenti e l’IDV debbono portare avanti da soli, quasi sembra che si tema una sorta di concorrenza, ma questo se vero non è positivo per vincere tali battaglie e va superato.

       Pietro, certo allo stato delle cose mi sono chiesto anche io che ci fa Marino nel PD, ma colgo l’aspetto positivo nella volontà di portare avanti scelte laiche e razionali.

       Detto questo, mi sono espresso sull’evento e mi aspettavo altre pronunce prima del voto, ma non sono appassionato dell’argomento più di tanto. Non sono del PD e sono dell’opinione che in questa fase non vi è alcuna forza (Grillo e IDV compresi) che parla della vera alternativa al capitalismo che è quella del superamento del lavoro salariato con il piccolo modo di produrre., per realizzare l’autosufficienza alimentare ed energetica.
      Il ragionamento è lungo e va in altra sede.
      saluti a tutti
      paolo

    • Cara Viviana, io ho avanzato solo un sospetto !! Ti chiedo però questo punto quali possano essere state secondo Te le motivazioni di Marino per partecipare a delle primarie dall’esito scontato a da cui sarebbe uscito sicuramente sconfitto !!

      MaxVinella

    • Posso risponderti con una frase di Chesterton in cui si riassume lo sforzo di tutti coloro, e sono tanti, che hanno tentato qualcosa di nuovo col loro apporto personale in condizioni impossibili (e qualcuno ci è anche riuscito):

      "E’ impossibile, ma tenterò".

      Io ho apprezzato Marino per questo, per aver voluto rappresentare qualcosa di nuovo, per aver avuto la forza di portare avanti ciò in cui credeva, per aver voluto significare qualcosa in questo partito bloccato e insabbiato ormai da tempo. Lo sforzo era notevole e dobbiamo rendergli onore. Da solo, contro le correnti, contro uno zoccolo duro di vecchi abituati a una reverenza totale ai vecchi totem, contro un paese disinformato e abituato a procedere a blocchi fissi senza critica e conoscenza.

      Nulla di quello che lui ha proposto e per cui ha lottato sarà buttato via.

      Se nella vita dovessimo impegnarci solo in cose che hanno un successo sicuro e garantito, il 90% degli sforzi umani e tutte le lotte dei migliori non comincerebbero nemmeno. Le grandi vittorie sociali non sono state conseguite da persone pragmatiche che si fermavano a valutare puntualmente i pro e i contro, ma da idealisti che non avevano alcuna speranza certa e anzi avevano di fronte a sé un sicuro fallimento. Essi sono andati avanti malgrado le batoste iniziali e lo stesso farà Marino se non tradisce chi crede in lui.

      Io Marino lo ammiro e credo che nessuno di quelli che ha ascoltato il suo programma sia oggi lo stesso di prima. E’ portatore di istanze che ha sviluppato con estrrema coerenza, senza le logiche del potere e il peso delle correnti o gli inciuci del potere. Che sia stato seguito solo da un 15% di votanti non permette di dire che, vedendo l’impossibilità di una vittoria, non doveva partecipare. Se la lotta si misurasse dalla vittoria, gran parte di quellic he sperano in un mondo migliore dovrebbero tacere.

      Io lo stimo, altre centinaia di migliaia di cittadini lo stimano. Le parole sono come l’acqua: si infiltrano nella mente e nel cuore e possono creare correnti sotterranee pronte a emergere come sorgenti.

      Berlusconi insiste a dire che con Bersani hanno vinto i comunisti. Io non vedo più comunisti da nessuna parte in parlamento e temo di non vederne quasi più anche nel paese. Bersani è un abile affarista e porterà avanti i suoi interessi concreti, ma non saranno proprio interessi di sinistra quanto quelli di precise formazioni economiche (le coop per es.) o territoriali, che di sinistra non hanno proprio niente. Con Bersani ha vinto un’altra forma di neoliberismo grazie alla logica delle correnti, lo zoccolo duro, la vecchia impostazione dalemiana, la democrazia esercitata da una segreteria di capetti assoluti, ancorati al politicismo più massiccio. Io non vedo nulla che non sia vecchio potere che ritorna.. ritorna la bicameralina, ritornano i dalemiani, ritorna la Melandri.. si riparla di cambiare la Costituzione per un regime presidenziale forte, di vietare le intercettazioni, di separare le carriere dei magistrati.. torna tutto l’armamentario dalemiano e soprattutto quella capacitò di inciucio di D’Alema che ha portato il Pd a questo punto. E se le centrali nucleari vedranno anche la partecipazione delle Coop, le Coop andranno lì come sono andate a costruire la base militare di Vicenza, come hanno messo le mani in pasta nel ponte di Messina. Solo affari! Temo che Bersani porterà avanti il solito comitato di affari. E rivedremo i soliti inciuci anche nelle scalate bancarie. Qualcuno crede che la storia sarà diversa? Io temo di no.

      E di fronte a questa prospettiva Marino non doveva nemmeno partire?! Non sono d’accordo. La sua voce idealista e solitaria ha reso ancora più stridenti le contraddizioni di un partito che si dice di sx ma la cui deriva verso l’affarismo di dx è sempre più evidente.

      viviana