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Matteo Giordano (PRC): e gli occupanti dell’ex Ostello...

Publie le mercoledì 14 maggio 2008 par Open-Publishing

Matteo Giordano (RC): "Se gli occupanti dell’ex Ostello non daranno un segnale d’apertura si dovranno prendere le loro responsabilità"

Attualità: Interviste

del 14/05/2008 di Stefano Giuntini

LUCCA – Una patata bollente. E’ questo il miglior termine per definire quella che ha fra le mani adesso Matteo Giordano, di Rifondazione Comunista: a lui è andato infatti il ruolo di mediatore fra la Provincia di Lucca, proprietaria dell’immobile, e gli occupanti dell’ex Ostello della gioventù. E mentre si attende, fra poche ore, l’assemblea da lui organizzata stasera (14 maggio) a Palazzo Ducale per parlare di “questione giovanile” (a cui parteciperanno tutti gli occupanti) e che dovrà, in qualche modo, essere risolutiva, lo abbiamo intervistato. Anche per far luce su certe, diciamo, (naturali?) "contraddizioni" in cui pareva fosse caduta in questi giorni Rifondazione...

Qual’è l’obiettivo finale dell’assemblea? Convincere i ragazzi ad abbandonare l’edificio, magari offrendo loro qualcosa in cambio?

“Rimanere o uscire è una loro decisione. Noi di Rifondazione abbiamo svolto un fondamentale ruolo di mediazione fra le parti in gioco, ciò ha permesso, tra le altre istanze, di fare rimanere i ragazzi nell’edificio fino all’assemblea di stasera. Il fatto che 7 di loro siano già indagati, infatti, dà la misura di quanto la Procura spinga per il ritorno alla legalità. Dopo il dovuto esposto, infatti, la Provincia di Lucca è rimasta all’ascolto (parlare di dialogo pare eccessivo), grazie anche all’opera dell’assessore Regoli. L’obiettivo di stasera, dunque, è quello di gettare le basi per aprire al più presto un tavolo di discussione sulla ’questione giovanile’, capace di coinvolgere tutte le forze in campo (quindi anche il Comune di Lucca) per arrivare a soluzioni concrete. I ragazzi d’Indastria, infatti, hanno il merito di avere acceso con la loro azione i riflettori sul problema della carenza di spazi per i giovani, che però è solo uno dei tanti aspetti, chiamiamole ’piaghe sociali’, interni alla ’questione giovanile’. Noi vogliamo affrontarli tutti”.

Ma perché hanno scelto di occupare proprio l’edificio dell’ex Ostello? Qui si parla di un edificio pubblico, dove tra l’altro è già in essere un progetto nell’ambito delle politiche giovanili. Qual’è la posizione di Rifondazione a riguardo?

“Apprezziamo enormemente gli sforzi compiuti dalla Provincia in questo senso, che si è mossa anche oltre le sue competenze formali e territoriali per dotare la città di Lucca di spazi di aggregazione, riempendo così una grave lacuna creata da oltre venti anni di amministrazioni comunali. La scelta di Indastria è stata provocatoria, per dare risalto alla sua azione. Noi appoggiamo da sempre le forme democratiche di lotta per l’ottenimento dei diritti. E per i giovani avere spazi di aggregazione è un diritto. Quella degli occupanti, infatti, è stata a tutti gli effetti un azione di disobbedienza civile e, come tale, diversa dall’illegalità in senso stretto. Certo, sulla carta è illegale, ma anche Norberto Bobbio diceva che una norma ingiusta può essere a volte disattesa per arrivare al suo adeguamento”.

E’ realistico parlare di sgombero, a questo punto. Se l’ipotesi si verificasse i ragazzi hanno dichiarato che terranno la posizione, anche se in maniera non violenta. E in certi scenari non è dato mai sapere che piega può possono prendere le cose. Che posizione terrebbe Rifondazione in caso di incidenti?

“Reputo che per raggiungere un dialogo almeno una delle parti in causa deve fare una mossa, rivedere la propria posizione. Dare, insomma, un segno d’apertura. Il fatto di sgomberare o farsi sgomberare, ripeto, è una scelta degli occupanti. Quindi né il sottoscritto, né Rifondazione possono imporre loro nulla. Quello che faremo è consigliarli a dare quel segnale di apertura al fine di ottenere quella che noi reputeremmo una vittoria completa su tutti i fronti. Al di là di tutto, comunque, il partito appoggerà sempre le rivendicazioni di questi ragazzi, ma dopo la riunione di stasera, se decideranno di rimanere, non potremo più fare niente per aiutarli. Dovranno, insomma, prendersi la responsabilità delle loro azioni. Ma temo che senza quel segnale d’aperta, nel futuro, questa lotta possa essere delegittimata”.

Gli occupanti hanno dichiarato di essere al lavoro sul progetto di occupazione da 7 mesi. Possibile che voi non sapevate niente?

“Non sapevamo niente, sul serio. Io stesso sono stato informato della cosa la mattina dopo l’occupazione. E non solo non sapevamo, ma neppure immaginavamo una cosa del genere”.

Ma qui si parla di vostri elettori. Come leggete questa cosa? Rifondazione è davvero così slegata dalla sua base giovanile?

“Questi ragazzi fanno politica al di fuori dei partiti, e li capisco. Vorrei però che anche loro capissero il partito, che qui è stato messo in forte imbarazzo, visto che sta nella maggioranza a Palazzo Ducale e, in più, ha nelle sue file l’assessore competente alla questione dell’ex Ostello. Per quanto riguarda il discorso degli elettori, invece, vorrei specificare che gli occupanti rappresentano solo una minima parte del variegato mondo giovanile che ci sostiene. Prendiamo il progetto approntato dalla Provincia per l’ex Ostello, per esempio, su cui da anni sono al lavoro sulle proposte almeno 40 ragazzi. Un numero già maggiore della base occupante di Indastria”.

http://www.loschermo.it/articolo.php?idart=7207