Home > Mercimonio elettorale di An e Udc sul contratto degli statali

Mercimonio elettorale di An e Udc sul contratto degli statali

Publie le lunedì 28 marzo 2005 par Open-Publishing
7 commenti

Il ministro Baccini: "100 euro l’aumento per il pubblico impiego"

Possibiliste Cisl e Uil: "Il governo ci convochi, si può chiudere"

Statali, ultima offerta del governo

la Cgil: "Mercimonio elettorale"

ROMA - Il governo offre 100 euro di aumento agli statali e i sindacati si spaccano. Possibiliste Cisl e Uil, furibonda la Cgil che parla di "mercimonio pre-elettorale". Il governo si mostra ottimista sulla chiusura di un accordo e sono state proprio le dichiarazioni del ministro della Funzione pubblica Mario Baccini ad accendere lo scontro.

Il contratto degli statali si deve chiudere "il prima possibile ha detto - se è prima delle elezioni tanto meglio, per noi è prioritario definire il problema". Poi ha aggiunto: "Intorno ai 100 euro si può discutere".

Mentre sulla cifra indicata da Baccini il leader della Cisl Savino Pezzotta non commenta, il responsabile del pubblico impiego del suo sindacato Nino Sorgi apre al governo: "Cento euro di aumento modificano un po’ la posizione rigida precedente. Certo, non basta, bisogna aggiungere qualcosa. Ma è una buona base di partenza e dimostra l’impegno del ministro Baccini".

Ancora più esplicito il segretario della Uil Luigi Angeletti: "Il governo ci convochi subito. Si può chiudere. Il ministro Baccini ci chiami, anche domani, nel più breve tempo possibile. Apriremo e chiuderemo la trattativa. E’ possibile farlo in poche ore".

Di tutt’altro avviso la Cgil che per bocca di Carlo Podda commenta: "Questa storia è diventata un mercimonio pre-elettorale. Il governo se la canta e se la suona da solo, mentre rimane introvabile un vero tavolo di trattativa. E’ una discussione tutta interna al Governo, che il 15 marzo si era impegnato a convocare il sindacato dopo lo sciopero generale e invece continua nel suo dibattito mediatico".

Podda commenta anche l’incontro in programma mercoledì prossimo, in un albergo romano, in cui i leader di An e Udc, Fini e Follini, assieme allo stesso ministro Baccini, dovrebbero prendere posizione proprio sul rinnovo contrattuale. "E’ ridicolo - afferma Podda - che due leader di forze tutt’altro che marginali del Governo lo facciano in una manifestazione pubblica: le mediazioni si fanno al tavolo contrattuale".

L’appuntamento è quindi per mercoledì, in occasione dell’assemblea nazionale a livello politico promossa da Udc, An e alcuni esponenti di Fi.

(28 marzo 2005)

Messaggi

  • Berlusconi, se non proprio smentisce, gia’ comincia a ridimensionare la sparata elettorale di Udc e An

    Statali, aumento di 95 euro.

    "Ho sentito parlare di una chiusura del contratto del pubblico impiego a 100 euro, ma non credo che ciò sia possibile: il governo intende portare a 95 l’aumento". Berlusconi esclude che il governo "abbia la possibilità di reperire ulteriori risorse", in merito al contratto degli statali. Di un aumento di 100 euro aveva parlato il ministro della funzione pubblica Mario Baccini. "Un aumento di 100 euro, che non ritengo possibile, sarebbe come dare un cattivo esempio, dando aumenti superiori al pubblico rispetto al privato" continua il premier.

    • Statali, l’ira dei sindacati
      "E’ solo propaganda elettorale"

      ROMA - E’ secca la reazione dei sindacati dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sugli aumenti contrattuali per i lavoratori pubblici (non più di 95 euro). "E’ solo propaganda elettorale. Trovo poco serio affrontare problematiche così impegnative in questo modo: tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori del settore pubblico, della scuola, della sanità e della ricerca da quindici mesi stanno aspettando il rinnovo del loro contratto di lavoro" commenta il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Mentre per il segretario generale della Uil Luigi Angeletti le dichiarazioni di Berlusconi sono un "passo indietro".

      "Non si affrontano queste questioni nè con le interviste, sui giornali o alle radio, nè con gli interessi dei partiti - insiste Epifani - mi pare anzi si tratti di un ritorno indietro molto preoccupante, che speravamo di aver superato quando nacque l’Agenzia per la contrattazione pubblica. Per la Cgil vale quello che si dice ai tavoli di trattativa, di cui ancora non si vede l’ombra".

      E sulla necessità di una trattativa punta il segretario della Cisl, Savino Pezzotta: "C’è un contratto scaduto da 15 mesi che non viene rinnovato. La responsabilità di questo non rinnovo sta in capo alla mia controparte, che in questo caso è il governo. Si esca da questo dibattito inutile e si faccia una trattativa vera".

      29/03/2005 - 11:20

    • Il presidente del Consiglio ha posto il limite a 95 euro

      Ma An non ci sta: "Era stato deciso che sarebbe stato più alto"

      Statali, sulla cifra dell’aumento
      è scontro tra Fini e Berlusconi

      La Lega si schiera con il premier: "Inutile discutere, non ci sono soldi"

      Il ministro Udc Baccini spinge invece per chiudere a quota 100

      ROMA - Governo spaccato sulla cifra da stanziare per il rinnovo del contratto degli statali. Da una parte Berlusconi, Forza Italia e la Lega, decisi a non concedere più di 95 euro di aumento. Dall%u2019altra An, con il vicepremier Fini schierato in prima linea, e Udc, convinti che non si possa scendere sotto quota 100. Il contrasto è venuto allo scoperto oggi con un botta e risposta affidato agli organi di informazione.

      Ad aprire le danze era stato il ministro Udc della Funzione pubblica Mario Baccini, annunciando la possibilità di chiudere la trattative con un accordo sulla cifra di 100 euro. Pronto era arrivato l%u2019altolà del premier, spalleggiato dalla Lega e dal ministro dell’Economia Siniscalco.

      "Ho sentito parlare di una chiusura del contratto del pubblico impiego a 100 euro, ma non credo che ciò sia possibile: il governo intende portare a 95 l’aumento", ha tagliato corto Berlusconi dai microfoni di "Radio anch’io", spiegando di ritenere che Palazzo Chigi non "abbia la possibilità di reperire ulteriori risorse", da devolvere al contratto degli statali.

      Nel giro di qualche ora è arrivata la ferma replica del vicepresidente del consiglio Fini. Il leader di An si è detto certo che il governo, dopo le relazioni dei ministri Baccini e Siniscalco all’ultimo Consiglio dei ministri, "abbia già deciso" di stanziare nella prossima finanziaria le risorse necessarie ad assicurare agli statali un aumento superiore ai 95 euro. "Non ho motivi per pensare %u2013 ha aggiunto - che la dichiarazione di quest’oggi abbia fatto mutare avviso al presidente del Consiglio".

      A sostenere la versione del premier sono invece i ministri dell’economia Siniscalco, del Welfare Maroni e delle Riforme Calderoli. "C’è un dibattito in corso anche all’interno della maggioranza", ha ammesso Siniscalco, ma "ho sentito che il presidente Berlusconi ha parlato di 95 euro, che sono esattamente quelli stanziati nella Finanziaria 2005".

      Calderoli si è detto invece "lieto che il presidente del Consiglio abbia confermato ciò che pensa la Lega e che, del resto, è la posizione del governo". "Del resto - ha proseguito - era impensabile aumentare lo stipendio degli statali in modo così rilevante rispetto a quello dei privati. Basti pensare che l’aumento medio degli statali negli ultimi cinque anni è stato pari al 13,1% e quello dei dipendenti privati del solo 10,9%".

      Dal canto suo Maroni ha invece chiuso la porta alla possibilità di ripensamenti da parte della Lega. A chi gli chiedeva se la questione del rinnovo contrattuale potesse essere al centro di un futuro vertice di maggioranza, il ministro del Welfare ha replicato: "Non credo proprio che serva un vertice. Piuttosto, se qualcuno vuole proporre un rinnovo nel pubblico impiego che superi i 95 euro dica dove si trovano le risorse. A me è stato detto che non ci sono né per la riforma degli ammortizzatori sociali, né per le misure relative alla non autosufficienza".

      Quanto ai tempi dell’accordo per il rinnovo del contratto degli statali, Berlusconi è rimasto sul vago, ma ha spiegato che "certamente prima del voto avrebbe un significato elettorale che mi sembra non si debba dare a questa trattativa".

      (29 marzo 2005)

    • 29 marzo 2005 - Comunicato RdB CUB Pubblico Impiego

      CONTRATTI PUBBLICI:
      Anche la miseria diventa oggetto di competizione elettorale!

      "Siamo ormai oltre ogni immaginazione, il rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici è diventato il nodo politico centrale nella fase finale della campagna elettorale per le elezioni regionali" dichiara Paola Palmieri della Direzione Nazionale RdB- Cub pubblico Impiego.

      "Mentre tutti , forze politiche e sindacali, si affannano a dimostrarsi paladini dei dipendenti pubblici , la verità delle cifre è tenuta ben nascosta. La miseria offerta dal Governo 95 euro corrisponde a meno di quanto definito per il precedente biennio, Cgil Cisl Uil che invece sostengono una cifra maggiore di 10 euro, di fatto sarebbero disponibili ad accettare un rinnovo, dopo 15 mesi di ritardo, pari a quanto concesso nel precedente biennio cioè il 5,5%."

      La RdB-Cub Pubblico Impiego rilancia invece la battaglia per aumenti contrattuali che consentano ai dipendenti pubblici di recuperare il potere d’acquisto delle proprie retribuzioni falcidiate dall’aumento esponenziale del costo della vita, dall’aumento di tasse e tariffe e dal contenimento salariale che ormai dura da oltre 10 anni grazia al famigerato Accordo di Luglio del 1993 voluto da Governo e Cgil Cisl Uil.


    • Beh, se lo dice pure lui, non c’e’dubbio che e’ una squallida sceneggiata .....

      Reggio Calabria, 11:46 da repubblica on line

      STATALI: BERLUSCONI, OGNUNO TIRA ACQUA AL SUO MULINO

      Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi smentisce dissensi all’interno del Governo sul rinnovo del contratto degli statali. "Anche in questo caso - ha risposto il premier ai giornalisti - si fanno delle sceneggiate; si montano dei dissensi che non ci sono all’interno del Governo. E’ chiaro - ha aggiunto - che ciascuno porta acqua al mulino del suo partito in un momento elettorale.

    • Milano, 17:42 30.3.05

      STATALI: CALDEROLI, NESSUN MOTIVO PER DARE PIU’ 85 EURO

      Nessuna marcia indietro da parte della Lega Nord sulla questione del rinnovo del contratto per i dipendenti statali. Calderoli anzi rilancia: "Non c’e’ nessun motivo per andare oltre un aumento di 85 euro". "Deve essere chiaro - sostiene il ministro delle Riforme - che negli ultimi cinque anni l’aumento degli stipendi degli statali e’ stato del 13,1%. Quello dei privati del 10,9%. Tanti contratti sono stati rinnovati con aumenti da 60 a 83 euro. Non si vede perche’ si debba quindi andare al di la’ degli 85 euro che rappresentano comunque qualcosa in piu’ rispetto a qualsiasi altro settore del privato". "Che gli alleati - conclude Roberto Calderoli - abbiano maggiori interessi elettorali in quel settore, e’ anche legittimo, ma noi dobbiamo tutelare gli interessi di tutti. Se c’e’ una coperta corta, perche’ tirarla?".

    • Guglielmo Epifani (Cgil): "Conta solo la trattativa"

      Luigi Angeletti (Uil): "Un passo indietro del premier"

      Statali, l’ira dei sindacati
      "E’ solo propaganda elettorale"

      ROMA - E’ secca la reazione dei sindacati dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi sugli aumenti contrattuali per i lavoratori pubblici (non più di 95 euro). "E’ solo propaganda elettorale. Trovo poco serio affrontare problematiche così impegnative in questo modo: tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori del settore pubblico, della scuola, della sanità e della ricerca da quindici mesi stanno aspettando il rinnovo del loro contratto di lavoro" commenta il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Mentre per il segretario generale della Uil Luigi Angeletti le dichiarazioni di Berlusconi sono un "passo indietro".

      "Non si affrontano queste questioni nè con le interviste, sui giornali o alle radio, nè con gli interessi dei partiti - insiste Epifani - mi pare anzi si tratti di un ritorno indietro molto preoccupante, che speravamo di aver superato quando nacque l’Agenzia per la contrattazione pubblica. Per la Cgil vale quello che si dice ai tavoli di trattativa, di cui ancora non si vede l’ombra".

      E sulla necessità di una trattativa punta il segretario della Cisl, Savino Pezzotta: "C’è un contratto scaduto da 15 mesi che non viene rinnovato. La responsabilità di questo non rinnovo sta in capo alla mia controparte, che in questo caso è il governo. Si esca da questo dibattito inutile e si faccia una trattativa vera".

      (30 marzo 2005) Repubblica on line