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Metalmeccanici, contro governo e Confindustria mobilitazione
Publie le martedì 28 ottobre 2008 par Open-PublishingMetalmeccanici, contro governo e Confindustria mobilitazione
di Carlo Sandri
Sei righe di comunicato date alle agenzie di stampa nella tarda serata. Ma dietro la brevità un annuncio importante: la Fiom chiama i metalmeccanici alla mobilitazione contro governo e Confindustria. La notizia la illustra sempre in modo scarno, si commenta da sola, dice, il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini:" La direzione della Fiom, riunita a Roma, ha deciso di convocare l’Assemblea delle delegate e dei delegati metalmeccanici per la giornata di venerdì 31 ottobre. All’assemblea saranno proposte le forme e le modalità della mobilitazione di tutta la categoria contro le scelte del governo e della Confindustria con manifestazione nazionale a Roma entro la prima settimana di dicembre. All’Assemblea dei delegati Fiom parteciperà il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani”.
Cerchiamo di saperne di più, ma l’ufficio stampa della Fiom fornisce solo notizie relative alla organizzazione: si viene a sapere che l’assemblea, già da tempo programmata ma ancora non convocata formalmente, si terrà a Roma e che vi prenderanno parte circa cinquemila delegati dalle fabbriche di tutta Italia. Dallo scarno comunicato si ricavano due notizie:la prima riguarda la presenza di Epifani un segnale importante che significa ricucitura di rapporti che sono stati anche molto tesi come quando la Fiom prese posizione contro l’accordo siglato dai sindacati con Prodi ed i metalmeccanici si pronunciarono negativamente. Anche sulla questione della contrattazione fra la Fiom e la casamadre di Corso d’Italia le tensioni non sono mancate. Le prese di posizione della Cgil sempre più dure nei confronti delle politiche del governo e di Confindustria hanno segnato, evidentemente,un riavvicinamento estremamente importante in una fase calda come quella attuale.
La più grande confederazione sindacale italiana sia per quanto riguarda la contrattazione sia sul piano generale delle politiche economiche e sociali ha accentuato una forte opposizione invitando anche le altre due confederazioni a dar vita alla necessaria mobilitazione rivendicando interventi sui salari, le pensioni, per una reale redistribuzione del reddito a favore delle fasce più deboli. Così come non sono state accolte le proposte di Confindustria tese a colpire la contrattazione nazionale. La scesa in campo dei metalmeccanici, con la forza d’urto che rappresentano,costituisce un punto di riferimento molto importante per l’intero mondo del lavoro, per la Cgil. L’altra notizia è che si muove la sola Fiom. La Fim, il sindacato aderente alla Cisl, si trova in difficoltà. Il nuovo segretario, Farina, un uomo che si richiama al segretario generale Bonanni, davvero poco propenso alle lotte , al conflitto, alla mobilitazione si trova a dover rispondere a lavoratori che vedono ogni giorno sempre più colpito il potere d’acquisto, che non vogliono pagare il prezzo più alto per la crisi che stiamo vivendo, alle prese con vertenze aziendali,cassa integrazione, mobilità. La Uilm sembra caduta in una fase di letargo.
Ancora una volta è la Fiom a farsi carico, in prima persona, della moblitazione, dell’apertura di un conflitto sociale e sindacale di dimensioni che vanno ben al di là dei cancelli dele fabbriche. In una fase che vede studenti, lavoratori della scuola, dell’università, precari, del pubblico impiego (anche se Cisl e Uil sembrano cedere alle pressioni del governo per accettare un accordo da svendita di liquidazione), scendono in campo, lottano, manifestano, la<decisione della Fiom, la mobilitazione degli operai, copre un vuoto che, oggettivamente, rischiava di dividere il mondo dei lavoratori.