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Metalmeccanici pronti allo sciopero nazionale
Publie le mercoledì 29 ottobre 2008 par Open-PublishingMetalmeccanici pronti allo sciopero nazionale
di Fabio Sebastiani
I metalmeccanici pronti a calare su Roma. Saranno loro ad aprire il periodo delle "festività" quest’anno.
La segreteria della Fiom è pronta a proporlo all’assemblea dei cinquemila, tra delegati e delegate, già programmata a Roma venerdì prossimo 31 ottobre.
La data per il momento rimane in bianco, ma certamente sarà entro la prima settimana di dicembre. Un periodo non certo inusuale nella tradizione delle tute blu.
Anche se formalmente non si può interpretare come uno sciopero politico, di quelli che negli anni settanta servivano a buttar giù i governi a guida democristiana, ne ha tutta l’apparenza.
Dichiaratamente, è una protesta contro l’attacco ai diritti del mondo del lavoro, e contro la riforma del modello contrattuale, così come stanno provando a concordarla Confindustria, Cisl e Uil. E già così siamo abbondantemente fuori dal cosiddetto "perimetro contrattuale". Se poi ci si aggiunge il "No" alla riforma della scuola e alla riduzione dello Stato sociale prevista nel cosiddetto "Libro Verde", ecco che l’iniziativa dei metalmeccanici si può definire senza ombra di dubbio come la prima vera mossa sindacale di massa di questo autunno caldo.
E non sarà la sola. Il pubblico impiego manifesterà per il contratto il 3, il 7 e il14 novembre. Più o meno la stessa cosa verrà fatta dal settore del terziario e della grande distribuzione, che ha in programma un rendez-vous a Roma il 15 novembre. «Anche la Filcams - sottolinea il segretario nazionale Maurizio Scarpa - dopo l’accordo separato avrà la sua manifestazione nazionale. L’obiettivo è la riapertura del tavolo ma anche difendere i lavoratori dalla sottrazione di democrazia alla quale sono costretti».
Del resto, la rottura dell’unità sindacale messa in atto da Cisl e Uil con ben tre accordi separati (Commercio, Riforma dei modelli contrattuali e Pubblico impiego) non poteva che dar luogo a una mobilitazione dei lavoratori e a forti ripercussioni sul piano politico e sindacale. Fino ad oggi il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha cercato di governare queste tensioni, ma dall’ultimo direttivo nazionale della Cgil che si è tenuto poco tempo fa si è capito che oltre un certo limite non era possibile andare. Ed Epifani è stato abbastanza scaltro a capirlo, anche se non ha mai rotto quel filo sottile che lo tiene legato sia al confronto sul rinnovo dei modelli contrattuali che alla chiusura del contratto del pubblico impiego.
«Proporremo all’Assemblea dei delegati la mobilitazione dei metalmeccanici contro le scelte del Governo e della Confindustria», ha dichiarato il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, dopo la direzione che la Fiom ha tenuto ieri a Roma. All’ assemblea, ha detto ancora il segretario della Fiom, «saranno proposte le forme e le modalità della mobilitazione di tutta la categoria contro le scelte del Governo e della Confindustria, con manifestazione nazionale a Roma entro la prima settimana di dicembre». All’assemblea dei delegati Fiom parteciperà anche il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani.
«La crisi finanziaria e la recessione - si legge nel volantino di convocazione dell’assemblea del 31 ottobre - si stanno scaricando pesantemente sulle lavoratrici e suilavoratori già colpiti da salari insufficienti, dalla pressione sulle condizioni di lavoro, da licenziamenti, cassa integrazione, chiusura di fabbriche».
Intanto, i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil sperimentano forme di "unità possibile", come quella sul tema dell’immigrazione. Ieri hanno scritto a Roberto Maroni, ministro dell’Interno, ed ai capigruppo parlamentari di Camera e Senato, con tre missive separate, per chiedere un incontro. Al minsitro, a cui era stato chiesto un incontro fin dal giugno scorso, hanno ribadito la necessità di affrontare insieme i più urgenti problemi in materia di immigrazione, «in particolare il tema del decreto flussi d’ingresso e i lunghi tempi che caratterizzano i rinnovi dei permessi di soggiorno dei cittadini stranieri». Nella lettera ai capigruppo parlamentari, Epifani, Bonanni ed Angeletti richiamano «la necessità di una vera riforma in materia di immigrazione, capace di governare i flussi d’ingresso rendendo possibili e rapidi i percorsi d’immigrazione regolare, inasprendo nel contempo le sanzioni verso coloro che si avvalgono di lavoratori irregolari».