Home > Mi chiamo Silvia Fiore, sono la madre di Valentina Belcredi, 23 anni

Mi chiamo Silvia Fiore, sono la madre di Valentina Belcredi, 23 anni

Publie le mercoledì 31 maggio 2006 par Open-Publishing
2 commenti

Valentina si trova in carcere, agli arresti cautelativi, dall’11 marzo 2006, a seguito dei disordini avvenuti a Milano, C.so Buenos Aires, in quella data.

Le scrivo nella speranza che, attraverso questa lettera, mia figlia possa finalmente essere ascoltata.

È tutto quello che chiedo, la possibilità di raccontare la sua storia e il diritto di mia figlia di essere giudicata solo per le sue azioni e non per le sue idee o peggio, per ciò che non ha compiuto.

Valentina, come molti giovani che credono nel valore morale ed etico della solidarietà, da tempo partecipa ad alcune attività sociali e a progetti di aiuto e integrazione a favore degli immigrati.

Valentina frequentava, sino a quel giorno e con successo, l’Accademia Antroposofica di Arte e Terapia.

Fino al giorno del suo arresto, oltre alla propria attività di consulente informatica, ha collaborato, come insegnante volontaria, in un laboratorio di sartoria per extracomunitari e come aiuto cuoca in un ristorante vegetariano.

Valentina è sempre stata una ragazza vivace, solare, entusiasta convinta che i suoi ideali di libertà e di aiuto ai più deboli debbano essere realizzati con azioni e progetti concreti.

Questo stesso entusiasmo l’ha portata, l’11 marzo, a manifestare il suo dissenso nei confronti del fascismo come simbolo di violenza e oppressione.

Manifestare il suo dissenso, per Valentina, ha significato essere li, partecipe, armata solo della sua passione, a urlare le sue idee, lanciando slogan contro l’imminente manifestazione di gruppi neofascisti, non certo pietre, ne compiendo atti di violenza e devastazione.

Infatti, non vi è nessuna immagine, tra le riprese filmate di quel giorno, non un solo fotogramma, che mostri Valentina partecipare ad azioni violente.

Nonostante tutto ciò (e nonostante l’apprezzamento che mia figlia ha riscosso anche all’interno del carcere), ancora oggi le vengono negati persino gli arresti domiciliari, adducendo a motivazioni quantomeno assurde, quali reiterazione di reati non commessi o occultazione di prove che non esistono nemmeno.

Vi chiedo AIUTO dunque affinché mia figlia possa essere rilasciata o quantomeno tornare a casa agli arresti domiciliari, ad attendere il processo, le chiedo aiuto per ottenere giustizia.

Distinti saluti.

Silvia Fiore

Messaggi

  • Buongiorno signora le volevo soltanto dire che noi tutti siamo con lei e tutte le persone che come lei stanno soffrendo per la carcerazione di una figlia o un figlio, soprattutto se come la Vale sono innocenti.. Io la conosco sua figlia e volevo solo dirle che non è da sola, ne lei e neanche la sua famiglia... Tutto qui spero di rivederla presto la Vale NON POSSIAMO CONCEPIRE QUESTE COSE, non si rendono conto di quello che stanno facendo!!!!

    Un abbraccio grande a lei e a chi come lei sta cercando di trovare solo la VERITà!!!

  • Buongiorno Silvia,
    sono dispiaciuto per quel che è successo a sua figlia e non posso che esprimerle la mia solidarietà. Se ancora non lo ha fatto scriva alle redazioni di Corriere, Stampa e Repubblica. Dal momento che proprio in questi giorni si sta dipanado il disastro compiuto dalle forze dell’ordine al g8 di Genova è probabile che quanto lei riporterà venga notato e pubblicato.
    Continuiamo a credere, nonostante i tempi, nella giustizia.
    Enzo