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Michele Fabiani: oltre il muro del silenzio

Publie le giovedì 28 febbraio 2008 par Open-Publishing
1 commento

Questa è la storia di uno di noi...

gridiamolo a tutti, gridiamolo forte!

prima che diventi la storia di ognuno di noi...

Questa è la storia di Michele Fabiani, sequestrato dallo Stato lo scorso
23 ottobre a Spoleto, arrestato dalla banda criminale di Ganzer
<http://www.repubblica.it/2003/j/sez...>
e seppellito da una coltre di silenzio sulle reali motivazioni della
montatura Brushwood <http://piemonte.indymedia.org/artic...> ,
tempista e programmata come l’insabbiamento della morte violenta in
carcere di Aldo Bianzino
<http://disc.yourwebapps.com/discuss...> ,
una settimana prima dell’arresto dei compagni spoletini.

Questa è la storia di un compagno anarchico, che sta scontando in
carcere le sue idee

Colpevole

Di amare la verità e la libertà

Colpevole

Di essersi schierato e aver lottato sempre a viso aperto per la
giustizia sociale, contro la tortura e la morte da carcere
<http://www.inventati.org/dentroefuo...>
e oltre il carcere <http://www.reti-invisibili.net/aldr...>

Colpevole

Di aver denunciato e documentato
<http://italy.indymedia.org/news/200...> una
scomoda realtà: l’importazione di avanzati sistemi tecnologici di
tortura
<http://www.anarchaos.it/Articoli/do...> ,
già ampiamente sperimentati negli USA e in altri paesi di questa
"civile" Europa, "esportatrice di democrazia"

Colpevole

Di aver dato spazio alle denunce
<http://www.fedame.org/phpBB2/viewto...>
sullo sperpero di denaro pubblico da parte dei palazzi del potere
<http://emiliaromagna.indymedia.org/...>

Colpevole

Di non essersi arreso davanti al saccheggio militare
<http://www.nodalmolin.it/> e padronale delle risorse umane ed
ambientali e di aver partecipato in prima persona ai movimenti popolari
per difendere terra, acqua,
<http://acquapubblica-umbria.noblogs...> aria, salute
pubblica dalla mercificazione del profitto e dalla devastazione
<http://spoleto.freewordpress.it/200...>
del capitale

Colpevole

Di non rinunciare alla propria identità, incompatibile con l’orrore
dell’ingiustizia, della guerra e della repressione
Di desiderare una società giusta, un modo senza sfruttamento, senza
confini e senza galere

Colpevole, per tutto questo, di essere un sovversivo

Perché desiderare un mondo migliore e lottare per esso, senza sentirsi
dire: "c’era una volta la neve
"
e raccontare alle future generazioni: "c’era una volta l’acqua", è
sovversivo e allora siamo tutti orgogliosamente sovversivi!

Non lasciamo da soli i compagni in galera per le loro idee! Perché le
loro idee sono le nostre.

Lo denunciammo a marzo dello scorso anno
<http://libertaria.netsons.org/forum...>
e lo ripetiamo ora: Michele è un perseguitato politico. Il coraggio
della verità gli è costato prima una perquisizione arbitraria con tanto
di maltrattamenti, minacce ecc. da parte dell’arma dei carabinieri, poi
una denuncia per calunnia
<http://www.network54.com/Forum/3040...>
da parte del maresciallo Biagioli, poi ancora l’arresto, con un
incredibile spiegamento di forze militari e mediatiche.

Il carattere persecutorio di questa montatura
mediatico-militare-giudiziaria è confermato dalla campagna di
criminalizzazione preventiva lanciata dalla stampa locale in agosto nei
confronti di Michele, quando si cercò di legittimare la perquisizione
arbitraria, le minacce e i maltrattamenti subiti e denunciati
politicamente dal compagno in marzo, con un presunto interrogatorio sui
fatti per cui oggi è accusato di "terrorismo". Michele smentì
prontamente gli articoli dei pennivendoli al servizio dell’Aisi (ex
Sisde), di Ganzer e della Procura di Perugia, ma sta di fatto che già a
marzo dello scorso anno (prima ancora dei proiettili alla Lorenzetti)
avevano deciso cosa fare di lui e i media lo sapevano almeno dal mese di
agosto. Questi sono i fatti e hanno la testa dura. Ognuno di noi può
trarne le conclusioni che vuole, ma non può prescindere da essi,
altrimenti fa il gioco del potere, come chi, ingenuamente o in malafede,
si è reso complice di questa montatura, dubitando sull’innocenza del
compagno con il silenzio, con le allusioni o con dichiarazioni riduttive
della sua identità e la sua coerenza politica.

Michele è una persona limpida e non merita né l’uno né le altre. E’ un
compagno che ha dato tanto e merita tutta la nostra solidarietà. Perché
la lotta per la libertà e la giustizia sociale è patrimonio di tutti gli
antifascisti, i comunisti, gli anarchici, gli antimperialisti e i
proletari consapevoli della loro forza rivoluzionaria. E’ patrimonio
popolare e non può essere "redento" all’obbedienza con queste operazioni
terroristiche, della serie "puniscine uno per educarne 100".

La nostra solidarietà, come Rete Antifascista Perugina, va oltre la
formalità, giusta e sacrosanta, che impone un rapporto di intenti
antifascisti. E’ una solidarietà che sfiora l’amicizia. E’ una
solidarietà di classe, che parte dal basso, dai bisogni e dai timori dei
proletari. Una solidarietà che nessuno ha pagato perché esista e nessuno
ha delegato ad un’urna elettorale perché la rappresenti. E’ una
solidarietà che non si vende e che non può tradire.

DISABITUIAMOCI AL SILENZIO, VOCE AI SENZA VOCE!
SOLIDARIETA’ AL COMPAGNO MICHELE!
SOLIDARIETA’ AI RIBELLI!

Rete Antifascista Perugina

Firenze, 1 marzo ore 18,30*

Alla Riottosa

Serata di solidarietà con Michele Fabiani e gli arrestati di Spoleto

Messaggi

  • E’ giusto ricordare le vere ragioni dell’arresto e della prolungata carcerazione di Michele.
    Ma questo i compagni lo sanno perfettamente: si tratta di un processo politico e la risposta deve essere politica.
    Lo sanno bene anche i giudici che perseguitano Michele con false accuse e atteggiamenti inquisitori.
    L’unico che sembra non saperlo è il "Comitato 23 ottobre", che pure opera certamente in buona fede.
    Questo Comitato, infatti, si è mosso fin dall’inizio in una logica tutta interna alle istituzioni, cercando in ogni modo di edulcorare o, peggio, nascondere le idee e le battaglie politiche di Michele e degli altri compagni spoletini che, non a caso, vengono sempre definiti come "ragazzi" ingenui che, al massimo, hanno fatto appunto qualche ragazzata...
    Forse, in questo modo, si cerca di impietosire e indurre a "clemenza" il potere, ma abbiamo visto che si tratta di una linea chiaramente perdente.
    Altrettanto perdente è il tentativo di discriminare i veri compagni di Michele (per intenderci: gli anarchici, i comunisti rivoluzionari, i tanti compagni di movimento) cercando di escluderli dalla solidarietà militante e dalla lotta per la sua liberazione.

    Non penso che Michele sia contento di questa situazione!
    Michele è un carissimo compagno, FIERO DI ESSERE UN MILITANTE ANARCHICO E NOI CON LUI!

    Carlo