Home > Milano CPT - un’offesa alla dignità umana

Milano CPT - un’offesa alla dignità umana

Publie le giovedì 6 ottobre 2005 par Open-Publishing

La legge Turco-Napolitano, la legge Bossi-Fini e il ministro dell’interno Pisanu, in nome della sicurezza, hanno trasformato il problema politico dell’immigrazione in guerra permanente contro tutti i migranti.

La società di oggi è martellata quotidianamente da retoriche securitarie che ripetono incessantemente: potete vedere voi stessi che cosa sono gli immigrati, esseri incorreggibili e pericolosi; l’immigrato è stupratore, drogato, oppure prostituta, ma è anche terrorista e criminale.

L’unica cosa da fare è lasciarlo fuori dai confini dello Stato nazionale, oppure se tenta di attraversare illegalmente i nostri confini, va rinchiuso in un CPT e poi espulso.
L’associazione continua di clandestino e criminale ha reso di fatto il clandestino un criminale sui generis, un criminale d’eccezione che non può semplicemente essere arrestato, ma deve essere internato perché non avendo commesso reato alcuno, ha la colpa pura e semplice di avere esercitato il suo diritto di fuga dalla guerra, dalla fame, dalla miseria.

Contro ogni confine, contro ogni forma di repressione per il diritto di cittadinanza
il giorno 13 ottobre giornata di sensibilizzazione e di lotta contro i Centri di detenzione per la libera circolazione.

Di seguito l’appello con le adesioni finora pervenute

Via Corelli, via Capo Rizzuto, via Quaranta..

dalla geografia delle esclusioni

alla città dei diritti

Il centro di detenzione per migranti di Via Corelli, il campo rom di via Capo Rizzuto raso al suolo, la scuola araba di via Quaranta additata come allevamento di kamikaze. Tre episodi diversi di un’unica storia, fatta di clandestinità, esclusioni e campagne xenofobe.

Milano è cambiata, è già una città multietnica, multiculturale e multireligiosa. I cittadini e le cittadine immigrati/e rappresentano oltre il 10% della popolazione cittadina e l’11,6% degli alunni delle scuole milanesi è di origine straniera.

Non vogliamo più che cittadine/i della nostra città - migranti da molti paesi - siano esclusi, costretti alla clandestinità, sfruttati in lavori neri o sottopagati, rinchiusi in ghetti urbani dal rifiuto dell’incontro nei nostri quartieri e dalla paura che qualcuno vorrebbe fosse l’unica forma di relazione sociale.

La Milano che vogliamo è una città dei diritti per tutte e tutti:

 a.. una città in cui non esista più il Cpt di via Corelli, ma una politica di accoglienza;
 b.. una città che sappia includere e riconosca il diritto di voto ai nuovi cittadini;
 c.. una città in cui la casa sia un diritto per italiani e migranti;
 d.. una città in cui le culture si incontrino e si arricchiscano;
 e.. una città in cui le relazioni tra persone non siano ordinate dall’ideologia dello "scontro di civiltà" e da leggi speciali;
 f.. una città senza il lavoro precario, ma dove a lavoratrici e lavoratori vengano riconosciuti dignità e diritti senza distinzione di colore della pelle o del passaporto;
 g.. una città che rifiuti la logica della Bossi-Fini, fabbrica di clandestinità e lavoro sottopagato.

Per questo chiamiamo le forze politiche e sociali ad un confronto fuori dalla clandestinità, perché vogliamo discutere quale sarà il programma politico per la città dei prossimi anni, quale sarà la Milano di domani.

GIOVEDI’ 13 OTTOBRE - GIORNATA DEI DIRITTI E DELL’INCLUSIONE

Dalle 17.00 alle 19.00 - Piazzale Cadorna

Presidio - rappresentazione simbolica

Alle 21.00 c/o C.S. Leoncavallo

Incontro pubblico

 a.. Video
 b.. Dibattito tra le associazioni di solidarietà e le forze politiche milanesi (hanno assicurato la loro presenza: .....)

Organizzano

Milano Migrante: ARCI, CS Leoncavallo, Naga, SinCobas, Associazione Dimensioni Diverse - Fiom Milano - Arci-Metromondo - Centro delle Culture - Coordinamento Lombardo Nord-Sud del mondo - Partito della Rifondazione Comunista Milano - Verdi Milano - Partito Umanista