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Milano, si muovono anche gli istituti superiori

Publie le martedì 28 ottobre 2008 par Open-Publishing

Milano, si muovono anche gli istituti superiori

di Tommaso Tafi

Milano - È cominciata sotto un cielo plumbeo la nuova settimana di proteste delle scuole medie, superiori e degli atenei milanesi. Da questa mattina, infatti, sono iniziate, come promesso dagli studenti nei giorni scorsi, le prime occupazioni di alcuni istituiti superiori della città. Primo tra tutti il liceo artistico Boccioni. La decisione è stata presa dalla stragrande maggioranza dei ragazzi riuniti in assemblea. Assemblea non ancora conclusa, ma che dovrebbe confermare il blocco del normale svolgimento delle lezioni almeno fino a mercoledì. Sul fronte universitario, intanto, la protesta si allarga a macchia d’olio e arriva a contagiare anche istituti storicamente più “stabili” come la Bocconi e la Bicocca, entrambe sollevatesi contro la legge 133 e contro il decreto Gelmini già da venerdì scorso.

Dalle 12:00 di questa mattina, intanto, gli studenti si sono riuniti all’interno del Politecnico, alla presenza di professori e ricercatori con lo scopo di stabilire le modalità della protesta per i prossimi giorni, soprattutto in vista del grande corteo che si terrà giovedì per le vie del centro.
Gli istituti maggiormente attivi, tuttavia, rimangono Brera e la facoltà di Scienze Politiche della Statale. Questi ultimi, nel primo pomeriggio hanno dato vita ad un piccolo gruppo organizzativo che prepari la grande assemblea che si terrà domani e che dovrebbe vedere anche la partecipazioni di autorevoli esponenti del mondo accademico. Gli studenti di Brera, infine, questa mattina hanno occupato le strade di fronte alla Triennale per assistere ad una nuova lezione in piazza.
Insomma, per nulla intimoriti dalle provocazioni e dalle velate minacce del premier, gli studenti di Milano proseguono nella loro protesta, ben consapevoli del fatto di stare lavorando per il proprio futuro.

Ma un altro importante dato si registra oggi a Milano. Agli studenti che fino ad ora hanno preso parte alle assemblee e ai cortei, che, pur non essendo partiticamente schierati, non nascondono il loro “essere di sinistra”, si stanno aggiungendo anche quelli orbitanti attorno ad altre sigle: Alleanza Nazionale e Comunione e Liberazione su tutti. Proprio in queste ore, infatti, nell’aula 501 dell’Università Statale di Milano, sono riuniti in assemblea gli studenti di Azione Giovani, riconducibili ad An, intenzionati a proporre una nuova forma di protesta, diversa da quella delle occupazioni decisa dalle “forze di sinistra”. “Non lasceremo che siano gli studenti di sinistra con i loro metodi di lotta a monopolizzare una protesta giusta che anche noi condividiamo nel merito” sbotta Marco, iscritto all’ultimo anno di lettere.

Anche i circa 600 ragazzi orbitanti attorno alla lista universitaria Obiettivo Studenti (Cl) confermano la propria estraneità alle forme di protesta organizzate fino ad ora, ma, sostiene il consigliere d’istituto Francesco Cacchioli, “la nostra critica alla riforma è netta”. Gli studenti ciellini, quindi, formeranno dei gruppi di lavoro con i professori che vi aderiranno, per studiare a fondo la legge 133 e, precisa Stefano, “informare gli studenti sui gravi danni che i tagli causeranno dal 2010. Non è una questione di politica ma di bilancio”.

Critici in questo senso gli studenti di sinistra, che, pur apprezzando il sostegno dato dai loro colleghi, tengono particolarmente a marcare le differenze tra i due approcci e tra i due fini. Perché, come conferma Carlotta “noi chiediamo il diritto allo studio per tutti, loro non si sa bene cosa vogliano”.