Home > Milziade Capril: In Romania a parlare di Rom
Un quartiere di Bucarest ancora terremotato. Sui muri delle case - racconta Milziade Caprili, vice presidente del Senato, di ritorno dalla Romania - «un bollino rosso, a segnalare un possibile crollo. In quelle abitazioni, prive di tutto, vivono i Rom». Gli stessi che dalla Romania migrano «non per tradizionale nomadismo, ma per ragioni economiche».
A fianco del sindaco Marcucci nella gestione della vicenda ex Telecom, Caprili lancia un appello per un dibattito in città «non orientato solo dalle nostre paure ma anche dai doveri di accoglienza nei confronti di chi viene da noi cercando condizioni di vita migliori». Caprili solleva alcune questioni: «Nella parte di pineta “abitata” dai Rom pare sia nato un vero e proprio insediamento di centinaia e centinaia di persone. Nessuno se ne è reso conto? Si pensava che bambini e anziani potessero svernare nei boschi?».
Giovedì scorso Caprili ha incontrato «nella residenza dell’ambasciatore d’Italia a Bucarest il consigliere personale del primo ministro per la questione Rom, signora Dana Varga, del segretario di Stato Bumbu, presidente dell’Agenzia nazionale per i Rom e l’onorevole Le Paun, presidente della Commissione per i diritti umani della Camera dei deputati». Ai quali «ho fatto presente l’estrema sensibilità e la preoccupazione con cui l’opinione pubblica italiana guarda alla situazione, spesso drammatica, dei Rom in Italia.
Atteggiamento che sfocia talvolta in discriminazione, timore, rifiuto. Ho espresso una forte sollecitazione affinché le autorità romene promuovano misure concrete di collaborazione con quelle italiane per il contrasto ai fenomeni “patologici” legati alla presenza Rom». Tutti e tre gli interlocutori, continua il racconto, «e in particolare il sottosegretario Bumbu e la consigliera Varga, reduci da una lunga missione in Italia, hanno messo in evidenza come le condizioni di vita di molti dei Rom in Italia, definite “inumane”, tocchino direttamente il problema del rispetto dei diritti dell’uomo nel cuore dell’Europa».
Il segretario di Stato, Bumbu «ha individuato nei gemellaggi tra le autorità locali delle città d’origine e di destinazione dei flussi migratori dei Rom una dimensione di collaborazione tra le più proficue». Senza dimenticare, è stato detto, il ruolo centrale del parlamento europeo: «I flussi migratori dei Rom, è stato osservato, sono fenomeni transnazionali per eccellenza, e come tali trovano il loro ambito naturale di dibattito in sede comunitaria. In questo senso, è stato espresso l’auspicio che l’Italia si faccia promotrice di iniziative per l’utilizzo dei fondi comunitari a favore delle comunità Rom. Un più facile accesso al mercato del lavoro in Romania e migliori condizioni di vita in patria costituirebbero - conclude Caprili - la premessa per una diminuzione dei flussi migratori verso l’Italia».
da Il Tirreno