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Mirafiori, alle assemblee sulla Finanziaria contestati Epifani, Angeletti e l’Ugl
Publie le giovedì 7 dicembre 2006 par Open-PublishingDiversi operai intervenuti nel corso degli incontri hanno chiesto
un atteggiamento maggiormente critico nei confronti del governo
TORINO - Sindacati confederali contestati stamane nel corso delle assemblee sulla Finanziaria allo stabilimento Mirafiori della Fiat. In particolare gli operai hanno incalzato i segretari generali di Cgil e Uil, Guglielmo Epifani e Luigi Angeletti. Nel pomeriggio è previsto anche l’intervento del segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni in un’altra assemblea.
"Guglielmo, questa non può essere la Finanziaria dei lavoratori, il sindacato deve mantenere un atteggiamento critico e incalzare il governo anche quando è di centrosinistra", ha detto un operaio delle Carrozzerie, dove si sono riuniti circa duemila lavoratori nella grandissima sala dove si fanno i test delle auto.
Stesso tono, poco distante, alle Presse, dove Angeletti parlava davanti a 1.500 dipendenti anche delle ex Meccaniche e della Costruzione stampi. Negli interventi introduttivi dei leader c’è stato qualche momento di contestazione quando si è parlato di pensioni e di Tfr.
Alle Presse è stato anche presentato un ordine del giorno su Tfr e altre questioni della Finanziaria. "Non dobbiamo fare la stampella del governo", ha detto un lavoratore ad Angeletti, che ha respinto questa critica: "Ci dipingono così ma non è vero, non ci sono governi amici. Gli unici amici siamo noi stessi e dobbiamo pensare a difenderci".
E c’è stato anche chi ha chiesto di scioperare contro il governo: "Lo abbiamo fatto contro Berlusconi, perché non lo facciamo anche ora?". Alle Carrozzerie è stato molto fischiato l’intervento di un rappresentante della Ugl, il sindacato vicino ad An.
(7 dicembre 2006) www.repubblica.it
Il leader Cgil: «Esperienza molto partecipata, emerse preoccupazioni» Cgil e Uil contestati in Fiat sul Tfr Assemblea a Mirafiori: i lavoratori criticano Epifani e Angeletti. Liquidazioni meglio in azienda e sindacato troppo vicino a governo
Più fiducia nella Fiat che nell’Inps sulla questione Tfr. E no a un sindacato troppo contiguo con il governo.
I lavoratori di Mirafiori hanno bacchettato duramente il leader della Cgil, Guglielmo Epifani e il segretario della Uil, Luigi Angeletti nel corso di due ore di assemblea.
L’ASSEMBLEA - Ai lavoratori, Angeletti ed Epifani hanno spiegato il senso di questa Finanziaria ma dalla platea si è alzato il tono quando si è parlato di Previdenza e di Tfr. In particolare su quest’ultimo punto, i fischi si sono levati quando Epifani ha affermato che «la nostra opinione è che ci sono più garanzie con il passaggio all’Inps rispetto ai soldi rimasti in azienda». Critiche ai sindacati sono giunte anche riguardo ad una eccessiva vicinanza con il Governo: «Ritengo - ha detto Vincenzo Tripodi, delegato Fiom - che ci sia un appiattimento di Cgil, Cisl e Uil sulle posizioni di questo governo. Noi non abbiamo nessun governo amico o nemico». E ancora un altro lavoratore: «A forza di governi amici gli unici che rimangono senza siamo noi lavoratori». Una critica questa ribadita anche nel corso dell’assemblea con Angeletti quando un lavoratore ha accusato il Sindacato di essere «una stampella del Governo».
ESPERIENZA PARTECIPATA - Epifani ha risposto punto su punto a queste critiche e al termine a chi gli domandava di questa sua prima volta a Mirafiori, ha osservato: «È stata una bella esperienza, questo è un luogo mitico che non appartiene solo più alla storia ma io spero al futuro di questo Paese». Qualcuno dice, gli è stato chiesto ancora, che per i sindacalisti Mirafiori sia un po’ come la «fossa dei leoni?». «No - ha risposto Epifani - è stata una esperienza molto interessante, molto partecipata, sono emerse le vere preoccupazioni, il Paese reale è questo». La previdenza e la precarietà sono le loro principali preoccupazioni. C’è stato qualcosa in particolare che è stato più difficile spiegare? «Non è stato difficile spiegare nulla. È stata una bella esperienza, un confronto positivo».
(7 dicembre 2006) www.corriere.it