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Mister Made in Italy

Publie le venerdì 2 maggio 2008 par Open-Publishing
3 commenti

Da Repubblica.it

Il presidente della Fiat accetta la proposta di Berlusconi: "Sarò mister made in Italy, ruolo coerente con la mia storia"

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Sal.

Messaggi

  • sì, smettimaola di seguire i valori-notizia imposti dai media! Sono altri i nostri problemi che "commentare" come ruba lo stipendio l’omino dal doppio-triplo cognome!

    • Sono un po’ perplesso e sconcertato dal tuo commento.

      Certamente il mio non era un invito a seguire il "valore-notizia" che tu chiami. Non intendevo e non sono interessato a fare notizia scandalistica sui redditi di Montezemolo. Tantomento intendevo seguire lo stile di un "porta a porta" per fare di problemi seri una proposta di consumo della notizia.

      Io credo fermemente che il cosiddetto made in Italy e’ fatto sullo sfruttamento dei lavori e che per una serie di monopoli solo alcuni riescono ad approdare felicemente all’estero.

      Credo anche fermemente che il made in Italy si faccia fisicamente sulla pelle dei lavoratori. Questa non e’ retorica. Io sarei molto felice, se non felicissimo di sapere il numero delle vittime che ogni anno gli imprenditori Italiani fanno per poter esportare quel famoso prodotto che poi finisce sulle tavole, nelle camere da letto, nei salotti e cosi via, di gente ricca o meno ricca dei lavoratori che li hanno prodotti.

      Sarei felicissimo di poter organizzare questi dati e raccoglierli in modo da poter dire la verita’ su come stanno le cose.

      E sarei felicissimo che sotto la pubblicazione dei dati ci fosse la dicitura di un vero partito di sinistra.

      Voglio fare un esempio concreto:

      molti si scandalizzano quando vedono che i prodotti cinesi sono concepiti in laboratori ghetto o nei cosiddetti sweatshops. Certo anche in Italia. Poi non capisco perche’ quando si tratta del made in Italy invece l’idea di denunciare lo sfruttamento non vale piu’ o l’idea e’ vista come meno eccitante.

      E mi pare che paradossalmente ho centrato il significato del commento precedente. La cosa non e’ interessante poiche’ non solve i nostri problemi.

      Certo che questi sono anche i nostri problemi. Sono certamente i problemi degli individui che sono sottopagati per produrre il cosiddetto made in italy.

      Io sono certo che per produrre il cosiddetto made in Italy, individui sono sfruttati poiche’ sono i primi nella catena del valore aggiunto.

      Ci sono poi anche gli sfruttati delle catene di distribuzione che sono i servizi nella catena del valore aggiunto.

      E con questo credo di avere tracciato una linea che divide chi viene sfruttato da chi invece
      guadagna solo per il fatto che "conosce" o "ha relazioni" con la distribuzione al dettaglio o all’ingrosso all’estero.

      Non ho ancora citato il problema della sicurezza e gia mi viene da chiedere: scusa ma i problemi legati allo sfruttamento degli individui come ho semplificato sopra non sono piu’ di sinistra?

      Certo la mia intenzione *non * e’ quella di sollevare un polverone stile "porta a porta" come e’ accaduto con l’immondizia di Napoli. Quello e’ un problema che e’ stato fagocitato dalla notizia di consumo giornaliero pre-elezioni.

      Voglio invece sollevare l’attenzione" sulle problematiche che vengono puntualmente oscurate dai telegiornali, dai vari salotti ed ora dai vari ambasciatori del made in Italy.

      Noi stessi siamo cosi’ orgogliosi di quello che l’Italia produce. Infatti i telegiornali ne parlano con tanto interesse. La nostra moda e’ sempre li sullo shermo con le gambe delle modelle che ti saltano agli occhi. I nostri grandi imprenditori sono quasi degli eroi nazionali a cui poco comunque interessa la sicurezza e poca sensibilita’ hanno costoro per le problematiche dello sfruttamento.

      I morti o gli incidenti sul lavoro seguono a parer mio la stessa strada. Non posso credere che il made in Italy sia cosi’ pulito. Forse quello che ci propinano le TV ed i giornali e’ certamente pulito e smagliante ma i fatti sono altri.

      Penso ai lavoratori sfruttati nelle campagne che lavorano in condizioni schifosi per un salario da fame per poter far arrivare il made in Italy fresco su tutte le tavole del mondo. Loro muoiono. altri vivono. Credo che sia giusto ridare dignita’ a questi lavoratori e sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi.

      Monnezzemolo rappresentera’ il made in Italy all’estero.

      Scusate ma saro’ caparbio: lui non reppresentera’ nulla di tutto questo. Pero tutto quello che ho scritto vive, e’ reale ed il peso si fa sentire sulla pelle dei lavoratori.

      Credo che l’azione che ho proposto e’ dignitosa ed e molto di sinistra. Propongo forse qualcosa che prendera’ energie e forse qualcosa si deve spendere in termini di tempo e denaro. Pero’ i benefici sono quelli che ci si aspetterebbe da una sinistra dignitosa: che incalzi il governo esattamente su tutti i temi su cui il governo vuole mentire.

      Certamente non voule essere una notizia da consumo.

      Salvatore

  • MONNEZZEMOLO

    un nome, un programma, un’essenza