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Mobilitiamoci

Publie le giovedì 17 febbraio 2005 par Open-Publishing

Giuliana come Enzo Baldoni è partita per l’Iraq con il preciso intento di raccontare ciò che realmente accade ogni giorno al popolo iracheno.
Giuliana come Enzo raccontava al mondo intero le atrocità commesse dalle truppe di occupazione.

Il rapimento di Giuliana, come il rapimento di Enzo, non aiuta il popolo iracheno, il loro rapimento non aiuta il mondo islamico, il loro rapimento giova soltanto alla follia dell’espansionismo occidentale.

Testimoni che hanno assistito al rapimento raccontano di poliziotti che hanno assistito alla scena senza muovere un dito. Quei poliziotti sono stati armati, addestrati e voluti dalle truppe di occupazione, quei poliziotti non sono intervenuti per difendere Giuliana. A questo punto mi viene un sospetto, mi viene spontanea una domanda: chi sono i rapitori di Enzo e Giuliana?

Sabato sarò alla manifestazione a chiedere insieme a voi il ritiro delle truppe, sarò alla manifestazione per chiedere la liberazione di Giuliana, sarò alla manifestazione per chiedere la liberazione di tutti i sud del mondo.

Questo governo, il nostro governo ascolterà le nostre grida disperate?
Nella migliore delle ipotesi non ci ascolterà. Nella peggiore delle ipotesi lo Scaiola di turno darà l’ordine di sparare ad altezza uomo come avvenne a Genova nel 2001, nella peggiore delle ipotesi come avvenne a Genova torturerà i manifestanti.
Forse come avvenne a Genova verranno infiltrati uomini dello stato con il preciso intento di
screditare la manifestazione.

Vi ricordate cosa avvenne dopo i terribili fatti di Genova? Il governo promise di introdurre in Italia la tortura.
Maroni in risposta ai numerosi scioperi dei lavoratori propose di eliminare il diritto allo sciopero.

E allora faccio una proposta alla società civile: per Serena, per gli iracheni, per i sud del mondo, per la nostra libertà, qualora il governo non ascoltasse il nostro appello, attiviamoci per iniziare tutti insieme una settimana di mobilitazioni capillari.
Questo appello è rivolto ai centri sociali, ai movimenti, a tutti coloro che credono che un altro mondo è possibile.

Giancarlo Pacchioni