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Montezemolo indignato.L’armata Brancaleone porta allo sbando l’Italia
Publie le lunedì 11 aprile 2005 par Open-PublishingL’armata Brancaleone della destra, sbaragliata alle recenti lezioni regionali, non demorde. Vuole restare in sella, anche se brancolante. Non sa come riorganizzarsi, per completare lo sfacelo che ha fatto dell’Italia.
L’aut aut di Montezemolo: «O un governo che governa o elezioni»
di red
«Occorre affrontare i problemi reali e concreti, fuori dalle tattiche politiche e partitiche. Occorre un governo che governi. Altrimenti, meglio le elezioni». Crisi di governo sì, crisi di governo no. Mentre il dibattito sulla possibilità di elezioni anticipate continua all’interno della casa delle Libertà anche il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, scende in campo per chiarire la sua. E quello che Montezemolo dichiara nel corso di un intervento presso l’Associazione Legnanese dell’Industria, rappresenta un segnale forte e chiaro per l’esecutivo. Una sorta di aut aut: o si affrontano i problemi del paese o si va al voto.
«Il Paese non può permettersi mesi e mesi di campagna elettorale - incalza il presidente di Confindustria - Ha bisogno di un governo determinato nell’affrontare subito le questioni centrali che abbiamo di fronte». Ed ecco un elenco delle tematiche e delle questioni primarie da affrontare: l’economia «che non cresce da troppo tempo» e quindi «la necessità di creare condizioni generali che aiutino le imprese ad essere più competitive». Insomma, chiarisce Montezemolo, il Paese per ritrovare fiducia e competitività ha «bisogno di essere governato». «Ci attendiamo un segnale molto forte nei prossimi giorni - ha incalzato il numero uno di Confindustria - un segnale che metta le imprese al centro dell’azione di governo, perché l’economia che cresce e le imprese che creano posti di lavoro sono la migliore risposta anche alle difficoltà delle famiglie».
Montezemolo ha poi osservato che le cose da fare «e da fare subito, sono poche e chiare: intervenire sul cuneo fiscale per ridurre in modo netto la differenza tra stipendio lordo e stipendio netto e migliorare insieme il costo del lavoro per le imprese e i redditi dei lavoratori». Attenzione, poi, è stata richiamata da Montezemolo anche sul fronte fiscale. A tale riguardo - ha osservato - occorre «accelerare l’abolizione dell’Irap per sostituirla con imposte che non penalizzino le imprese; favorire, attraverso misure fiscali le fusioni e le aggregazioni d’imprese perchè esse possano raggiungere la dimensione necessaria a confrontarsi con successo nella competizione internazionale; velocizzare i tempi di rimborso fiscali e dei pagamenti dovuti alle imprese che lavorano per la Pubblica amministrazione».
Il numero uno di Confindustria, ha poi concluso il suo intervento puntualizzando che le proprie considerazioni sul governo non sono espresse «per favorire uno o l’altro schieramento. Lo dico - ha spiegato riferendosi ad un esecutivo che si impegni - perché il nostro interesse primario è che il Paese sia governato con l’economia e le imprese al centro delle scelte. Ci aspettiamo - ha concluso - un segnale immediato e forte in questa direzione».
Le reazioni politiche
Immediate le reazioni politiche sia da parte del centrosinistra che del centrodestra. «Ormai perfino Confindustria chiede elezioni anticipate - dice soddisfatto il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio - è evidente a tutti che questo centrodestra non è in grado di governare». Sullo stesso tono le dichiarazioni del leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro: «Noi dell’Italia dei Valori, sin dal giorno successivo alle elezioni, abbiamo sostenuto la necessità di tornare al più presto alle urne per evitare che l’agonia istituzionale ed economica in cui ci ha trascinati questo Governo e la sua maggioranza parlamentare riducano definitivamente il Paese in ginocchio».
A commentare l’aut aut di Montezemolo per la Casa delle Libertà è invece il responsabile economico di Forza Italia, Luigi Casero: «Meraviglia sentire parlare oggi Montezemolo di elezioni anticipate quando pochi giorni fa aveva detto che le imprese sarebbero dovute rimanere fuori dalla contesa politica». E dopo aver ricordato che «questa maggioranza è stata votata dai cittadini per rimanere alla guida del Paese per cinque anni», l’esponente di Fi ha comunque assicurato che «il governo si impegnerà ad affrontare i problemi economici per lo sviluppo del Paese approvando rapidamente il decreto sulla competitività e stimolando con nuovi interventi le potenzialità di crescita dell’Azienda Italia».
Più cauto sull’opportunità di andare al voto prima della fine del regolare mandato è invece il leader della Cisl Luigi Angeletti che sottolinea come le elezioni anticipate siano l’ultima ratio nel caso che il governo, per divisioni interne, non riuscisse ad affrontare i problemi veri del Paese. «Ciò che a noi interessa, e pensiamo che interessi tutti, è che il governo sia in grado di affrontare e risolvere i gravi problemi che ci sono - ha spiegato Angeletti - Se però, per chiari motivi politici ciò non fosse possibile, per dissensi o per debolezza, meglio elezioni anticipate che assistere ad una campagna elettorale lunga un anno». E il primo segnale di questa rinnovata volontà di operare, per la Uil, dovrà essere il rinnovo del contratto del pubblico impiego seguito dal taglio del «famigerato» cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti.
«Montezemolo chiede di affrontare i problemi reali. Bene. È da anni che chiediamo al Governo una politica economica per lo sviluppo totalmente diversa, in grado di fermare il declino - dicono invece dalla Cgil tramite la segretaria confederale Carla Cantone -. Il Paese non può permettersi di attendere i tempi delle verifiche politiche, aa bisogno di rinnovo dei contratti, occupazione, strategie industriali, politiche sociali e fiscali basate su solidarietà ed equità ».




