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Morti su lavoro, un dramma irrisolto

Publie le mercoledì 6 agosto 2008 par Open-Publishing

Morti su lavoro, un dramma irrisolto

di Marco Bazzoni * e Andrea Bagaglio **

Cara "Liberazione", nella trasmissione televisiva Tv7 del 1 agosto,si è ancora una volta parlato delle morti sul lavoro alla presenza degli onorevoli Damiano (ex ministro del Lavoro ) per il Pd e Lupi per il Pdl. In studio era presente la signora Mulas, che ha rievocato ancora una volta (la prima è stata nella trasmissione "Ballarò" del 23 gennaio 2007) la tragica vicenda che ha colpito drammaticamente la sua famiglia per ben due volte, prima con la morte di un figlio, poi con quella del marito, entrambe in un cantiere edile. Di queste morti, avvenute all’inizio del 2000 e nel 2001, la signora non ha mai avuto giustizia, sia perché la prima impresa si è data fallita prima della sentenza di colpevolezza, sia perché, per la morte del marito, si stanno avvicinando i termini della prescrizione (6 gennaio 2009).

La signora Mulas ha chiesto in modo accorato giustizia e più controlli nei luoghi di lavoro. A tale richiesta l’ex ministro Damiano ha rivendicato la bontà del Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro emanato dal suo dicastero, nonché l’assunzione di ben 1.400 ispettori del lavoro. L’on. Lupi invece ha ribadito le tesi della Pdl, ovvero che per far diminuire gli infortuni sul lavoro basta la buona volontà degli imprenditori. Purtroppo al dibattito non erano state invitate persone che, come noi, hanno vissuto e vivono quotidianamente l’ambiente di lavoro. Per tale motivo, ci permettiamo per l’ennesima volta di ripetere all’on.

Damiano, che le assunzioni da lui fatte riguardano la direzione provinciale del lavoro (ex Ispettorato del lavoro) che controlla le evasioni contributive, e al massimo i cantieri edili, previa il consenso delle Asl, deputate per legge alla verifica delle applicazioni delle norme antinfortunistiche in tutti, tutti, i luoghi di lavoro. L’on .Damiano, ha citato le stragi sul lavoro di Fossano e di Campello sul Clitunno. Vorremmo ricordare, che i suoi ispettori,per legge, non avrebbero mai potuto varcare i cancelli per controllare le norme antinfortunistiche. Perché "spacciare" queste assunzioni come una delle risoluzioni del problema degli infortuni sul lavoro, mentre i tecnici-ispettori delle Asl continuano a diminuire ?

All’on. Lupi invece ribadiamo, purtroppo, che, di fronte ad un mercato del lavoro selvaggio, ove il profitto e non la vita umana è il bene più prezioso da salvaguardare, i controlli e le sanzioni sono gli unici deterrenti che possono porre freno a questa strage degli innocenti. E in questo siamo concordi con la signora Mulas.

* rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

** medico del lavoro

su Liberazione del 03/08/2008