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Muore sul lavoro. I sindacati: “Governo ipocrita”
Publie le venerdì 11 luglio 2008 par Open-PublishingMuore sul lavoro. I sindacati: “Governo ipocrita”
di Roberto Farneti
Cavalcare la paura manifestata dai propri dipendenti circa il loro futuro occupazionale, per sottrarsi dalle proprie responsabilità. Sembra essere questa la nuova strategia difensiva messa in campo dalla Umbria Olii, l’azienda di Campello Sul Clitunno (Perugia) dove nel novembre 2006 si verificò un’esplosione nella quale persero la vita quattro operai. Dopo aver chiesto un risarcimento di 35 milioni di euro ai familiari delle vittime e all’unico sopravvissuto per i danni subiti, la Umbria Olii ha ribadito ieri la legittimità della propria iniziativa, sottolineando come tutti se la siano presa con «l’odioso e cinico padrone» ma «nessuno» abbia «speso una sola parola di vicinanza e di solidarietà, magari solo formale, per i dipendenti dell’azienda».
Nei giorni scorsi i lavoratori avevano fatto sentire la propria voce preoccupata con una lettera aperta. Lettera che non è piaciuta a Lorena Coletti, sorella di una delle vittime: «Voglio sottolineare - scrive la donna - che quello che è successo a mio fratello e ai suoi colleghi, poteva succedere anche a loro, ma non erano in fabbrica visto che chi gli ha aperto i cancelli è andato via mezzora prima. Secondo me devono accendere un cero e ringraziare qualche santo in paradiso se oggi hanno scritto quella lettera, e non devono rivolgere le domande a noi di cosa sarà il futuro della azienda, ma a Giorgio Del Papa, perché se lui avesse messo a norma di sicurezza l’azienda questo non sarebbe successo».
Intanto la strage prosegue.
Ieri a San Lazzaro di Savena (Bologna) un uomo di 50 anni - N.L., dipendente della ditta di catering “Mediterraneo” - è morto cadendo da un albero nel parco di una villa dove erano in corso i preparativi per un matrimonio. Il lavoratore era salito sull’albero per posizionare un faretto, ma ha perso l’equilibrio, facendo un volo di dieci metri. A Pesaro invece due giovani operai sono rimasti feriti, per fortuna in modo non grave, cadendo da due scale poste in un cantiere edile.
A fronte di questo stillicidio quotidano di morti e infortuni, il governo che fa? Opera per ostacolare «l’efficace svolgimento del ruolo istituzionale e strategico dell’attività ispettiva del ministero del Lavoro». A denunciarlo sono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, con riferimento a quanto c’è scritto nel decreto Tremonti per il pubblico impiego, in particolare riguardo i documenti di lavoro e gli altri adempimenti formali per le aziende.
«Il contrasto al lavoro nero, irregolare, sommerso, l’evasione contributiva - affermano le tre sigle sindacali - subiranno un inevitabile arresto». Inoltre secondo Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, «i tagli economici, previsti dal decreto impediranno materialmente al personale ispettivo di effettuare la propria attività». Per questi motivi i sindacati invitano il governo «ad evitare la solita ipocrita passerella al prossimo funerale di morte annunciata».
Liberazione