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NO alla controriforma Berlusconi-Bossi
Publie le lunedì 15 maggio 2006 par Open-Publishing1 commento
No la premierato assoluto e al regime del capo
No alla devolution che divide socialmente il paese
Salviamo la Costituzione della Repubblica
Il 25/26 giugno con il referendum le cittadine e i cittadini possono cancellare la controriforma costituzionale voluta dal governo di centrodestra, che distrugge la Seconda parte della Carta costituzionale, cioè le istituzioni volte a garantire i diritti fondamentali sanciti nella Prima parte.
La Costituzione italiana è stata sempre o disattesa o attaccata: come disse Piero Calamandrei in Italia si è assistito da sempre al ‘disfattismo costituzionale’. Prima, per decenni la Costituzione non è stata attuata, poi, da più di vent’anni, è stata attaccata con l’intento di stravolgerla per introdurre la ‘democrazia del capo’, che è la negazione della democrazia costituzionale.
La democrazia costituzionale ha i suoi capisaldi nei diritti fondamentali delle persone, nel Parlamento, nella partecipazione popolare, e negli istituti di garanzia - la Corte costituzionale, il Presidente della repubblica e il Consiglio superiore della magistratura.
La legge Bossi-Berlusconi è una vera e propria ‘rottura costituzionale’ perché:
– cambia l’intera Seconda parte della Carta del ’48, ledendo le disposizioni dell’art.138 che impone al legislatore della revisione costituzionale di intervenire con modifiche puntuali di singoli istituti;
– stravolge la forma di governo parlamentare attraverso l’introduzione del premierato assoluto, annullando il ruolo del Parlamento ridotto a esecutore della volontà del Primo ministro;
– trasforma le elezioni in un processo di investitura del Primo ministro che non dovrà richiedere neppure la fiducia del Parlamento e potrà controllare a suo piacimento la stessa sua maggioranza disponendo del potere di scioglimento della Camera;
– manomette le istituzioni di garanzia - Presidente della Repubblica, CSM, Corte costituzionale -svuotandole dei loro compiti di salvaguardia del pluralismo istituzionale, dei diritti, civili politici e sociali, di ogni cittadino/a;
– dietro un falso federalismo, dato che il Senato non sarebbe organo rappresentativo delle realtà istituzionali territoriali, provoca la secessione dei ricchi dai ceti poveri attraverso la devolution delle competenze in materia sanitaria ed educativa, così da spezzare l’unità giuridica e politica della Repubblica e annullare il diritto di uguaglianza e la pari dignità sociale delle persone, sancita dall’art. 3 della Costituzione.
Il 25/26 giugno con il referendum popolare possiamo cancellare la controriforma e affermare il legame e sostegno di tutti/e noi cittadini/e alla Costituzione nata dalla lotta di Liberazione.
Messaggi
1. > NO alla controriforma Berlusconi-Bossi, 16 maggio 2006, 09:00
votiamo si a questa riforma che pur presentando aree perfettibili,riduce la conflittualità stato/regioni ed avvia finalmente la riforma dell’esecutivo.