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Da un articolo di Rinaldo Sidoli - www.sidoli.org/forum
"Le scelte che vengono definite democratiche dai "politici", non portano mai
a soluzioni pacifiche. “La politica attuale è l’arte di servirsi degli
uomini, facendo loro credere di servirli" (L. Dumur), specialmente in questo
momento dove a governarci sono persone che credono in una democrazia
violenta che deve essere imposta dall’alto e con tanto di razzismo
religioso. L’unica "arma" che Giuliana possiede per difendersi davanti a
suoi rapitori è la penna, che racconta la verità che ci viene nascosta dai
media dei "grandi"; grazie a lei e a tante come lei nel mondo e soprattutto
a un giornale di "sinistra", ci viene data la possibilità di scoprire la
realtà, anche quella piu’ cruda, attraverso un’ analisi critica e razionale.
Perchè "nei paesi con libertà di stampa, le cose importanti da sapere sono
di solito quelle che non accade di leggere perché i giornali sono liberi di
non stamparle" (Bergeret), mentre la forza del Manifesto e dei suoi
giornalisti è pubblicare, scrivere, fotografare, rischiando come ha fatto
Giuliana, perchè l’informazione è un nostro diritto.
Ci siamo battuti per far comprendere la verità alle persone che hanno visto
questa guerra come una missione religiosa, dove il "male" è in Iraq ovvero
eè il mondo islamico, mentre il "bene" è rappresentato dai nostri eserciti
che portano con le loro crociate la democrazia e la libertà dimenticando le
vittime. Le guerre sono la manifestazione di una mente insana, specialmente
se si pensa che possano portare pace e democrazia. (Non c’è nulla di più
folle che credere di portare pace e democrazia attraverso la guerra).
Purtroppo si vive in un periodo in cui i mezzi d’informazione partecipano a
un "lavaggio del cervello", come hanno fatto Il Washington Post e il New
York times, che "hanno gridato ’al lupo’ per conto della Casa Bianca" (J.
Pilger). Gli episodi di questo tipo dimostrano un deficit democratico.
"L’alleanza sempre piu’ stretta tra i poteri economici e politici ha inferto
un colpo terribile alla credibilità dei media" (I. Ramonet). Nel periodo
della globalizzazione la nozione di stampa libera si sta perdendo. S.
Sessault dice: "Vi sono informazioni che fanno piu’ male che bene. Si
rischia di mettere in pericolo gli interessi commerciali o industriali del
nostro paese". E’chiaro che di fronte agli interessi politici o economici il
concetto di verità sbiadisce.L’informazione non è piu’ nelle mani della
libera informazione ma è regolata da questi precisi interessi politici ed
economici. (Essi asservono a sé tutto, privando l’uomo della possibilità di
capire)




