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Napolitano, un presidente guerrafondaio
Publie le venerdì 21 dicembre 2007 par Open-Publishing6 commenti
Nel nostro sistema costituzionale il Presidente della Repubblica è "un re che regna, ma non governa". Pur disponendo, infatti, di importanti e delicati poteri (ad esempio, quello relativo allo scioglimento delle Camere), è collocato dalla Costituzione in una posizione "super partes", non svolge cioè un ruolo di politica attiva.
Qusta figura teorica si è andata via via modificando negli ultimi decenni, specie per quanto riguarda il c. d. potere di esternazione.
Napolitano, però, sta superando in proposito tutti i suoi predecessori e, oltre a propinarci prediche
quotidiane su qualunque argomento, si sta ingerendo sempre piu’ spesso nelle tematiche di politica estera e militare.
Sembra quasi che voglia farsi perdonare il suo lontano peccato di gioventu’, di essere stato cioè un piatto buracrate stalinista all’interno del vecchio PCI.
In poco piu’ di un anno di presidenza non si contano le sue esternazioni militariste e filoatlantiche.
Ma in questi ultimi tempi l’arzillo Presidente sembra proprio scatenato.
E’ di pochi giorni addietro la sua visita in USA in cui ha servilmente rassicurato il suo "superiore" Bush circa la realizzazione dell’ultracontestato raddoppio della base americana a Vicenza ("La decisione è stata presa!"), infischiandosene delle proteste della popolazione e alla vigilia della grande manifestazione del 15 dicembre scorso.
Due giorni fà ha perentoriamente affermato che la nostra missione in Afghanistan continuerà e durerà ancora a lungo.
Questo, alla faccia dell’articolo 11 della Costituzione secondo il quale "l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".
Ma non basta.
Secondo un recente rapporto del SIPRI (Istituto di studi per la pace di Stoccolma), nella classifica mondiale dei Paesi produttori di armi, l’Italia è al 7° posto con oltre 20 miliardi annui di euro.
E la legge finanziaria, approvata oggi definitivamente dal Senato, prevede un aumento della spesa militare, rispetto al 2007, dell’11,1 %, pari a 2,42 miliardi di euro.
Ebbene oggi Napolitano torna sul tema delle missioni italiane all’estero: "L’Italia non può chiudersi nelle sue mura di casa, non può rinchiudersi in sè stessa" e bisogna tener conto "del nostro ruolo storico e dell’orgoglio nazionale di un grande Paese collocato in una posizione di prestigio e di importanza innegabile".
Ma ovviamente "si tratta di responsabilià costose, dal punto di vista dell’impegno umano e dell’impegno finanziario".
Ed allora, "pur con un bilancio dello Stato gravato da un debito pubblico accumulato nei decenni passati", Napolitano raccomanda di "TROVARE LE RISORSE PER LE NOSTRE FORZE ARMATE".
Insomma, il vegliardo Presidente CHIEDE ANCORA SOLDI PER LA GUERRA (pardon, per le "missioni internazionali di pace"), dopo che le spese militari, con il Governo Prodi da lui sponsorizzato, sono enormemente cresciute!
Messaggi
1. Napolitano, un presidente guerrafondaio, 22 dicembre 2007, 10:11
si vede che il potere dà alla testa perchè anche le ultime dichiarazioni di Bertinotti circa la guerra in Afghanistan e le intercettazioni sono a dir poco inquietanti.
2. Napolitano, un presidente guerrafondaio, 22 dicembre 2007, 17:52
strano perché napolitano viene da una tradizione... che quando c’è stato in ballo "la ragion di stato"... si faceva un sacco di scrupoli... Ma davvero dobbiamo stupirci per queste cose? Ce le devono venire a dire i comici? Che paese ridotto alla frutta, davvero.
1. Napolitano, un presidente guerrafondaio, 22 dicembre 2007, 17:55
mi viene pure da aggiungere... stando in uno stato d’animo non proprio esaltante... cheppoi alla fine della giostra.. alla "gente" non ne fotte granché.. Anche a sbattere loro in faccia i dati, ingoia e manda giù... tanto solo che non ci sia berlusconi... scusate il pessimismo, fate buone feste
3. Napolitano, un presidente guerrafondaio, 23 dicembre 2007, 19:31
si,non mi e mai piaciuto Napolitano e quello che pensavo, ora mi do ragione,
lo sento vuoto,il classico burocrate che parla di leggi e non si avvicina al popolo
e il tempo mi da ragione
lui non rapresenta il popolo Italiano,e per quanto riguarda a guerre,sinistra e destra non si smentiscono,loro non dovrebbero nemmeno parlare di partigiani ,il 25 aprile e contro di loro.
4. Napolitano, un presidente guerrafondaio, 27 dicembre 2007, 12:15
beh come reazione si potrebbe allora SMETTERLA di votare ’sti partiti EVITANDO però di crearne di nuovi (i "veri partiti"....) che poi (con due voti) pretendono sostituirli. Spesso ho l’impressione che si perseveri nel - a mio modesto modo di vedere - folle intendimento di dare addosso ai rifondaroli di governo per poi ambire a rimpiazzarli con una nuova formazione... Penso che occorrerebbe smetterla di piangersi addosso sul fatto che prendono in giro... e chiamarsi fuori una volta per tutte dalla logica della delega. Punto e basta. Lasciamo perdere il parlamento... anziché -grilloniamente- stare a piangere sui "condannati eletti". Lasciamo perdere le liti in famiglia di queti signori; tanto il voto che prendono è un po’ come il biglietto della lotteria... con l’approssimarsi delle elezioni i più votano con la stessa logica dello staccare un biglietto della lotteria... non ci credo ma hai visto mai... ma con la stessa fiducia. Il vero problema è piuttosto nella MANCANZA di volontà a livello diffuso di ATTIVARSI nel quotidiano, dalle piccole a lle grandi cose, in proprio, autonomamente forma autogetita. Fino a quando i più non si chiameranno fuori dalle logica della delega e non si daranno da fare direttamente... allora è inevitabile che ’sti partitini, non appena voglion provare a far qualcosa dentro al giocattolo, si sporchino le mani o siano soffocati dai meccanismi... ciao W