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Narciso al potere

Publie le martedì 24 novembre 2009 par Open-Publishing

Il Mito può essere una chiave utile per capire lo schema psichico di certi soggetti anche contemporanei.

C’è un mito greco che è quello di NARCISO.
Rappresenta uno smisurato amore di sé.

Il mito racconta di Narciso, giovane di bellissimo aspetto, che, specchiandosi in una fonte, s’innamora follemente della propria immagine tanto da morire di dolore, nel momento in cui si accorge che non potrà mai possederla.

Ognuno di noi ha in certa misura un po’ di narcisismo, ma chi è gravato dal mito di Narciso (il narcisista estremo) passa la vita a elogiarsi e pensa solo a soddisfare il proprio Ego cercando soddisfazioni personali senza fine in ogni modo possibile e immaginabile e a fronte di ogni cessione morale, sia riguardo al suo senso di piacere fisico che al suo desiderio di potere e possesso.

Narciso accetta solo chi lo adula o lo venera, si circonda di una corte di adulatori o cloni, non accetta critiche o correzioni di rotta, strumentalizza al proprio interesse o piacere qualsiasi cosa riesca a gestire e qualunque persona riesca a contattare, considera qualsiasi critica alla sua persona o alle sue azioni un atto intollerabile, un vero complotto contro di lui, un tradimento, cercando di far tacere in ogni modo le voci contrarie al suo operato e di oscurare i risultati fallimentari.

In realtà sotto l’aspetto piacione e di successo di questo soggetto fortemente desideroso di un pubblico acclamante, c’è un elemento socialmente pericoloso, in quanto il narcisista estremo, per quanto amplifichi i suoi successi e anche ne raggiunga in forte copia non avendo scrupoli, è oppresso da un senso di fallimento, tragico e patologico proprio perché la sola idea di fallire gli è intollerabile, per cui ad ogni situazione di crisi non potrà far altro che rilanciarsi più in alto, in modo ancora più egocentrico, calpestando principi, valori e leggi e mettendosi perciò in una posizione ancor più precaria, patologica e critica.

Un simile soggetto può diventare socialmente molto pericoloso, in quanto raggiunge facilmente alte posizioni sociali, ma se ne farà strumento solo per soddisfare uno smisurato ego finalizzato solo a se stesso che calpesterà tutto e tutti fino a conseguenze estreme

Perché questo personaggio ha successo? Per un processo di immedesimazione e perché il suo inconscio comunica direttamente con l’inconscio di molti altri, perché nel suo narcisismo si rispecchia quello del suo pubblico che del suo successo si bea soddisfacendosi per interposta persona. E’ una comunicazione che avviene a livello di inconscio, contro cui non ci sono discorsi razionali che tengano, o valori o principi o considerazioni di benessere generale o constatazioni concrete di fallimenti. Siamo su un livello irrazionale difficilmente raggiungibile che può portare a danni nazionali immani come abbiamo visto con Hitler, che aveva rovesciato il proprio complesso di inferiorità in una presunzione di superiorità in cui si proiettò il malessere di tutta una nazione uscita vinta e sfiancata da una guerra.

Narciso rifiuta ogni confronto con l’altro, è inflazionato da se stesso, non può confrontarsi perché non può correre il rischio di un fallimento.
Narciso costruisce per sé una soggettività assoluta, che si bea di se stessa, autonoma e non bisognosa di altro, invulnerabile, non soggetta ad alcuna offesa. Narciso è il simbolo di una soggettività non relazionata, perché presuntuosa d’invulnerabilità.

In realtà questa costruzione artificiosa nasconde proprio una enorme debolezza e vulnerabilità.
Narciso è il dio di se stesso e accetta solo chi lo considera un io, l’altro diventa dunque solo una amplificazione di se stesso.
Incapace di rapportarsi con l’altro, Narciso non può che conoscere solo se stesso. E’ dunque chiuso in un cerchio che lo rende prigioniero, ma, ciò facendo, imprigiona gli altri, che possono solo ammirarlo come lui fa. Non è permessa altra posizione.

E’ chiaro che dal punto di vista del governo di una nazione, non può esistere nulla di più deleterio. E’ la patologia al potere.

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