Home > Nasce un presidio provvisorio contro la base militare di Mattarello

Nasce un presidio provvisorio contro la base militare di Mattarello

Publie le giovedì 12 giugno 2008 par Open-Publishing

Nasce un presidio provvisorio contro la base militare di Mattarello

di Gianni Belloni

E’ stato allestito un piccolo «presidio provvisorio»–«un gazebo e qualche panca» ci racconta Stefano Bleggi dell’assemblea permanente–nella zona dove è prevista la costruzione della nuova base militare di Mattarello, sobborgo a sud di Trento. Gli abitanti, dopo aver bloccato, ieri mattina per due ore, l’inizio dei lavori, continuano sorvegliare la zona per impedire che possa ritornare la ruspa e proseguire i lavori di costruzione della strada di servizio al futuro cantiere e di livellamento del terreno.

Segnali dell’inizio dei lavori erano stati notati dagli abitanti la sera prima mentre si recavano alla consueta assemblea settimanale. Per questo ad aspettare l’arrivo della ruspa e dei camion, ieri mattina prima delle 8, era presente un nutrito gruppo di attivisti decisi a bloccare i lavori. E così è stato. Proprio in questi giorni gli abitanti di Mattarello hanno ricevuto un depliant, curato dal comune di Trento, in cui venivano illustrati i vantaggi derivanti dall’ospitare la base militare: auditorium, campi da tennis e da basket, tutti servizi ospitati all’interno della base.

Questa mattina il ritrovo era fissato per le 6,30, ma non c’è stato nessun tentativo di ripresa dei lavori. «Per la verità, oltre agli operai della ditta–racconta Bleggi–, non si son visti né amministratori locali, né politici di governo o di opposizione». Lorenzo Dellai, presidente della provincia autonoma di Trento, amministrata da una coalizione di «centro centro–sinistra» con Rifondazione Comunista all’opposizione, ha avuto modo di dire la sua sui giornali locali, definendo «intollerabili e inaccettabili le proteste». «Il progetto della base ha iniziato il suo iter amministrativo dalla fine degli anni ‘90–racconta Bleggi–, ma non c’è mai stata vera informazione e coinvolgimento degli abitanti nel progetto».

L’unico incontro pubblico sul tema della base si è tenuto nel febbraio di quest’anno, promosso dalla locale circoscrizione con l’assenza del presidente Dellai. «In quell’occasione–ricorda Bleggi– il sindaco di Trento, Alberto Pacher, aveva pronosticato l’inizio lavori per il 2009. Quello di ieri si può definire un blitz». Il progetto, peraltro, è sottoposto a segreto militare: di certo si sa che il 70 per cento dell’insediamento, trenta ettari in tutto, è dedicato all’alloggio di 1600 militari, mentre il 30 per cento riguarda una non meglio specificata destinazione «logistico–militare».

L’area è agricola, con la presenza di coltivazioni quali vigneti e meleti.

«Così come a Vicenza–riflette Bleggi–le motivazioni dell’opposizione alla base di Mattarello vanno da quelle di impronta ambientalista, e quindi la difesa della terra e dell’ambiente, a quelle di impronta pacifista, e quindi il rifiuto di un nuovo insediamento militare e funzionale alla logica della guerra permanente». All’interno dell’assemblea permanete le diverse anime convivono e rilanciano la mobilitazione. In programma martedì prossimo, 17 giugno, l’assemblea permanente per discutere il prosegui della mobilitazione, mentre giovedì 19 l’appuntamento è in via Bellenzani, sotto le finestre del municipio di Trento, per chiedere lo stop dei lavori.

Carta