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Nei primi tre mesi del 2007 i nuovi iscritti ai fondi pensione sono solo l’uno per cento!

Publie le lunedì 16 aprile 2007 par Open-Publishing
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I lavoratori dicono NO allo Scippo del TFR

Nei primi tre mesi del 2007
i nuovi iscritti ai fondi pensione sono solo l’uno per cento!

SCIMIA (Covip):
allora obblighiamo i lavoratori a versare il TFR ai fondi

IlSole24ore: “110.000 nuove adesioni”
Le «adesioni a strumenti di previdenza complementare in questa prima metà del semestre di silenzio/assenso, non è certo soddisfacente. Ai 62.650 nuovi iscritti ai fondi pensione negoziali si aggiungono i 26mila circa agli aperti, mentre il numero dei nuovi aderenti ai Pip potrebbe sfiorare i 20mila …….. Totale, circa 110mila adesioni certe, un livello sideralmente lontano dagli obiettivi dell’Esecutivo (circa un terzo dei dipendenti) nell’"operazione smobilizzo Tfr"» (IlSole24ore,14-4-2007).

Corsera: “solo 80.000”
«Partenza lenta per i fondi pensione. Nei primi tre mesi dell’operazione Tfr i fondi aziendali e di categoria hanno raccolto 80 mila adesioni. In pratica, finora, ha preferito la pensione di scorta alla liquidazione in azienda meno dell’1% dei lavoratori» (CorrieredellaSera, 15-4-2007).

Le adesioni dei lavoratori ai fondi pensione, nei primi tre mesi del 2007, sono aumentate solo dell’1% rispetto al 2006, allorché gli iscritti erano l’11% dei lavoratori in tutta Italia.

Nonostante la martellante campagna giornalistica e televisiva di Governo, padroni, partiti, banche, finanziarie, “esperti”, sindacati di Stato e speculatori di tutti i tipi;
Nonostante il silenzio stampa e il bavaglio messo allo Slai Cobas e ai sindacati di base contrari allo scippo del TFR,
la grande maggioranza dei lavoratori non ha ancora aderito ai fondi pensione.


FURTO DEL TFR: ANCHE L’ “ARBITRO” SCENDE IN CAMPO
A FAVORE DI LORSIGNORI
Secondo Luigi Scimìa, presidente della Covip, l’Authority di vigilanza sui fondi pensione, se i lavoratori si rifiuteranno di dare il TFR ai fondi pensione, “tra due o tre anni bisognerà intervenire …. rendendo obbligatoria l’adesione” (IlSole24ore,14-4-2007).

Scimìa, ex presidente del fondo pensione BNL, “vigila” su qualcosa che ha diretto fino a poco tempo fa; ciò rappresenta un inequivocabile conflitto di interessi perchè c’è il rischio che, anzichè un loro controllore, sia un agente pubblicitario dei Fondi Pensione.
E il fondo pensione BNL, tra l’altro, naviga da qualche anno in cattive acque…

Lo Slai Cobas due mesi fa ha presentato un esposto penale contro il furto del TFR;
il testo integrale dell’esposto è consultabile sui siti dello Slai Cobas.

NO AI FONDI PENSIONE PRIVATI
SI A PENSIONI PUBBLICHE DIGNITOSE !
LAVORO STABILE - SALARIO - DIRITTI

Milano, 16-4-2007
Slai Cobas

Sede naz: V.le Liguria 49, Milano, tel.fax 02/8392117, 3400021679
Sede legale: Via Masseria Crispi 4, Pomigliano (Na),
tel.fax: 081/8037023, 3683600543

Indirizzo web :www.slaicobas.it

Messaggi

  • A proposito di fondi pensione:Usa, buco da 430 miliardi di dollari

    La Cub continua la propria campagna di informazione contro lo scippo del TFR

    Di seguito riportiamo un articolo pubblicato dal Corriere della Sera Economia di aprile 2007, in cui si annuncia che l ’ultimo rapporto della Pension Benefit Guaranty Corporation, l’Agenzia pubblica che assicura contro l’insolvenza i fondi pensione privati ai quali aderiscono 45 milioni di persone, segnala un deficit attuariale di 430 miliardi di dollari .

    A proposito di fondi pensione:
    Usa, buco da 430 miliardi di dollari

    L’ultimo rapporto della Pension Benefit Guaranty Corporation, l’Agenzia pubblica che assicura contro l’insolvenza i fondi pensione privati ai quali aderiscono 45 milioni di persone, segnala un deficit attuariale di 430 miliardi di dollari. Solo nella seconda metà degli anni Novanta, l’Agenzia aveva un surplus grazie al boom della Borsa. Poi è tornata sempre più in rosso e a nulla è valso il recupero di Wall Street.
    Nel 2005 il disavanzo annuale tra i contributi incassati dalle aziende e gli esborsi per far fronte alle pensioni, che i fondi aziendali non riuscivano a coprire, è stato di 22 miliardi, più o meno come l’anno precedente. Gran parte del disavanzo deriva dalla crisi delle compagnie aeree e delle grandi acciaierie. La sola United Airlines ha dichiarato un "buco" di 10 miliardi negli accantonamenti per le pensioni, poi passate a carico dell’Agenzia. E ora anche l’industria automobilistica bussa alle porte del riassicuratore di Stato.
    Nella campagna per il suo secondo mandato, il presidente Bush ha promesso interventi per evitare il collasso delle pensioni aziendali che minaccia di arrivare a proporzioni analoghe alla crisi delle Casse di Risparmio di trent’anni fa. E ora il Congresso sta decidendo di quanto aumentare gli accantonamenti aziendali al fondo pensione e il premio annuo per l’Agenzia.
    Le pensioni aziendali in stile Inps, residuo della Great Society degli anni Sessanta, tendono a non venir più riconosciute ai nuovi assunti. Che prenderanno salari inferiori e dovranno farsi da soli la pensione.

    www.cub.it