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Nel mio paese trattano meglio i cani che i prigionieri di Guantánamo
Publie le domenica 14 gennaio 2007 par Open-Publishing• Ha assicurato Cindy Sheehan in un corteo-veglia di protesta
realizzato nei pressi della base navale
Granma Int. – Se negli Stati Uniti i cani venissero trattati con la crudeltà con cui vengono trattati i detenuti nel carcere di Guantánamo, si produrrebbe sicuramente una sollevazione popolare da parte dei padroni di questi animali, ha enfatizzato la pacifista Cindy Sheehan, il cui figlio Casey è stato ucciso in Iraq nel 2004.
Mamma pace, com’è conosciuta l’antimilitarista nordamericana, ha guidato giovedì un corteo-veglia nei pressi dell’enclave militare per chiedere la fine delle torture e la chiusura del tenebroso carcere, situato in un territorio illegalmente occupato dal governo yankee contro la volontà del popolo cubano.
La protesta ha coinciso con il quinto anniversario dell’apertura della detta prigione, dove vengono tuttora illecitamente detenute 400 persone, sottoposte a torture, abusi ed alle più inumane condizioni di vita.
“In memoria di mio figlio e di tutti coloro che possono essere salvati dalla morte, rivolgo un appello al presidente Bush affinchè fermi l’odio, la menzogna, la violenza e chiuda questo carcere che tanto danno ha fatto al popolo nordamericano, oltre a contribuire a rendere il mondo più insicuro”, ha espresso la Sheehan.
I più di 10 componenti della delegazione internazionale di pacifisti hanno assicurato che i loro cuori sono vicini a Zohra Zewawi, anche lei presenti alla manifestazione e madre del giovane libico Omar Deghayes, prigioniero da circa cinque anni nell’enclave militare.
Zohra, con il volto segnato dall’angustia e dal dolore, ha esortato le madri con figli reclusi a Guantánamo a non perdersi d’animo nella lotta per la liberazione dei loro cari.
La protesta pacifista è avvenuta poche ore dopo l’annuncio da parte di Bush dell’invio di più di 20.000 soldati verso l’Iraq ed è stata sostenuta da manifestazioni a Londra, Birmingham e in altre città del mondo.
La veglia è iniziata con una funzione religiosa, che ha visto l’intervento dei reverendi cubani Raúl Suárez (direttore del Centro Martin Luther King), Carlos Rivero, Amelio Palmero e Asael Corrales, membri del Consiglio delle Chiese di Cuba.
http://www.granma.cu/italiano/2007/enero07/vier12/guantanamo-it.html