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Nella famiglia Bossi c’é un fratello comunista dell’Umberto...
Publie le venerdì 26 marzo 2010 par Open-Publishing
La LEGA di GianDomenico Bossi ( nella foto mentre pesca le anguille sul Po ).
Ascoltando quel che dicono Bossi e soci oggigiorno, vien da pensare che il Bossi che strepitava contro il mafioso di Arcore nel 1994 fosse un’altra persona, fosse il fratello sveglio.
Ebbene ho scoperto che quest’ultima constatazione, che sembra un battuta, corrisponde invece a verità.
Non tutti sanno quel che ho scoperto spulciando all’anagrafe del Bossi e cioé che l’Umberto ha un fratello il quale, a differenza del più conosciuto Umberto, non ha studiato alla Scuola Radio Elettra, scuola a cui peraltro, il capo della Lega si iscrisse per puro caso e con risultati scarsi.
Infatti Umberto era abbonato all”Intrepido, un fumetto famoso degli anni ‘70, che distribuiva moduli di iscrizione alla autorevole istituzione scolastica. E l’idea di iscriversi gli venne proprio in uno di quegli interminabili pomeriggi estivi passati in campagna a mangiare polenta fritta con le rane ed a leggere fumetti sotto un albero di pero.
Decise infatti di studiare un po’ , visto che non aveva voglia di far null’altro in quel periodo.
Suo fratello GianDomenico ha invece avuto un’altro percorso, di maggiore spessore culturale, che lo portò alla guida della Lega e poi agli inizi degli anni ‘90, sugli scranni del parlamento.
Alcune parti esemplificative di ciò che disse GianDomenico Bossi nel discorso alla Camera del21 dicembre 1994.
(Ndr: questo intervento del senatore Bossi è stato rimosso dal sito web della Lega, come anche la stessa esistenza di GianDomenico, cancellata per superiori ordini: non c’é più traccia neppure nelle foto)
“Onorevole Presidente del Consiglio io parlerò di cose politiche. Ritengo che la sua esposizione meriti poca considerazione in quel senso; soprattutto il fatto che lei abbia consegnato alla stampa prima del dibattito parlamentare il suo intervento direi sottolinea quanto debole sia in lei il senso dello Stato e delle istituzioni…”
“….La Lega decise di aderire al Governo Berlusconi, superando le legittime resistenze di suoi elettori e della totalità dei suoi militanti verso l’inquinante contiguità con la frangia fascista missina…”
“…La nostra fu una scelta che non era conseguente ad alcun accordo elettorale precedente. La Lega aveva sempre ribadito a Berlusconi che mai e poi mai avrebbe potuto governare con il trasformismo fascista, che mai e poi mai avrebbe stretto accordi elettorali con alleanza nazionale, onorevole Presidente, il partito neoassistenzialista e “democratico” (lo metto tra virgolette, considerando la vischiosità delle origini e l’oscurità del progredire di tale partito, direi del trasmutare di questi ultimi anni)….”
“…La Lega portava a Berlusconi la dote maggiore sul piano politico. La distruzione del sistema centralistico e partitocratrico: questa è la dote. Portava in dote la lotta di liberazione democratica che, avanzando a folate sotto una gragnuola di colpi del vecchio regime, aveva atterrato le oligarchie craxiane ed andreottiane…”
“..I patti richiedevano inoltre l’immediata approvazione di una legge antitrust che eliminasse il monopolio della Fininvest e che favorisse il rinnovo strutturale della RAI-TV restituendo ai media la loro libera e democratica funzione per informare imparzialmente ed obiettivamente l’opinione pubblica. I patti richiedevano la netta separazione fra gli interessi personali del Capo del Governo e la sua funzione di altissimo pubblico ufficiale…”
“…Lei in campagna elettorale ha promesso milioni di posti di lavoro, ha promesso di risolvere il secolare problema meridionale, di garantire la pace sociale,…”Ho fatto un sogno: rendere perfettamente trasparente questa casa e restituire lo slancio alla società civile.” Si ricorda queste parole, Presidente Berlusconi? Lo sosteneva alla presentazione del Governo alla Camera. In realtà, il sogno non ha fatto sognare che lei; avrà consolidato il suo potere personale, ma non ha risolto uno solo dei tanti fattori di crisi del paese…”
“…Insomma, un Governo che ha inteso la governabilità come fine a se stessa, il potere per il potere, la governabilità per la governabilità (la vecchia e collaudata massima di Bettino Craxi)! Si è trattato non solo di un Governo non intenzionato ai cambiamenti, ma di un Governo dei conflitti con la magistratura e con il sindacato, un Governo del controllo dell’informazione!…”
“…Questa non è e non sarà mai più, onorevole Berlusconi e onorevole Fini, la Camera dei fasci e delle corporazioni!Onorevole Presidente, mi consenta di ricordarle che lo Stato non è lei! E dopo di lei non c’è il diluvio…”
Dopo questo passaggio traumatico, i poteri che contano fecero fuori GianDomenico, troppo poco malleabile e stravagante – pensate che andava in giro in camottiera anche d’inverno – e misero al suo posto il fratello Umberto , che invece ebbe subito un certo feeling col silvietto di Arcore e la storia d’Italia prese un’altra piega.
GianDomenico dopo esser stato trombato ebbe un forte crollo psicologico ed ora lo potete trovare , quando non smaltisce enormi sbornie notturne dentro una capanna , alle foci del Po verso Comacchio che pesca anguille su di un bascone di un amico…
La LEGA di Umberto
«Le regole sono regole per tutti e vanno rispettate. Il mondo non può essere dei furbi». Questa è stata la dichiarazine di Milena Cecchetto, il sindaco leghista di Montecchio Maggiore. In questo paese della provincia di Vicenza otto bambini delle elementari e della materna, due italiani e sei stranieri, si sono dovuti accontentare di un menu differenziato. Non pasta alla zucca, hamburger, insalata e frutta come tutti gli altri. Ma una bottiglietta d’acqua ed un panino. «Riduzione del pasto», così l’ha chiamata il sindaco, perché i genitori dei piccoli non avevano pagato la retta della mensa.
Qualche giorno fa, alcuni attivisti, militanti della lega nord ...