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New York: Wall Street non chiude

Publie le lunedì 2 agosto 2004 par Open-Publishing

Il ritrovamento ha causato l’innalzamento del livello di sicurezza

Piani per un attacco in Usa su un pc di Al Qaeda

Due alti esponenti arrestati in Pakistan il 13 e il 25 luglio. Uno era l’esperto di comunicazioni dell’organizzazione terroristica

ISLAMABAD - È stato il ritrovamento dei piani d’attacco contro le istituzioni finanziarie ed economiche americane in un computer di un esperto informatico di Al Qaeda, catturato nei giorni scorsi in Pakistan, ad aver convinto le autorità Usa ad alzare l’allerta terrorismo a Washington allo stesso livello di New York (grado arancione).

INFORMAZIONI VITALI - Il ministro dell’Interno pachistano, Faisal Saleh Hayyat, senza fornire dettagli sulle informazioni ottenute dai servizi di spionaggio, ha rivelato che Ahmed Khalfan Ghailani, il tanzaniano arrestato lo scorso 25 luglio, è risultato in possesso di «informazioni vitali» sui piani di attacco di Al Qaeda a Stati Uniti e Gran Bretagna.

Ghailani è stato catturato dopo una battaglia di dodici ore nella città di Gujrat, in Pakistan. È sospettato di essere uno degli organizzatori degli attentati dell’agosto 1998 contro le ambasciate americane in Kenia e in Tanzania che provocarono oltre duecento morti e un migliaio di feriti. Il presunto terrorista è stato fermato insieme a un decina di persone, compresa la moglie e diversi figli. Il gruppo, dicono le autorità pachistane, stava scappando all’estero con passaporti falsi. Gujrat è considerata in Pakistan la capitale della contraffazione di documenti e dell’espatrio illegale.

L’ESPERTO INFORMATICO - Il «New York Times» racconta un’altra storia. Il quotidiano riporta una fonte della Cia secondo la quale il 13 luglio in Pakistan è stato arrestato Muhammad Naim Noor Khan (soprannominato Abu Talha), 25 anni, figlio di un’impiegata delle linee aeree pachistane e di un professore di botanic, una laurea in ingegneria informatico, considerato l’esperto del sistema di comunicazioni di Al Qaeda. Dall’area tribale al confine con l’Afghanistan in cui si era rifugiato nel Pakistan occidentale, Khan gestiva le comunicazioni di Al Qaeda tramite una serie di siti web con indirizzi elettronici in Turchia, Nigeria e in Pakistan. Gli ordini di Bin Laden e degli altri capi dell’organizzazione terroristica venivano recapitati a mano o su dischetti a Khan. Questi li elaborava e, tramite corrieri fidati, li faceva giungere a Lahore (nel Pakistan orientale, dove un esperto informativo li metteva materialmente su internet.

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2004/08_Agosto/02/allarme.shtml