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Nicaragua : tira e molla

Publie le venerdì 22 ottobre 2004 par Open-Publishing

Dopo lo show presentato dal presidente Bolaños, in cui ha cercato di difendersi con "effetti speciali" dalla risoluzione della Contraloria General de la Republica e ha attaccato tutti quei settori della vita politica nicaraguense che hanno appoggiato tale risoluzione, le reazioni sono state forti e contundenti.

Il Segretario del FSLN, Daniel Ortega, ha espresso durante una conferenza stampa che "Bolaños non ha l’autorità per parlare di Patto e di corruzione, perché lui stesso é figlio del Patto".

Mostrando una foto del 2001 mentre Bolaños si abbracciava con Arnoldo Alemàn, ha poi aggiunto che "Bolaños non vuole ricordare da dove proviene. Alemàn l’ha portato con sé alla Alcaldia di Managua nel 1990. L’ha poi voluto come vicepresidente e infine l’ha imposto come Presidente della Repubblica. Ora dice che non ha saputo mai niente di corruzione, ma sappiamo benissimo che durante la presidenza di Alemàn riceveva ogni mese, come molti dei funzionari servili che l’altra sera lo applaudivano, decine di migliaia di dollari (50 mila secondo Ortega) sotto banco ed erano soldi che provenivano dai fondi statali deviati, mandati poi in una banca a Panama e fatti rientrare nel paese per finanziare anche la sua campagna elettorale.

Durante la presentazione dell’altra sera, Bolaños ha creato uno spettacolo da circo spendendo fondi pubblici e non ha spiegato assolutamente nulla. Ha fatto il pagliaccio avanti e indietro per il palco come fosse il presentatore di uno show, invece trasmettere un messaggio alla nazione sobrio e serio".
La stessa Contraloria, chiamata pesantemente in causa durante la presentazione del Presidente, ha smentito Bolaños su molti punti e ha mostrato nuovi assegni, di cui uno di 496 mila dollari, provenienti dal famoso conto della Fondazione Democratica Nicaraguense (FDN) a Panama e destinati alla campagna elettorale municipale del 2000. Secondo la Contraloria, questi fondi sono stati poi fatti passare attraverso vari conti bancari fino a confluire, per una parte, su un conto di Bolaños per la campagna del 2001 e il resto é sparito.

Questo fatto smentirebbe le affermazioni del Presidente che durante la presentazione ha giurato e spergiurato che nemmeno un centesimo dei soldi della FDN erano entrati a finanziare la sua campagna.
Il Consejo Supremo Electoral (CSE) ha inoltre fatto vedere pubblicamente come uno dei documenti presentati da Bolaños sia stato falsificato, ingigantendo la firma e il timbro del CSE e nascondendo delle tabelle in cui veniva riportato che almeno 10 assegni non erano ancora stati presentati e giustificati.
Intanto il Superintendente delle Banche, Alfonso Llanes, ha accolto la risoluzione del giudice David Rojas e ha ordinato alle banche coinvolte di togliere il segreto bancario sui conti utilizzati dal PLC e altri partiti alleati e da Bolaños per la campagna del 2001. In questo modo qualsiasi movimento verrà allo scoperto dopo che, per anni, le banche si erano fatte scudo di tale misura di protezione per non dare informazioni ai giudici e alla Contraloria.

Il tormento per Bolaños non finisce però qui.
Dopo la serata pubblica, Leonel Téller, ex membro del partito di governo Alianza por la Republica (APRE), ha presentato una denuncia per "delitto elettorale" contro il Presidente e alcuni suoi ministri per aver fatto proselitismo elettorale durante un atto ufficiale, in diretta televisiva, con la presenza di vari Poteri dello Stato e alte cariche dell’Esercito e della Polizia, il tutto pagato con fondi statali. Ciò violerebbe la Legge Elettorale e la legge che regola i comportamenti dei funzionari pubblici (Ley de Probidad de Funcionarios Publicos).

Verso la fine del messaggio alla nazione, Bolaños aveva invitato gli elettori a non votare per i due partiti i cui candidati sono imposti da caudillos (Ortega e Alemàn) e alcuni ministri si sono alzati facendo segno con le mani per indicare la casella in cui votare APRE (vedi foto. Pedro Solorzano - Ministro dei Trasporti e Infrastrutture e Julio Vega - Ministro degli Interni).

Intanto la missione della OEA (Organizzazione degli Stati Americani) é ripartita dopo una fitta serie di incontri con tutti i settori della politica nicaraguense. Durante la conferenza stampa finale, il Segretario in funzione (il Segretario eletto é attualmente agli arresti per corruzione) Luigi Einaudi ha dichiarato che non hanno riscontrato i presupposti per poter pensare che il Nicaragua sia sull’orlo di un colpo di stato o comunque che non é in pericolo lo Stato di Diritto del paese.
Ha inoltre aggiunto che tutti i settori hanno presentato la loro versione dell’accaduto e che si sono impegnati affinché tutto venga fatto secondo il rispetto della legge. Einaudi ha inoltre affermato che la loro missione non era per solidarizzarsi con una delle parti, ma solo per conoscere a fondo la situazione.

Mentre da una parte continua l’enorme pressione contro Bolaños, dall’altra si cerca di smorzare i toni per poter arrivare, tra poco più di due settimane, all’appuntamento elettorale in una situazione di relativa calma.
I deputati hanno già annunciato che la Commissione Speciale, che dovrà decidere se presentare o no alla assemblea la richiesta per togliere l’immunità parlamentare al presidente Bolaños, verrà formata solo dopo le elezioni.
Inoltre la chiesa cattolica, per voce del Cardinale Obando y Bravo, che fino ad ora era stranamente rimasto al margine degli eventi, ha invitato alla calma e a cercare un dialogo per evitare nuovi tormenti al paese. Il silenzio del cardinale, di solito molto attivo anche in campo politico, é un chiaro segnale della rottura tra il governo e la chiesa cattolica.

In pratica un gran tira e molla che assomiglia molto alla pratica del pescatore che, una volta preso all’amo il pesce, comincia una serie di azioni dandogli lenza e poi riprendendola fino a farlo stancare e poi catturare con maggioire facilità.