Home > Nicaragua : un successo storico
di Giorgio Trucchi
Intervista esclusiva con José Zepeda, Segretario Nazionale di ANDEN e deputato supplente per il FSLN.
GT: dati abbastanza certi danno al FSLN tra gli 85 e i 90 Comuni. Un successo. Quali sono i motivi principali di questo risultato?
JZ: Credo che si debba a tre fattori fondamentali. Il primo é che la popolazione nicaraguense si é stancata di promesse false e che non vengono rispettate le promesse della campagna elettorale. Un secondo motivo é che la gente non ha voluto votare per la corruzione o ha votato contro essa e questo vuol dire che la popolazione ha preso coscienza che la corruzione gli ha tolto delle opportunità. Il terzo motivo é che hanno capito che con il FSLN si può cominciare a costruire un’agenda sociale che risolva alcuni problemi fondamentali come la salute, l’educazione, il lavoro e la produzione.
GT: che peso pensa abbia avuto la strategia di unirsi da alcuni anni con la Convergencia?
JZ: la strategia creata di presentare un partito come il nostro per tutti i nicaraguensi é stata una scelta azzeccata. Si é dimostrato che il Frente Sandinista non é settario, non esclude e può agglutinare tutti quei nicaraguensi che hanno una visione per risolvere i problemi sociali una visione di Nazione. La gente vede un FSLN più democratico, ampio e quindi con più possibilità per governare.
GT: a livello politico più ampio, come queste elezioni possono influenzare gli equilibri all’interno della Asamblea Nacional?
JZ: mi sembra che ora ci siano maggiori condizioni per conversare, per dialogare e cercare delle soluzioni concrete alla crisi del paese. Il Frente Sandinista credo che possa e debba coordinare una serie di azioni per garantire maggiore stabilità al paese. Lo stesso Governo e il PLC devono prendere in considerazione questa nuova situazione e i segnali che ha dato la popolazione contro la corruzione. Si devono cercare i meccanismi affinché lo stesso Bilancio Generale della Repubblica venga diretto maggiormente verso i settori sociali e che le persone che sono state appena elette si assumano il compito di unirsi in uno sforzo nazionale.
Come ha detto Daniel Ortega, questo é un vero referendum dove la popolazione sta dando un mandato al FSLN per cercare uno sbocco ai problemi sociali che vive il nostro paese.
GT: sul discorso dell’astensionismo che andrebbe oltre il 50%. Daniel Ortega aveva appunto detto che questo sarebbe stato un referendum contro la corruzione. Il Presidente Bolaños ha già detto che ci troviamo di fronte a un contro referendum e che la gente ha deciso di non votare in protesta contro i partiti tradizionali...
JZ: Il Frente Sandinista ha avuto i voti necessari per vincere le elezioni. Chi esce castigato dal voto non é il FSLN, ma la corruzione e il Presidente della Repubblica ha fatto parte del governo di Arnoldo Alemàn e parte di un sistema corrotto. I loro stessi affiliati ed elettori si sono stancati di tanta corruzione e il voto é stato a favore del Frente e contro la destra (PLC e Governo). Anche se non hanno deciso di votare per il FSLN, hanno però deciso di non votare per i partiti corrotti. Il Presidente si sta sbagliando e sta leggendo male questo segnale che é indirizzato a loro. Il voto sta dando l’opportunità al Frente di cominciare, dai Municipi, a creare le condizioni per un governo nazionale in cui si elimini totalmente la corruzione in questo paese.
GT: stiamo comunque parlando di un indice molto alto di astensionismo...
JZ: credo che semplicemente la gente non abbia voluto appoggiare un partito corrotto. E’ un processo che dobbiamo iniziare per convincere questa gente delusa a votare per noi nelle prossime elezioni presidenziali. Ci sono stati anche problemi concreti. I Registri Elettorali in cui non apparivano le persone, la difficoltà di decidere se votare per un partito corrotto o no e un terzo problema che é la nostra difficoltà a convincere queste persone a vedere nel FSLN una vera opzione. Nei Municipi in cui abbiamo vinto per la prima volta dopo il 1990 abbiamo comunque già ricevuto voti che non sono quelli tradizionali del popolo sandinista.
GT: quali responsabilità adesso per i nuovi sindaci e soprattutto quelli che hanno vinto in città o paesi difficili e tradizionalmente di destra?
JZ: prima di tutto dovranno iniziare a lavorare immediatamente per rispettare le promesse elettorali. Congiuntamente avranno la grande responsabilità di cercare, con tutta la popolazione, i meccanismi che permettano la partecipazione effettiva della gente nelle prese di decisioni per risolvere i problemi. Dovranno anche cominciare a lavorare in vista delle elezioni presidenziali del 2006 che potremmo anche vincere, perché é davvero l’unica opzione che favorirebbe, non solo la gente povera, ma anche gli imprenditori. In America Latina si sta dimostrando che la sinistra é l’unica opzione per affrontare i danni causati dal neoliberismo e per risolvere i problemi dei settori più emarginati.
GT: questo risultato le sembra sia collegato con questo cambiamento di governi che stanno vincendo in varie parti dell’America latina?
JZ: Mi sembra di sì. Siamo all’interno di un processo in cui la gente comincia a rendersi conto, che dopo 15 anni di governo neoliberista, i loro problemi non sono stati risolti e anzi, sono aumentati. Durante il governo sandinista era stata data una risposta concreta ai problemi della sanità, dell’educazione, i produttori avevano alternative e proposte concrete da parte del governo e quindi la gente si sta rendendo conto di questo e che il FSLN é una vera opzione.
GT: il FSLN ha trionfato, vince la linea politica della dirigenza del partito, Daniel Ortega sarà candidato alla presidenza della repubblica per il 2006?
JZ: io credo che il partito, al momento opportuno, prenderà le sue decisioni. Esiste un dirigente, un leader che ha dimostrato saper condurre e portare alla vittoria il partito e la gente, i militanti lo sanno e lo riconoscono.
Al momento opportuno la gente trarrà le sue conclusioni per decidere quale sarà il candidato più idoneo e credo che Daniel Ortega sia uno dei candidati più idonei.




