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Niente miracoli a San Giuliano

Publie le mercoledì 15 aprile 2009 par Open-Publishing

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/niente-miracoli-a-san-giuliano/2077537/8/0

La promessa di Berlusconi: in 24 mesi una citta’ satellite a L’Aquila. Stessa promessa nel 2002 dopo il sisma in Molise. E non la mantenne.
New L’Aquila: una citta’ tutta nuova in 24 mesi, al massimo in 28. La promessa di Silvio Berlusconi nel giorno del dramma abruzzese ha il fascino degli effetti speciali.

Il presidente del Consiglio la chiama «new town», termine britannico per indicare gli insediamenti satellite, ma che in italiano ha un grande modello concreto: Milano 2, la prima creatura del Cavaliere, l’inizio della sua epopea. Le frasi pronunciate dal premier a L’Aquila hanno pero’ qualcosa di de’ja’ vu: «Entro due anni gli abitanti riavranno le case». Ricordate? Era lo choc di San Giuliano, il paesino del Molise dove il 31 ottobre 2002 il terremoto si era accanito contro la scuola uccidendo 27 bambini e la loro insegnante. Tre giorni dopo la strage, il premier convoco’ una conferenza stampa (video): «Mi sono intrattenuto con degli amici architetti per mettere a punto un’ipotesi di progetto per la costruzione di una nuova San Giuliano».

Anche allora il disegno era quello della new town, la citta’ satellite: «Un quartiere pieno di verde con la separazione completa delle automobili dai percorsi per i pedoni e per le biciclette. Un progetto che potrebbe portare in 24 mesi a consegnare agli abitanti di San Giuliano dei nuovi appartamenti funzionali, innovativi, costruiti secondo le nuove tecniche della domotica».Non sembrava un’impresa difficile: nel paese colpito gli abitanti erano soltanto 1.163 e gli edifici poche centinaia. «Vorrei in questa occasione dare risposte con dei tempi assolutamente contenuti e certi», ribadi’ il premier.
E tutto il governo mostrava ottimismo, come sottolineo’ Pisanu: «Il presidente del Consiglio ha assicurato che entro 24 mesi il comune verra’ riconsegnato alla completa e normale fruibilita’ degli abitanti».

Ma 7 anni dopo, la ricostruzione di San Giuliano e’ ancora lontana dalla fine. E di domotica, ossia di edifici ’intelligenti’ ad altissima tecnologia, non se n’e’ vista proprio. Persino per completare la nuova scuola - questo si’ un istituto d’avanguardia, definito ’il piu’ antisismico d’Italia’ - di anni ce ne sono voluti quasi 6. Berlusconi ha fatto in tempo a finire il governo, lasciare la poltrona a Romano Prodi e tornare a Palazzo Chigi: e’ stato lui a presenziarne l’inaugurazione nello scorso settembre…..

A quella data, molte cose erano risorte grazie alla sottoscrizione popolare Un aiuto subito lanciata dal ’Corriere della sera’ e Tg5: un complesso scolastico prefabbricato e 150 chalet del ’villaggio provvisorio’. Tutto realizzato in legno e considerato molto funzionale dagli abitanti. Le prime vere case sono state consegnate 5 anni dopo la scossa, quando 500 persone vivevano ancora nel villaggio provvisorio mentre un altro centinaio si era trasferito nei comuni vicini, meno danneggiati. Adesso si marcia verso il 7° anniversario e molte delle palazzine sono ancora un cantiere, con gli enti locali sul piede di guerra per ottenere altri contributi destinati alla ’ricostruzione pesante’ del centro storico. Di soldi in realta’ ne sono stati spesi tanti. Il Comune ha preventivato un costo di circa 250 milioni di euro. Nei primi 5 anni poco meno di 100 milioni sono andati per rifare le opere pubbliche e le infrastrutture, altri 70 per le case private. Il resto e’ oggetto del contendere tra sindaci, regioni e governo Berlusconi che nell’ultima Finanziaria ha decurtato le disponibilita’. Ma sono in molti a parlare di sprechi nell’uso delle risorse. La Corte dei conti, per esempio, due anni fa ha aperto una istruttoria sulla Regione Molise che aveva ottenuto stanziamenti pari a 700 milioni.

ripreso da masadaweb.org