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No! al Carcere per Tossicodipendenti di Castelfranco Emilia

Publie le lunedì 21 marzo 2005 par Open-Publishing
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"Chi semina miseria raccoglie Rabbia" Lunedì 21 marzo ’05- Inaugurazione de " La Casa Lavoro"

Lunedi 21 marzo verrà inaugurato a Castelfranco Emilia un
nuovo carcere. Con la presenza del vicepresidente del
consiglio Fini, del ministro Giovanardi e del presidente
della comunità di San Patrignano Muccioli si vuole
celebrare la nascita di un nuovo modello di carcere,
privato e per tossicodipendenti. Un carcere che porta con
sè l’ideologia del mucciolismo e tutte quelle pratiche di
coercizione, di negazione dei diritti e di sfruttamento
del lavoro tipiche di strutture come quelle di San
Patrignano. Un carcere che risulta essere uno dei
terminali della legge Fini sulle droghe, la quale ha come
obiettivo la criminalizzazione di consumatori di sostanze
e l’introduzione di nuove categorie di soggetti ritenuti
socialmente pericolosi.

Una nuova struttura che si vuole porre come alternativa ai
carceri tradizionali poichè il lavoro svolto dai detenuti
è finalizzato all’arricchimento dei gestori di questa
struttura, siano essi comunità di recupero o privati
sociali.

Ancora una volta la Regione Emilia Romagna diventa
territorio di sperimentazione per nuove forme di
restrizione delle libertà personali, così come la
dimensione di guerra globale ci vuole imporre. Come per i
due cpt, veri e propri lager in cui vengono rinchiusi
cittadini migranti semplicemente per la condizione di non essere nati in Italia, allo stesso modo essere consumatori
di sostanze risulterà una condizione sufficiente per
entrare in questa cosiddetta “casa lavoro”. Il tutto con
la complicità e i silenzi delle amministrazioni locali che
non hanno mai speso una parola a riguardo, nonostante il
progetto fosse in cantiere da quattro anni.

E’ per questo che saremo presenti il 21 marzo a
Castelfranco per far sentire le nostre voci, le nostre
parole, il nostro dissenso e la nostra rabbia verso chi ci
vuole ingabbiare, omologare e renderci compatibili al loro volere.

T.P.O, Bologna
L.s.o.Aq16 e MDMA Reggio Emilia
Livello57, Bologna

Treno per Castelfranco Emilia:
Concentramento ore 9:00. Stazione Centrale, Bologna.
Da Reggio Emilia parte il treno alle ore 8:49.

Messaggi

  • Stamattina a Castelfranco Emilia

    21 MARZO ’05- Una normale giornata in Emilia Romagna

    Oggi a Castelfranco Emilia è stato inaugurato un nuovo lager: il primo carcere privato per tossicodipendenti.

    Una struttura carceraria che pone come elemento necessario e sufficiente per farvi ingresso la condizione di tossicodipendenza e che apre di fatto un percorso di privatizzazione piu’ ampio che vuole coinvolgere l’intero sistema carcerario.

    Questa non sarà una struttura “alternativa”al sistema di detenzione classico, ma andrà ad aggiungersi ad esso, coinvolgendo tutti quei soggetti che fino ad ora non avrebbero avuto alcun contatto con il carcere. Questa è la strada aperta dalla legge Fini sulle droghe che mira a colpire migliaia di semplici consumatori.

    Questa mattina abbiamo partecipato al presidio davanti a Forte Urbano occupando pacificamente la via Emilia, distribuendo e seminando semi di canapa, riappropriandoci legittimamente del diritto di parola per esprimere il nostro dissenso verso un modello di Regione che, rifiuta, discrimina e carcerizza le differenze.

    Nuovi dispositivi di controllo come la “Casa di reclusione”, così come i cpt di Bologna e Modena, rappresentano il vero volto di una Regione che si vuole normale e di guerra, perchè questa è la normalità.

    Così come è normale che a pochi chilometri di distanza, lungo le rive del fiume Reno, vengano sgomberati accampamenti di comunità rumene, operazione simbolo della quotidiana guerra contro i migranti.

    La risposta che abbiamo ricevuto a Castelfranco oggi è stata un’immediata e ingiustificata carica da parte di polizia e carabinieri.

    Anche questa è la normalità che vogliono imporci. La stessa normalità auspicata da chi oggi avrebbe voluto una manifestazione di pura e semplice testimonianza, come la Cgil di Modena.

    Nelle loro accuse di inopportunità rispetto ad una simbolica forma di protesta quale il blocco stradale, riscontriamo la volontà di spostare la discussione dalla critica del carcere di Castelfranco alla solita lezione su ciò che è giusto o sbagliato, legale o non legale.

    Da questi signori non ci aspettiamo nulla ed è per questo che continueremo a praticare il rifiuto della guerra nei nostri territori agendo le forme della diserzione e del sabotaggio.

    Perchè pensiamo che una democrazia reale e dal basso debba essere costruita anzitutto attraverso il conflitto contro qualsiasi guerra, sia essa sotto forma di bombardamenti o sotto forma di controllo sociale e di negazione di diritti.

    No al carcere di Castelfranco! Basta lager in Emilia Romagna!

    T.P.O. Bologna