Home > No al Trattato di Lisbona
Perche’ dovremmo guardare di buon occhio il Trattato di Lisbona che riprende al 95% la Costituzione europea, già respinta da Francia e Olanda, e che ora è respinto da Irlanda, Polonia e Repubblica Ceca?
Perche’ Prodi prima e B poi ci hanno tenuti bene all’oscuro su cio’ che l’Unione comporta?
Perché noi italiani dovremmo accettare il divieto di un referendum sui trattati internazionali che non esiste in altri paesi quando questi possono peggiorare la nostra vita o possono comportare la svendita del territorio e gravi pericoli sulla popolazione come avviene per le basi militari americane?
Perché gli stessi trattati possono essere stipulati in forma semplificata e segreta dai capi di Governo senza nemmeno informare la popolazione o essere discussi in Parlamento?
Che razza di democrazia è mai questa dove il popolo deve pagare interventi in guerre a cui non ha mai chiesto di partecipare e che deve sostenere con forti tasse e un aggravamento del deficit? Perché Prodi ci ha costretti a pagare quasi 30 miliardi di euro in armi e B ci ha messo di forza in una guerra aggressiva in Afghanistan con altri aggravi di spese e senza che ciò sia stato mai votato democraticamente? Quali vantaggi vengono a noi da queste guerre? Noi che paghiamo la benzina più cara d’Europa..che sopportiamo il peso di una occupazione americana più gravoso d’Europa, che abbiamo il carovita più alto (stiamo superando anche la Svezia allontanando turismo e benessere) insieme alle tasse più dure, che paghiamo persino il latte, il pane, il latte per neonati, le medicine… coi prezzi peggiori d’Europa. Il pane 1,50 contro l’1,30 europeo. Il latte 1,50 contro la media UE di 0,90.
Diventano ridicoli i 2,9 miliardi di € di riduzione del deficit di Prodi a fronte ai suoi 30 miliardi di spese in armi. La riduzione sarebbe stata ben più marcata con un conseguente ridimensionamento del tasso degli interessi a cui ognuno di noi è costretto e che tengono al palo questo paese, penalizzando impresa e cittadini.
E ora con la ratifica del Trattato dovremmo impegnarci ad altre spese per un esercito europeo? Per fare guerre che l’UE potrebbe decidere a favore di multinazionali oppressive che negano i diritti umani?
Perche’ nessuno ci ha mai detto quanto l’Europa delle banche e delle multinazionali peggiorerà la vita dei lavoratori e dei cittadini?
Perché dovremmo accettare una direttiva Bolkestein che livellerà i salari al trattamento peggiore vigente tra i paesi europei?
O di essere impoveriti da un Banca Europea che usa come unico strumento economico il rialzo del tasso di sconto che produrrà solo un peggioramento dei mutui a tasso variabile, senza toccare il carovita o le speculazioni dei mediatori, o le regole perverse della Borsa o delle Banche o del mercato, e che renderà più poveri i poveri, e farà solo crescere la recessione, aggredendo anche gli investimenti della imprese? E tutto perché una Europa neoliberista si guarda bene dall’aiutare le fasce medie e basse, o dal regolare il fisco o le speculazioni in modo equo o dal toccare i grandi capitali frutto di ladronerie.
Il «Rapporto sullo stato sociale 2008» presentato a Roma mostra chiaramente come l’Europa neoliberista marci verso un progressivo smantellamento dello stato sociale, impoverendo di denari e di diritti le classi piu’ deboli europee e peggiorando le condizioni dei lavoratori. Quei lavoratori reduci da due secoli di lotte civili e che ora sono sospinti verso il modello cinese in una collusione mostruosa tra il modello capitalista e l’ex modello comunista, dove l’unica cosa chiara è l’aumento di miseria dei miseri.
Sono almeno 30 anni che questa deriva dalla democrazia e dal progresso procedono indisturbati in Europa. In luogo di divenire una grande e indipendente potenza mondiale in grado di contrastare l’arroganza americana e capace di sedare i conflitti del mondo, questa Europa, inserita nel dominio dei grandi globalizzatori economici procede solo nello sfruttamento delle proprie popolazioni e nella corrosione dei loro diritti, con una funzione ancillare all’economia americana, di cui surroga il peggio, dagli OGM ai polli alla varechina all’acquisto di armi alla sudditanza petrolifera, alle guerre infinite, all’economia fatta con la guerra, fino al ripudio di quei sistemi sociali su cui si è sempre misurata la civiltà di un aggregazione e che in USA sono scarsi e liminari, fino a ripeterne le soperchierie violente come i ricatti imposti ai paesi africani che in cambio di poche aperture al commercio dovrebbero subire la colonizzazione dei loro servizi.
Perché dovremmo accettare l’adesione a una Europa, complice della Banca Mondiale, del WTO, di un mercato ipercapitalista incontrollato e cinico, di un sistema neoliberista che ha affamato il mondo, ha inquinato il pianeta, ha fatto enormi opere pubbliche inutili e distruttive del clima e del territorio, un sistema che ha spinto paesi enormi come l’Argentina al collassi e i cui dettami disumani spingeranno presto anche noi al completo fallimento?
In 30 anni questa Europa non è mai stata protagonista di progressi civili e sociali, ma si è prestata a collusioni e protezioni delle classi finanziariamente egemoni, ad una ambigua politica estera, a un aumento dei rischi sociali, a un passaggio crescente dei pesi dello stato sui più deboli. In 30 anni l’Europa dei banchieri, dei magnati, dei grandi speculatori e delle grandi multinazionali non è mai diventata l’Europa dei popoli.
Questo risulta bene dal «Rapporto sullo stato sociale 2008», elaborato dal dipartimento di economia pubblica della Sapienza di Roma e dal Criss, e curato da Felice Roberto Pizzuti, docente di economia pubblica alla Sapienza.
“L’accresciuta instabilità dei mercati globalizzati, l’evoluzione demografica e i mutamenti dei sistemi produttivi e di welfare dei paesi più sviluppati hanno concorso ad aumentare l’incertezza nelle relazioni economiche e sociali, e la parte di esse che ricade sugli individui.”
Una delle mostruosità, e solo l’ultima partorita da queste repellente Europa, è la distruzione delle 48 ore di lavoro, grande conquista del mondo del lavoro che si batteva per le 35 ore con un cambiamento drastico quanto intollerabile verso le 60 ore che con gli straordinari potrebbero diventare 65.
“Più in generale, «nell’ambito di politiche macroeconomiche rivolte essenzialmente al risanamento e alla compressione dei bilanci pubblici, le istituzioni del welfare sono state oggetto di interventi restrittivi». In Italia, come nel resto d’Europa.”
E ora questo innalzamento di un quarto di punto del tasso di sconto in previsione di futuri rialzi!?
Esempi di questi passaggi peggiorativi e a senso unico sono state le riforme pensionistiche (in Italia tutte sempre al peggio, da Prodi a Berlusconi, come sempre in aumento sono state le tasse, da Prodi a Berlusconi. E i fondi pensione risultano un vero fallimento). In peggioramento gli orientamenti europei in materia di mercato del lavoro, che hanno aumentato la precarizzazione, i rischi, la distruzione di futuro, la riduzione di ammortizzatori sociali (da D’Alema all’ultimo piano economico triennale di B).
Ci mettiamo anche i danni prodotti da passaggio all’euro che hanno arricchito una casta di commercianti disonesti senza controllo, e l’abolizione dei meccanismi di indicizzazione dei salari ai prezzi, con la scusa di combattere l’inflazione, o il contenimento dei redditi da lavoro dipendente e delle pensioni (che in Italia mostrano i salari e le pensioni più basse del continente).
Ci aggiungiamo il trade-off, la tendenza comune a tutti i governi europei a ridurre la spesa pubblica, non aumentando i controlli e la razionalizzazione o combattendo i furti di Stato e gli sprechi o aumentando le pene a carico di funzionari corrotti ma riducendo o privatizzando i servizi, il che si traduce in un peggioramento di vita delle classi che stanno fuori dai circuiti di ricchezze spesso abusive, illegali e impunite.
Lamentarsi poi della contrazione della domanda è da ipocriti, visto che ognuno sa che la piramide sociale poggia il benessere dell’intera Nazione non sul picco ristretto dei consumi dei ricchi ma sulla domanda della grande base di quelli che ricchi non sono ma sono numero e come numero tengono attivo il mercato e quindi la produzione e quindi anche la ricchezza.
La conseguenza di questa perversione economica e insostenibile che chiamano neoliberismo globalizzato è la sottrazione di futuro, il calo delle intraprese, la riduzione delle nascite, la precarizzazione dell’esistente, la crisi della speranza, la percezione di una povertà crescente e di una progressiva riduzione di diritti e democrazia, la caduta dei partiti e della politica e dell’economia in genere, non più considerati in grado di operare per il benessere collettivo ma visti come strumento di una prevaricazione intollerabile di pochi.
Dice il rapporto:
“L’esempio italiano non è che un tassello di una tendenza di lungo corso in atto in tutta Europa. A differenza dei principali paesi europei però, in Italia è la spesa pensionistica ad assorbire la quota più rilevante della spesa sociale complessiva. La spesa sanitaria è pari al 6,8% del Pil, contro una media europea (l’Europa a 15) del 7,7% del prodotto lordo. Per non dire della spesa per la famiglia (1,1% del Pil, contro una media del 2,2%) e di quella per la disoccupazione (0,5% del Pil, contro l’1,7%). Complessivamente la nostra spesa per gli ammortizzatori sociali è pari a un terzo di quella europea. Anche per quanto riguarda l’istruzione, siamo sotto la media europea, con un investimento di risorse pari al 4,5% del prodotto interno lordo. Povertà e disuguaglianze nella distribuzione del reddito sono in aumento ovunque, ma è ancora l’Italia il paese dove le disuguaglianze intergenerazionali sono più persistenti. E dove più scarsa, per converso, è la mobilità sociale.”
Così l’Europa è segno ormai non del progresso democratico di tutti ma del regresso verso forme di feudalesimo imposte sempre più intollerabili e meschine.
Di tutto questo regresso l’Europa ormai è simbolo. Un vortice che implode su se stesso, distruggendo le poche risorse evolutive e civili, ma ostinato nel non voler modificare la causa prima del suo fallimento: la sua ideologia disumana, il mondo ridotto a mercato in mano a pochi squali, i reali valori della vita ridotti a merce, la distruzione dell’uomo in nome del profitto, il predominio incontrollati di pochi su tutti.
Se questa è l’Europa della Costituzione del 2004 o il Trattato di Lisbona del 2008, questa Europa è contro di noi.
..
Masada
Messaggi
1. No al Trattato di Lisbona, 5 luglio 2008, 12:10, di Sinigagl
Temo che voi non abbiate mai letto i trattati europei... Questo articolo è pieno di stupidaggini ed errori: non avete capito quali cometenze hanno i governi e quali competenze ha l’Europa.
L’UE è l’unica cosa virtuosa che abbiamo, quello che spinge affinchè Mr. B. non si faccia troppo i cazzi suoi, quello che permetterà al continente di rimanere in gioco nel XXI secolo con colossi come Cina, India, USA etc.
Lisbona non è morto e non è stato nemmeno rigettato dai ceki e dai polacchi. Date retta ad uno sciocco: Lisbona sarà ratificato, con un po’ di ritardo ma sarà ratificato. E meno male!
Non sopporto Mr. B. ma come si fa a votare voi? E poi vi chiedete perchè siete scomparsi dal parlamento???
1. No al Trattato di Lisbona, 5 luglio 2008, 12:29, di viviana
Mi pare che le evidenze stiano sotto gli occhi di tutti. La mail del commentatore ovviamente anonimo dovrebbe come minimo, per correttezza, segnalare queli sono le stupidaggini e gli errori. E’ un errore pensare che questa sia una Europa di banche e multinazionali? E’ un errore credere che questa Europa non sia neolibersita? Che non abbia tentato in ogmi modo di spingere per la Bolkestein? E’ un errore ritenere la Bolkestien stessa una delle cose peggiori partorite in europa? O dover considerare le 60 ore un grave passo indietro? O constatare la regressione del welfare euorpeo?
ma che stanchezza questi critici senza argomenti !
viviana
2. No al Trattato di Lisbona, 5 luglio 2008, 13:12, di viviana
Bene, io ho citato il rapporto 2008 sullo stato sociale, elaborato dal dipartimento di economia pubblica della Sapienza di Roma e dal Criss, e curato da Felice Roberto Pizzuti, docente di economia pubblica alla Sapienza. Il CRISS è il Centro Interuniversitario di Ricerca sullo Stato Sociale. Non cedo che il dipartimento di economia pubblica della Sapienza o il Criss siano covi di terroristi rossi. Ne’ credo sia gente usa a dire sciocchezze, a meno che l’anonimo commentatore non vanti competenze maggiori (Premio Nobel per l’economia, immagino).
Comunque per saperne di più e leggere direttamente "stupidaggini e errori", rimando a
http://www.nonprofitonline.it/tid/4691575
Cito direttamente:
"In Italia la spesa degli ammortizzatori sociali rapportata al Pil è pari a circa un terzo della media europea e, per di più, è molto frammentata in trattamenti scoordinati che sono prevalentemente rivolti agli occupati della grande industria, lasciando più scoperte proprio le categorie di lavoratori più precarie".
Questo nonostante che dal 2000 la spesa sia costantemente aumentata: oggi è pari a 10 miliardi - lo 0,7% del Pil - ed è dedicata per il 30% all’indennità ordinaria di disoccupazione; la seconda voce è l’indennità di mobilità (1,6 miliardi) e la terza la Cassa integrazione straordinaria (0,9 miliardi). Come detto, i lavoratori più precari restano del tutto scoperti, e per di più non hanno grandi probabilità di conquistare il posto fisso. Da un’analisi sulle iscrizioni all’Inps su un campione di collaboratori con mansioni generiche, è risultato che dopo un anno il 44% manteneva ancora lo stesso status e solo il 14% era diventato lavoratore dipendente privato; dopo cinque anni le due quote sono diventate rispettivamente 13 e 33%, ma solo il 28% di questi ultimi aveva un contratto a tempo indeterminato. Una buona parte del campione, invece (il 38% dopo un anno e il 51 dopo cinque anni) non risultava più iscritta all’Inps, e dunque era probabilmente uscita dal mondo del lavoro, almeno da quello ufficiale. La probabilità di rimanere "flessibili" è superiore per le donne (46%), nel Sud (48) e per chi ha più di 30 anni (48).
Tutto l’articolo è interessante. da Repubblica, altro covo rosso di estremisti di sinistra, secondo l’anonimo commentatore, immagino
viviana
3. No al Trattato di Lisbona, 5 luglio 2008, 17:41, di viviana
Nel Trattato di Lisbona c’è persino la reintroduzione della pena di morte.
Leggendo la "Carta" si legge che non esiste pena di morte, ma successivamente, sempre in una nota a piè pagina, dice : " eccetto che in caso di guerra, rivolte, sollevamenti " - casi nei quali la pena di morte è possibile.
e dunque...
Il nostro governo ratificherà qualcosa di cui noi non sapremo mai nulla
E già questo (Costituzione o no) è mostruoso.
Ma com’è che per certe cose il dettato costituzionale è calpestato (vedi l’ingresso in guerra dlel’Italia o l’uguaglianza di tutti davanti alla legge , al processo e alla pena) e per altre cose come il divieto di referendum per leggi penali e patti internazionali sono tutti costituzionalisti?
viviana
2. No al Trattato di Lisbona, 6 luglio 2008, 01:47, di Sinigagl
Figlia mia bella, sei talmente piena di te che manco ti sei degnata di leggere i tattati! Non dico Lisbona, ma nemmeno quelli vigenti! Ecco l’elenco degli errori.
1. Polonia e repubblica ceca non hanno respinto un bel niente: aspetta e vedrai che ratificheranno.
2. In costituzione non abbiamo il divieto di referendum per i trattati, abbiamo il divieto di referendum propositivi su TUTTO, e questo deriva dal fascismo, per evitare derive plebiscitarie ed è ottima cosa.
3. Trattati semplificati? Segreti? Il giorno stesso dell’approvazione in consiglio europeo avevo il testo da leggere: di che vai cianciando? In parlamento si sta discutendo adesso: DDL 759.
4. Cosa c’entra l’UE con gli interventi nelle guerre? L’intervento viene deciso dai governi nazionali.
5. Cosa c’entra l’europa col caro-benzina, il caro-latte italiano o le tasse "più dure" (tra l’altro non è vero)?
6. L’Italia spende in difesa in proporzione molto meno di altri paesi europei: tra l’1,7 del PIL, quando c’è qualcuno sopra il 3%.
7. Lisbona non obbliga a nessun esercito europeo. Permette la creazione di una cooperazione rafforzata, volontaria e comunque sostitutiva di truppe nazionali.
8. Cosa c’entra l’europa delle banche col Trattato di Lisbona?
9. La Bolkenstein è già passata da un pezzo in versione annacquata: che c’entra Lisbona?
10. La BCE che alza i tassi, cara economista dei miei stivali, ti protegge dall’inflazione alta, che è la più iniqua delle tasse fittizie! E comunque nulla c’entra con Lisbona.
11. Lo stato sociale sta peggiorando? Può darsi. Ma che c’entra il trattato di Lisbona?
12. Certo che se non vuoi Lisbona come diavolo farà l’UE a "divenire una grande e indipendente potenza mondiale" come speri tu?
13. In Lisbona c’è un "declassamento" del principio di concorrenza a te che non piace il neoliberismo...
14. Che l’Europa in 30 anni non sia stata protagonista di progressi civili e sociali è una palla grande come una casa. Chiedi a tua mamma come si stava nel dopoguerra e poi ci risentiamo. E comunque che c’entra Lisbona?
15. Perchè hai paura della possibilità di lavorare di più?
16. Ci sono interventi restrittivi sul welfare? Che scoperta. Sono almeno 15 anni. Forse erano troppo generosi prima? E comunque che c’entra Lisbona?
17. Non è stato l’Euro il problema dei rincari, ma il changeover non controllato (chiedi lumi all’attuale Presidente del consiglio). E comunque che c’entra Lisbona?
18. La scala mobile è morta dagli anni ’80, e meno male. Che c’entra l’Europa?
19. Si riduce la spesa pubblica? Meno male: abbiamo un debito del 106% del PIL...
20. Se cel’hai con neoliberismo, perchè te la prendi con il Trattato di Lisbona?
21. L’europa è simbolo di regresso? Nella tua testa. Ideologia disumana? L’UE è un’istituzione, senza ideologie. Lo strumento è utilizzato da politici che ci mettono dentro le loro idee, ma la "scatola" è neutra. Non prendertela con la scatola, prenditela con il contenuto: fai i nomi di chi ti sta sulle balle che facciamo prima.
1. No al Trattato di Lisbona, 6 luglio 2008, 08:03, di viviana
Figlio mio bello, le tue confusioni sono parecchie. Anzi direi le tue insinuazioni.
1) Il fatto che subentri una successiva ratifica non nega il fatto presenta che Irlanda e repubblica ceca al momento non abbiano ratificato il trattato, creando un serio problema all’Europa
tanto che si è parlato di un’Europa con meno partecipanti.
2) mi dispiace per la ua scarasa conoscenza giuridica, ma la ratifica e il referendum propositivo sono due cose diverse. L’articolo 75 della Costituzione italiana non ammette referendum di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. Ratificare non vuol dire proporre o legiferare ma approvare ciò che altri hanno pattuito, in questo caso introdurre nella legislazione interna una legge o un insieme di leggi decise altrove.
3) quando dico trattati semplificati e segreti, questa è appunto l’accezione diffusa di patti come la cessione di parte del territorio di Vicenza per la costruzione di una base militare americana o la cessione fatta dal ministro Martino dello spazio aereo per un totale sorvolo da parte degli aerei di guerra americani, come la maggiorazione della percentuale che l’Italia si impegna a pagare per il mantenimento delle basi militari USA fatta da Berlusconi (ora al 41%). E nel contesto si capiva perfettamente che mi riferivo a questo.
4) anche su questo punto sei in errore. Se l’UE decollerà, avrà un proprio esercito e una politica estera nella persona di un ministro degli Esteri e di un sopra-governo che avrà più potere dei governi nazionali e potrà decidere paci e guerre. Questo è infatti uno dei punti che hanno provocato il No dell’Irlanda. L’Irlanda è in una posizione neutrale e non partecipa ad alcuna guerra. Le donne irlandesi hanno dichiarato che non intendono mandare mariti e figli a morire per guerre dichiarate dall’UE.
Sarebbe vano pensare che l’UE avrebbe una politica estera indipendente dali USA o che tiene conto delle intenzioni internazionali die vari stati, lo abbiamo visto in Kossovo o nei confronti della guerra all’Afghanistan o Iraq. Più ovvio pensare che che politica estera UE sarebbe di supporto alla NATo e dunque agli USA. Siamo disposti a rischiare questo?
5) I tuoi dati sulle spese dell’Italia in guerra sono erronei e sono stati superati ampiamente dai 29,9 miliardi di euro che Prodi ha inteso sottrarre al bilancio statale.
Secondo le cifre del 2008, L’Italia spende oggi per la difesa 514 dollari pro-capite, ben più di altri paesi del G8 come Germania, Giappone e Canada.
L’Italia è impegnata in 29 missioni militari in diverse parti del mondo, con oltre 11 mila soldati.
Secondo il Rapporto Sipri (l’Istituto Stockholm International Peace Research Institute) del 2007 le spese militari italiane ammontano a quasi 30 miliardi di dollari, mentre il fatturato delle esportazioni di armi è pari a 860 milioni di dollari (Finmeccanica, i cui affari sono costituiti per il 70% dalla vendita di armamenti, è in questa classifica al 7° posto nel mondo). Siamo poi secondi nella vendita di armi leggere.
Purtroppo molte delle missioni militari italiane sono iniziate durante il 1° csx, quasi tutte sono state votate da entrambi i poli, e anche quelle che non sono state votate all’unanimità, come quella in Iraq, sono poi però state rifinanziate all’unanimità anche dalle’strema sx, cosa che come pacifista depreco con amarezza. Tuttavia al momento nelle guerre non dichiarate partecipano solo volontari e fino al Governo attuale le missioni avevano almeno la mendace dizione di "misison iumanitarie", ora anche questo paravento è caduto.
7) la ratifica del Trattato cambierebbe molto la situazione creando obblighi più pressanti per gli stati membri pena l’esclusione dalla Comunità.
L’UE otterrebbe proprietà di polizia, esercito e armi nucleari.
Gli appartenenti alla nostra polizia e alle forze armate dovrebbero prestare giuramento di lealtà all’UE, pena licenziamento. La UE avrebbe il completo controllo di tutte le questioni militari, equipaggiamenti e stabilimenti.
Non mi pare poco.
Questo Trattato trasformerebbe quella che è un’alleanza di nazioni europee in uno Stato federale, che sarebbe governato da un’oligarchia.
Per la "clausola di solidarietà": contro non meglio precisate "minacce terroristiche", è scritto che può esserci un’azione militare anche offensiva.
E nessun Paese ha la possibilità di veto, perché si decide a maggioranza, e se un Paese è contrario, è comunque tenuto a partecipare.
Quindi senza dibattito, senza dibattiti parlamentari o pubblici, l’UE verrebbe trasformata in un’alleanza militare, in cui si è obbligati a mantenere degli obblighi di riarmo e di guerra. Se poi si considera che 22 dei 27 paesi fanno parte della NATO e ubbidiscono ciecamente alla NATO, che a sua volta è il braccio armato dell’amministrazione USA, le conseguenze sono ovvie. Chi deciderà chi sono gli stati canaglia? E chi deciderà di partecipare al loro attacco?
8) se preferisci un’altra dizione possiamo parlare dell’Europa dei capitali e i capitali sono amministrati, ripuliti e fatti circolare dalle banche. Certo è che le decisioni della Banca Centrale Europea sono prese senza consultazione dei vari governi e possono sovrastarli contro la loro volontà, come sta accadendo ora con l’aumento del tasso di sconto, che prelude ad altri aumenti, i quali conterranno investimenti, mutui e domanda, aumentando la recessione in corso. Se a te questo pare poco.
La Banca Europea detta le condizioni della vita economica. Oggi, mentre salari e stipendi sono compressi verso il basso e soprattutto in Italia e aumenta la forbice tra i compensi degli alti manager e gli esosi profitti e diminuisce la domanda di base, la BCE , con una iniquità incredibile, fa una politica di ulteriroe peggioramento delle condizioni di vita delle classi medie e basse. In un momento nel quale i profitti crescono, così come le ingiustizie sociali e i salari, soprattutto in Italia, sprofondano, la pressione della BCE per abbassare i salari è vergognosa. Ma i governi nazionali non possono dire nulla.
Le banche nazionali (vedi Draghi) si allineano a questo trend e mal sopportano qualsiasi tipo di regolamentazione. Del resto mentre per l’abbassamento dei salari e l’aumento delle ore lavorative da 48 a 60 i vari sistemi bancari sono allineati, nessun allineamento in 60 anni si è visto sulla concorrenza tra banche o sulla trasparenza delle stesse, sul riciclo di denaro sporco o sul finanziamento di traffico di armi, al punto che le banche osano anche trasgredire alle norme interne (come si sta ben vedendo in Italia)
9) La direttiva Bolkestein, come dici tu, è passata anche perché non c’è quasi differenza tra la Costituzione Europea e il presente Trattato che la ripropone al 95%. Su questa direttiva non solo i governi hanno tenuto un inquietante silenzio ma lo hanno fatto anche i sindacati. Essi sanno infatti che se i lavoratori conoscessero che cosa si è fatto nascostamente contro i loro diritti, nessun popolo darebbe il suo consenso. Con l’omertà dei sindacati, dei governi e dei media
l’Europa delle banche e dei capitali si è costituita come un formidabile nemico dei diritti dei cittadini e dei diritti dei lavoratori. La xenofobia e la guerra tra poveri è uno dei sistemi consentiti per deviare l’opinione pubblica da quelli che sono i reali diritti sottratti a livello di Comunità a tutti. Là dove, come in Francia, la Bolkestein è stata conosciuta ha prodotto forti reazioni negative. Il trattato di Lisbona la ripropone, con l’appoggio della BE. Ed è vergognoso che il sistema bancario appoggi queste iniziative di livellamento dei salari verso il basso e di distruzione dei diritti quando lo stesso sistema chiede poi allo stato si pianare i loro deficit (vedi soloq uante volte è stato ripagato dai contribuenti il debito della banca di Sicilia)
10 ) Tutto c’entra con Lisbona se conferma meccanismi economici dimostrati ormai inutili e obsoleti. Qualcuno mi deve spiegare come fa il tasso di sconto a migliorare l’andamentodi una recessione. Qualcuno mi deve spiegare quale miglioramento alla recessione statunitense ha portato la decisione di aumentare il tasso di sconto in USA provocando l’ondata delle recessioni dai mutui a tasso variabile, quando persino lo stesso governatore ha confessato che è stato un errore che ha penalizzato le classi medie basse aumentando la miseria americana. E la stessa cosa entra nelle decisioni supreme della BCE, ed avremo effetti simili di ulteriore compressione della domanda e ulteriore miseria dei miseri.
Purtroppo gli strumenti di cui un sistema neoliberista si è dotato per rnon ledere gli interessi dei soliti noti hanno ben rivelato al mondo la loro inutilità e la loro bassezza.
Quando l’inflazione è gonfiata da manovre speculative sorrette dalle banche e dalle borse, usare come unico deterrente il rialzo del costo del denaro produce solo nuova inflazione e porta solo ricchezza alle casse delle banche, mentre ci si guarda bene dall’intervenire sulle manovre speculative stesse, sia a livello fiscale che a livello di quelle normative che la Borsa finalmente dovrebbe darsi (e si è visto di cosa banche e borsa sono state capaci coi suprime).
11) l’UE neoliberista compie precise pressioni per la liberalizzazione dei servizi. ha per es. fatto norme incredibili per forzare penalizzando chi non lo faceva i municipi alla cessione dell’acqua pubblica a privati. La privatizzazione di servizi pubblici e la mercificazione di valori che dovrebbero restare pubblicii, come l’istruzione, i trasporti per ferrovia, l’acqua ecc sono un settore che le multinazionali guardano con avidità per i profitti che potrebbero trarne. E L’UE va nel senso di favorirle a di spingere per la privatizzazione. Sono chiari gli effetti deleteri sul welfare che diverebbe molto più costoso e peggiorerebbe nella sua qualità come tutti gli indicatori hanno ben mostrato. (mi pare che di queste cose tu non ne sappia proprio niente)
L’UE è arrivata al punto che quando si è concesso ad alcuni stati africani un microscopico allargamento delle loro esportazioni, l’UE ha preteso in cambio la privatizzazione a suo vantaggio dei loro servizi pubblici. E la Banca Mondiale fa anche peggio: obbliga gli stati debitori a privatizzare i loro servizi pubblici, pena i loro rapporti di debitori. E’ cosi’ che hanno fatto fuori l’Argentina.
12) fare una Europa comune si dovrebbe fare ma dovrebbe essere un’Europa dei popoli, non delle oligarchie del denaro. Non riesci nemmeno capirlo?Sei così imbevuto di neoliberismo d anon risucire a concepire nulla di diverso? Eppure il neoliberismo ha mostrato ampiamente tutte le sue magagne.
13) qui non so di che parli. Il neoliberismo non ha applicato nessun principio di concorrenza. se lo vedi in una cosa qualsiasi, avvertimi. E’ stato solo la giungla dove i lupi peggiori hanno preso il sopravvento con sitemi iniqui.
Vedi forze concorrenza tra le banche dei diversi paesi? Vedi concorrenza quando vai ad acquistare un medicinale? O stipuli una assicurazione? Ti sembra che sia data ai cittadini europei la possibilità di scegliere il miglior venditore di una qualsiasi cosa? La concorrenza è una di quelle parole chiave, o dovrei dire truffa, che ha permesso dl neoliberismo di dire una cosa mentre faceva il contrario, come è avvenuto per la parola democrazia.
14) puoi chiederlo a tuo figlio se i diritti dei cittadini europeo stanno aumentando o diminuendo. Il progresso civile e umano che c’è stato in 60 anni non certo stato prodotto dal grande capitale, che è sempre stato contro, ma dalle lotte di milioni di uomini e donne che di capitalistico non avevano niente, ma che avevano dei valori ideali. Si tenta adesso di distruggere quel patrimonio di conquiste di civiltà che ha costituito finora la maggior ricchezza europea contro il terzo mondo. E il trattato di Lisbona è uno degli strumenti perversi che tentano di rovesciare il moto della storia.
15) e perché chi lavora già troppo dovrebbe subire l’ordine di lavorare di più. La vita umana non è fatta solo di lavoro e non può ridursi a certi tipi di lavoro, specie quando questo permette il solo sotentamento, e quando le sue condizioni sono depresse al punto da ledere il merito o l’impegno.
16) dire che sul welfare si era troppo generosi prima non è solo da iniqui ma significa non sapere nulla sulle infinite situazioni di disagio o degrado sociale di cui lo stato non si cura affatto, significa non capire nulla del dolore di chi non ha nulla, significa avere un egoismo insormontabile.
17) il cambio della moneta è stato attuato senza alcun osservatorio sui prezzi e senza alcuna penalizzazione alle speculazioni. Ma in Italia questo grazie al governo Berlusconi si è tradotto un un raddoppio del caro vita che insieme all’evasione senza freno dei commercianti e produttori ha mandato in tllt questo paese. ma dare al solo cambio della moneta la colpa di tutto mi pare da irresponsabili. Il problema dei rincari è che non esistono freni alle speculazioni, né a quelle del picoclo bottegaio, né a quelle del giocatore di Borsa, nè a quelle delle banche, né a quelle delle società petrolifere. Un mondo giusto agirebbe penalmente contro le speculazioni e le controllerebbe, non si limiterebbe a disinformare e a mettere ogni cosa nella repsonsabilità del governatore della banca centrale.
18) mi parebbe ovvio che se i grandi profitti crescono e i salari diminuiscono, e si considera la base salariale secondo un’Istat truccata al minimo che non rispecchia affatto i grandi aumenti di prezzi, si crea non solo miseria ma iniquità sociale.
20) per ridurre la spesa pubblica non sono da ridurre i servizi ma gli sprechi ma su questo versante nessun governo ha mai fatto qualcosa, Ridurre i servizi aumentando gli sprechi a te semrba la soluzione? Ma se non si sono eliminate nemmeno le
province...!
21) perché il trattato di Lisbona è figlio del neoliberismo peggio e porterà l’Europa alla rovina
22) dire che l’UE non ha ideologie è da confusi mentali. Ogni cosa che esiste rientra in un quadro ideologico. Non esistono scatole neutre. esistono interessi di parte che non sono mai neutri.
La frase finale non la commento nemmeno, è troppo idiota. Tipica di chi non ha nulla da dire.
viviana
3. No al Trattato di Lisbona, 6 luglio 2008, 11:17, di Sinigagl
Mamma mia che pappone ideologico queste risposte. E meno male che sono io quello confuso!!! Ti hanno spiegato a scuola che il mondo è complesso e che non si può fare di tutta un’erba un fascio? Il tuo nemico è il liberismo, ma non puoi identificare tutto il mondo esterno come nemico, oppure rifugiati in una grotta e non rompere. Tu non sei contro il trattato di Lisbona, tu sei contro l’Unione Europea tout court, perchè la vedi neoliberale. E allora lascia in pace Lisbona e attacca i Trattati di Roma, o il sistema capitalistico occidentale che faresti meglio. Poi ti correggo: Lisbona è al 96% uguale alla Costituzione europea.
1. Io parlavo di Polonia e Cechia, non di Irlanda, sveglia. In Polonia il parlamento ha ratificato, si aspetta solo la firma del presidente, che arriverà quando capirà che il trattato va in porto. In Cechia si aspetta la corte costituzionale, ma il Governo ha già mandato un parere positivo alla corte, quindi non mi aspetto problemi. Documentati prima di parlare.
3. l’Art 75 prevede il divieto ESPLICITO di non fare referendum per le ratifiche, ma IMPLICITAMENTE prevede il divieto di qualsiasi referendum propositovo. E io che ho detto?
4. Che c’entra Vicenza con Lisbona?
5. Auspico una PESC e una PESD più approfondite. Ma questo in Lisbona non c’è.
5. Se non riconosci i miei dati che posso fare? In tutte le analisi che ho trovato non si va oltre il 2%.
6. Esclusione dall’EU? Dimmi il numero dell’articolo! "L’UE otterrebbe proprietà di polizia, esercito e armi nucleari."? Ma sei fuori? Dimmi il numero dell’articolo! La clausola di solidarietà è un’ottima cosa. Se l’UE dovesse trasformarsi in alleanza militare in (sostanziale) sostituzione della NATO non sarebbe meglio? Almeno non saremo eterodiretti dagli USA in questo campo, no?
8. Ripeto: che c’entrano le Banche con Lisbona o con l’UE? La BCE non è la "proprietaria" del sistema bancario europeo. L’unica cosa che fa è regolare la massa monetaria.
9. La Bolkenstein è passata quando c’era Nizza, che è il trattato in vigore oggi. Nulla c’entrano Costituzione e Lisbona. E poi è stata impallinata da tutti, tant’è vero che il testo finale è talmente annacquato che Bolkenstein voleva ritirare la firma...
10. Studiato poco economia eh??? Adesso NON siamo in recessione (non c’è una crescita negativa del PIL). La crisi dei mutui USA poco c’entra con il tasso di sconto!!! Sono crollati perchè erano basati sul nulla. Spiegami come fa un rialzo del tasso di sconto a produrre inflazione!!! Ma vai a studiarti macroeconomia và!
11. L’UE ha anche imposto il concetto di "servizio universale". Sai cos’è? Vai a leggertelo. Non mi pare ci siano direttive UE che spingono alla privatizzazione dei servizi: queste sono scelte degli stati, non dell’UE.
12. Ma cosa vuol dire "Europa dei popoli"? Non l’ho mai capito. Vuol dire senza istituzioni? Vuol dire senza Palamento? Spiegamelo con parole tue.
13. Non vedi il nesso tra liberismo e concorrenza? E’ sempre utile il testo di macroeconomia.
14. Vuoi dire che le prossime generazioni staranno peggio delle precedenti? Forse. ma non per colpa dell’UE. La realtà è un po’ più complessa, cara mia.
15. Benissimo. Perchè vuoi negare la possibilità a chi vuole lavorare di più?
16. Senti cocca, conosco signore che sono andate in pensione con 15 anni di contributi e ne hanno già presi 20 di pensione. Pensi che questo fosse equo? Per fare redistribuzione, bisogna prima creare il reddito, oppure pensi di stampare moneta a casa tua?
17. Appunto. Un osservatorio però avrebbe potuto frenare solo le grandi speculazioni, ma non tutti quelli che ci hanno marciato. Perchè non so se lo sai, ma viviamo in un’economia capitalistica, dove vige la legge della domanda e dell’offerta...
18. "I grandi profitti crescono e i salari diminuiscono": interessante, mi dai qualche fonte?
19. Gli sprechi! Hai anche tu questo mito degli sprechi come i destri? Certo che ci sono sprechi, ma si possono ridurre solo con politiche di medio periodo, faticose. Poi hai capito che togliere sprechi significa segare (anche) persone, vero? E vuoi eliminare le province? Altro cavallo di battaglia dei destri... Lo sai che che ci lavorano tante persone con basso reddito, vero?
21. Lisbona è figlio dei tempi. E’ il modo di approfondire un po’ l’integrazione e di far funzionare l’unione a 27 quando i trattati sono stati costruiti con l’unione a 6. Punto.
22. L’UE (come Lisbona) è figlia dell’occidente e quindi del capitalismo e dei modelli di organizzazione della società figli dell’800. Preferivi il politburo e l’economia pianificata? Ti consiglio Cuba o la Corea del Nord allora...
1. No al Trattato di Lisbona, 6 luglio 2008, 15:21, di viviana
Che stress! Non posso scrivere un altro zibaldone per ribattere le tue sciocchezze punto per punto. Sciocchezze e insulti, felice te, davvero una bella persona! E il testo è anonimo come il precedente, non faccio commenti sulla tua trasparenza e onestà. Ti rimando per la tua erudizione al testo del trattato così magari la smetti di dire insulsaggini, convinta che non ci sia peggiore sordo di chi non vule intendere e peggiore sciocco di non vuol capire: http://eur-lex.europa.eu/JOHtml.do?uri=OJ:C:2007:306:SOM:IT:HTML La lettura del trattato non è agevole fitto com’è di rimandi e costruitio in un linguaggio tanto burocratico da apparire contorto e oscuro, mentre è invece, chiarissima la nostra Costituzione. E’ lampante che malgrado i continui rimandi si stia riproponendo lo stesso testo della Costituzione precredente e che manchi qualsiasi enunciazione di principi e diritti fondamentali per i popoli, per i cittadini, per i lavoratori. Questo sallterebbe agli occhi di chiunque, non ai tuoi, pwerché evidentemente a tali valori non sei interessato mentre continui a fare lo gnorri su ciò che si intende per diritto dei popoli o fingi di non capire cosa significhi Europa delle banche o dei magnati. pazienza!
Una costituzione per essere amata e soprattutto capita dovrebbe contenere valori ben diversi e soprattutto dovrebbe avere una chiarezza di enunciazione che qui manca dolosamente.
Poiché dici di aver letto il Trattato ma di non trovare nulla sulla politica estera (forse gai sbagliato testo e stai leggendoTopolino) ti copio il farraginoso art. 49 e sgg:
"La politica di sicurezza e di difesa comune costituisce parte integrante della politica estera e di sicurezza comune. Essa assicura che l’Unione disponga di una capacità operativa ricorrendo a mezzi civili e militari. L’Unione può avvalersi di tali mezzi in missioni al suo esterno per garantire il mantenimento della pace, la prevenzione dei conflitti e il rafforzamento della sicurezza internazionale, conformemente ai principi della Carta delle Nazioni Unite. L’esecuzione di tali compiti si basa sulle capacità fornite dagli Stati membri . Gli Stati membri mettono a disposizione dell’Unione, per l’attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune, capacità civili e militari per contribuire al conseguimento degli obiettivi definiti dal Consiglio .Le decisioni relative alla politica di sicurezza e di difesa comune, comprese quelle inerenti all’avvio di una missione ... sono adottate dal Consiglio che delibera all’unanimità su proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza o su iniziativa di uno Stato membro. L’alto rappresentante può proporre il ricorso sia ai mezzi nazionali sia agli strumenti dell’Unione, se del caso congiuntamente alla Commissione.Le missioni di cui all’articolo 28 A, paragrafo 1, nelle quali l’Unione può ricorrere a mezzi civili e militari, comprendono le azioni congiunte in materia di disarmo, le missioni umanitarie e di soccorso, le missioni di consulenza e assistenza in materia militare, le missioni di prevenzione dei conflitti e di mantenimento della pace e le missioni di unità di combattimento per la gestione delle crisi, comprese le missioni tese al ristabilimento della pace e le operazioni di stabilizzazione al termine dei conflitti. Tutte queste missioni possono contribuire alla lotta contro il terrorismo, anche tramite il sostegno a paesi terzi per combattere il terrorismo sul loro territorio."
Ti rimando ai vari paragrafi ecc per capire qualcosa della esecuzione pratica di tale articolo.
Come vedi il linguaggio è quello degli USA che tutto ammettono con la scusa della lotta al terrorismo e c’è un preciso riferimento anche a missioni di guerra comandate da potenze che sono al di fuori dell’Europa. A me tutto ciò sembra piuttosto inquietante ma a te che hai accettato le strategie neoliberiste, ami in alto grado l’ombrello NATO e ritieni giustissimo il trend di guerre infinite americane, guerre di aggressione al mondo con la scusa del terrorismo, a te dunque sembrerà tutto giustissimo e illuminante. In fondo non contano i fatti ma ciò che si vuol credere. E le ragioni uno se le fa contorcendo fatti e parole. Contento te. Se credi di aver fatto un lavoro intellettuale onesto rallegrati, se credi aver fatto della faziosità gratuita, impiccati
Viviana
4. No al Trattato di Lisbona, 7 luglio 2008, 00:55, di Sinigagl
Grazie anonimo sopra-sopra. All’anonimo qui sopra: "non so cosa vuol dire pagare un mututo"? Non sai tu di cosa parli!
Chiudo con una constatazione: un paio di settimane fa mi è capitato di discutere alla stessa maniera con una leghista! Anche lei contro Lisbona, anche lei invocava "l’Europa dei Popoli" che (ribadisco) non ho mai capito cosa voglia dire... E’ incredibile come gli opposti si attraggano! O sono le irragionevolezze ad attrarsi???
1. No al Trattato di Lisbona, 7 luglio 2008, 10:13, di viviana
Gli zebedei vanno sempre in coppia. Onorata di star loro sulle palle. Vuol dire che sono nel giusto. Come si dimostra, su questo blog ci sono sempre più neoliberisti che gente di sx e sempre a difendere il peggio.
Circa la Lega, sappiamo tutti (meno evidentemente loro) che i motivi per cui posizioni politiche opposte possono coincidere su uno stesso oggetto possono essere opposti. Lo si è visto per es. in Valsusa con la TAV dove accanto ai manifestanti c’era anche Calderoli, che è poi quello che ha votato a favore della stessa TAV in Parlamento.
Io posso per es, volere una democrazia partecipativa e di territorio con alcune considerazioni che possono casualmente coincidere con quelle leghiste, come posso volere un decentramento dei poteri da Roma ai municipi, ma per scopi assolutamente diversi da quelli della Lega. Per cui queste chiacchiere da bar dello sport mi lasciano freddina.
Circa il No alla Costituzione Europea, ricordo che in tutta Europa nascquero da subito obiezioni di tipo giuridico conformi ad esigenze di garanzia, democrazia, legalità e opportunità. Mi sono limitata a riassumere tesi di persone molto più competenti di me. Ho fatto molti esami universitari di diritto ed economia ma troppo tempo fa e ho un’abilitazione nell’insegnamento delle discipline giuridico-economiche e forse ne so qualcosina più dei due zebedei, tuttavia non sono una costituzionalista e penso non sia facile sceverare le difficoltà interpretative dei due testi (riporto per i due zebedei, l’indirizzo della Costituzione così se la studiano: http://www.europaallalavagna.it/11/Documenti/Costituzione%20Europea.pdf
Sul fatto che questa Europa sia un’Europa delle banche dove pochi funzionari e principalmente Trichet detti legge in modo autocratico sulle economie dei vari paesi credo siano d’accordo tutti, meno i due suddetti. E il fatto che le imposizioni di Trichet stiano portando l’Europa alla recessione immiserendo i più poveri, appiattendo i salari e lasciando indisturbati i magnati, con una degradazione del welfare, anche questo lo sanno tutti meno loro due. Pazienza.
Se poi seguono il vezzo corrente di non chiamare ’recessione’ quello che sta accadendo, e di chiamarla ’stagflazione’ (misto di inflazione e stagnazione) non so che farci. I keynesiani non sarebbero d’accordo. Secondo me questo è solo un espediente USA per non chiamare la recessione col suo nome vero e non sputtanarsi di fronte a tutto il mondo.
Al momento non si vedono operazioni economiche in Europa che non siano le decisioni autonome del presidente della Bce Jean-Claude Trichet , prese "contro" il volere degli stati europei e in totale autarchia. Se non è governo delle banche questo...non so cos’altro.
Keynes diceva che l’inflazione era giustificata solo quando il mercato raggiunge la piena occupazione, cioè si aumentano i prezzi a disoccupazione zero per la troppa domanda. Così oggi non è.
Abbiamo una inflazione da speculazione, in assenza di aumento di domanda e anzi con una domanda sempre più contratta che investe ormai anche i generi di prima necessità.
Non sono d’accordo con Scalfari che ritiene che l’inflazione si debba solo a cause esterne al sistema Europa) basterebbe vedere i rincari delle zucchine o del pane o del latte) e non capisco nemmeno Tremonti che accusa di speculazione le compagnie petrolifere e pensa di ricorrere alle penalizzazioni dell’art 81 (che serebbero inapplicabili alle multinazionali del petrolio e gas.) Mi pare che faccia solo chiacchiere di facciata. E che il suo libro ricopi tante tesi no global me lo rende ancora più infido.
Ma rifiuto, come fanno tanti, e anche Scalfari, che basti il rialzo autoindotto di Trichet a migliorare la situazione.
In USA abbiamo visto che il rialzo dei tassi (e il tasso americano è al 2%, dunque bassissimo), ha aumentato la miseria producendo la crisi dei mutui a tasso variabile.
In Italia avremmo anche il rialzo degli interessi sul debito pubblico che è già il più alto d’Europa e un freno ulteriore agli investimenti con penalizzazione delle aziende grandi e piccole che sono già taglieggiate dalle tasse più alte d’Europa, dalle tangenti ai politici, dal pizzo alla mafia, dalla mancanza di infrastrutture e da una burocrazia cavillosa e lentissima, ci aggiungiamo anche la paralisi del sistema giustizia e siamo a posto.
Punire i mutui, le imprese e una domanda debole con un rialzo del costo del denaro è una pazzia.
Giustamente Scalfari dice che l’Europa delle banche è la nave dei folli.
Dice Scalfari: "La BE aumenta il tasso d’interesse di 0,25 , e nessuno ha capito perché
Ora siamo al 4,25, in USA è del 2% e la Federal Reserve lo vuol diminuire ancora. Prima lo ha aumentato, producendo la crisi dei mutui, poi a danno fatto, lo diminuisce. Siamo nel caos. La Bce non ha dato uno straccio di spiegazione per il nuovo rialzo. I commissari europei, Barroso, e i governatori come Draghi hanno detto: ben fatto, così si riduce l’inflazione. Come non si sa, visto che dicono che essa viene da fuori Europa e dunque è fuori controllo."
Ovviamente col bloggher che parla del mutuo sono dolorosamente d’accordo.
I dubbi sul rialzo messo in atto dalla Bce (ma in pratica la Banca di Francoforte) sono ormai troppi, non riuscirà a frenare l’inflazione, ma abbatterà ancor più la scarsa economia italiana.
In USA lo hanno fatto con esiti disastrosi.
Ripeto che la giusta azione sarebbe agire sulla corruzione del sistema, e frenare con lo strumento fiscale e di controllo di legalità tutte le speculazioni in atto non solo nelle banche e nella Borsa ma anche nella filiera dei prezzi, e con un fisco all’americana di totale trasparenza che becchi qualunque evasione o eccesso di rincaro. Ma ovviamente questo non è neoliberista. Dunque non si fa. Io dico che non farlo è iniquo.
Il neoliberalismo vuole agire solo sui tassi per non danneggiare i grandi ladri del sistema? Andremo tutti in una voragine.
Finché la politica economica europea sarà quella delle grandi banche, ogni sorta di sopruso finanziario delle stesse banche e della Borsa aprirà solo la strada alle speculazioni. Finché solo il lucro dominerà le istituzioni nazionali o sovranazionali avremo aperta solo la strada verso l’inferno.
Lo ripeto: no a questo tipo di Europa.
Fisco diverso non vuol dire appesantimento delle tasse a scapito dei soliti lavoratori dipendenti, come ha fatto anche Berlusconi, ma trasparenza, obbligo penale di una denuncia fiscale corretta, possibilità di scarico fiscale di tutte le transazioni, perequazione in relazione ai tipi di lavoro. Ma vedo che Berlusconi ha già eliminato gli studi di settore e con lui l’evasione non farà che crescere e godere di gradevoli condoni.
L’uomo che ha pagato milioni a corrotti e bugiardi per evadere in pace miliardi e derubare le tasche degli italiani, l’evasore primo d’Italia, non cercherà certo di portarci a un fisco giusto e di pianare le diseguaglianze sociali.
Prodi ha ridotto il debito del 2,9 miliardi, tra Berlusconi e Trichet lo aumenteranno, precipitando il paese in un acrisi anche maggiore.
Quel poco che Bersani e Padoa Schioppa hanno fatto (anche se a scapito dei più deboli) sarà rapidamente perduto.
viviana
2. No al Trattato di Lisbona, 29 luglio 2008, 19:12, di Alex Focus
Grazie Viviana, non so dirti se sono di DX o di SX (nella stessa giornata sono stato accusato da due gruppi diversi di essere un "reazionario fascista" e "terrorista comunista", va bene...). Non sono laureato in economia ma so che nel dicembre 2001 prendevo 2.300.000 lit. (lorde) e mi sembrava di non essere mal messo. Oggi prendo circa 2.300 euri (lordi) non che abbia fatto carriera anzi ma non riesco a comprare le stesse cose (credo che il "paniere" attuale metta insieme le zucchine col navigatore satellitare, il viaggio Roma-Parigi e altri gadget che quotidianamente "mangio" insieme alle suddette zucchine).
Non so se "Repubblica" sia un giornale serio ma riportava la notizia sull’innalzamento dell’orario di lavoro con un gelo anodino mentre "Der Spiegel" sparava: "Sindacati in rivolta conto le 65 ore".
Non so se il neoliberismo sia figlio del pensiero positivista che non dà dignità al diritto naturale ma credo che i neocon (forse sarebbe più esatto definirli oldcol cioè i soliti, vecchi bastardi colonialisti) sarebbero stati meno avvantaggiati da un pensiero popolare forte, libero, democratico. A proposito, vorrei segnalare un blog (se posso...), quello di Antonella Randazzo http://antonellarandazzo.blogspot.com/ che piccona tutto l’attuale sistema s-fascista stegocratico e dittatoriale, che annega le notizie vere in una nube di ca...te.
3. No al Trattato di Lisbona, 30 luglio 2008, 10:58, di viviana
Grazie, Alex Focus,
conosco l’eccellente blog di Antonella Randazzo e lo considero uno dei migliori esistenti sul web, di persone come lei abbiamo davvero bisogno e ne avremmo bisogno anche nei partiti. Ha un solo limite; i suoi articoli così esplicativi sono troppo intelligenti e troppo lunghi per gente come gli italiani che sono stati disabituata a leggere e a pensare e procedono solo per slogan.
Sono stata una settimana ad ascoltare in silenzio 60 anziani in gita sui monti, erano di Pesaro, nemmeno di Ponte di Legno, ma le frasi che sentivo mi hanno lasciata attonita: "Berlusconi è appena arrivato e non ci sono più rifiuti in Campania", "Berlusconi è proprio un bell’uomo", "Gli extracomunitari bisognerebbe tutti ammazzarli", "Ora c’è Bossi e ci salva tutti". Cosa vuoi che sappiano queste persone della Costituzione europea? se domani qualche burocrate UE dirà che per avere una pensione qualsiasi occorrerà aver fatto 20 anni di lavoro regolare, spariranno le loro pensioni, così come oggi qualche burocrate ordina che le ore di lavoro siano portate a 60, spazzando via mezzo secolo di lotte sindacali e annullando ogni valore alle contrattzioni collettive, o un burocrate ordina che si privatizzi l’acqua pubblica e noi siamo costretti a venderla a qualche multinazionale.
Un’Europa dei popoli non è questa, è un’Europa che conserva e fa avanzare il meglio dei DIRITTi e dei VALORI che spettano ai cittadini e ai lavoratori, non una oligrachia finanziaria che calpesta gli stessi diritti e valori (in primo luogo la democrazia) per ingrassare qualche banca o qualche speculatore.
Ma chi questi valori e diritti nemmeno sa cosa sia, immagino abbia gravi difficoltà a capire di che sto parlando. Ma chi è che denuncia questo? Io vedo solo ipocrisia o ignroanza.
Nell’albergo dove ero con i 60 anizani il quotidiano in offerta era Il giornale e nei negozi compravano solo piccoli quotidiani locali a marca fascista e leghista.
Io compassiono chi non sa e viene plagiato. E soprattutto compassiono gli anziani, ma in Italia essi votano e spesso non sanno cosa, il 20% della popolazione ha più di 65
anni, e per molti di loro la tv è l’unica scuola e l’unica informazione.
Ma non cmpassiono affatto persone meno incolte come Sinigagl, eh no, qui mi cascano le braccia e vedo della malizia cattiva, come quando leggo post di gente che dice di essere laureata in questo o in quello o addirittura "esperta" e poi dice strafalcioni o ignora il buon senso. L’ignoranza sulle nostre leggi interne e su quelle europee è sconfinata. Ma più l’ignoranza è alta, più la supponenza è forte.
Io non so e cerco di capire ma c’è chi non sa ma impone.
Vedi Sinigagl come continua a sproloquiare, a dire che non è vero che il trattato di Lisbona reintroduce la pena di morte (quando basta leggerlo!), o dice che non è vero che si sta facendo una oligarchia che governerà dall’alto schiacciando ogni legge o contratto interno, quando già la Bolkestein che appiattisce regole e salari o l’aumento imposto del lavoro a 60 ore o del periodo lavorativo a 65 anni o la possibilità di regolare rapporti di lavoro secondo il peggio di salario o di regole europee significa più che chiaramente mandare a gambe all’aria sindacati, conquiste del lavoro o della democrazia, leggi nazionali, parlamenti e partiti.
Il solo aumento del tasso di interesse non concordato con nessuno sbilancia il mercato, porta alla crisi dei mutuatari e dei piccoli imprenditori, non diminuisce certo i prezzi, ma rende più grave la situazione di chi ha redditi fissi e bassi.
E poi lo stesso Sinigagl ha la faccia di dire "non capisco cosa si intenda per Europa dei popoli e non delle banche"!? ma come può fare affermazioni simili?
Io lo capisco benissimo che differenza c’è tra una democrazia che parte dal basso e un sistema oligarchico finanziario dominato da pochi magnati che ti schiaccia dall’alto annullando tutto quello che hai conseguito con lo sforzo di secoli.
Riporto un brano di uno scritto di Doriana Goracci:
"Nei fatti questro trattato, fara’ prevalere il diritto comunitario su quello nazionale, il potere decisionale in Europa sara’ gestito da 27 Commissari, uno per ogni nazione, dal Consiglio, dalla Bce, tutti alla fine, more solito, non eletti dal popolo, potere che dovrebbe ammontare, con l’aiuto demografico degli extra comunitari, su circa 500 milioni di cittadini. Questa bella "pensata", introduce al suo interno la “carta dei diritti fondamentali” all’articolo 2, in cui si prevede la pena di morte per reprimere “una sommossa o una rivoluzione”, che oltre alle “missioni di pace” si avranno le piu’ chiare missioni “offensive”, che alla faccia dell’uguaglianza la Danimarca e l’Inghilterra continueranno a stampare le loro monete nazionali, che gli appartenenti alle polizia ed esercito nazionali dovranno prestare giuramento di fedelta’ all’ Unione Europea e chi si rifiutera’ potra’ essere licenziato, che sara’ illegale manifestare contro “l’unione europea”, che Jean Monnet, uno dei fondatori dell’attuale idea di Europa, disse: “Le nazioni dell’Europa dovrebbero essere guidate verso il superstato senza che i loro popoli sappiano cosa sta accadendo”.
Bene o male, a seconda dei punti di vista, io queste cosucce qui’ le ho apprese da internet, grazie a Luogo Comune. Lo stesso spazio, mi racconta che il prof. Schachtschneider, sottolinea come all’art. 2 della CEDU si preveda: “La morte non si considera cagionata in violazione del presente articolo se e’ il risultato di un ricorso alla forza resosi assolutamente necessario:.. Per reprimere, in modo conforme alla legge, una sommossa o un’insurrezione”; e l’articolo 2 del protocollo n. 6 della CEDU dice: “Uno stato puo’ prevedere nella propria legislazione la pena di morte per atti commessi in tempo di guerra o in caso di pericolo imminente di guerra; tale pena sara’ applicata solo nei casi previsti da tale legislazione e conformemente alle sue disposizioni ...”, per poi aggiungere: “Sommosse o insurrezioni possono essere viste anche in certe dimostrazioni. Secondo il Trattato di Lisbona, l’uso mortale di armi da fuoco in tali situazioni non rappresenta una violazione del diritto alla vita.
Le guerre dell’Unione Europea aumenteranno. Per questo, l’Unione si riarma – anche con il Trattato di Lisbona”. Ma per ora vige il clima vacanziero, come per il gruppo Bilderberg, che ha gia’ fatto la sua "vacanza-incontro" internazionale, come dal lontano 1954, quest’anno a Chantilly in Virginia. Li’ nel regale albergo Westfields Marriott c’erano anche i "nostri" Franco Bernabe’, Mario Draghi, John Elkann , Mario Monti ,Tommaso Padoa Schioppa (qualche meeting se lo fecero in passato anche Prodi e Tremonti) e un centinaio di personaggi, tra cui il presidente della Federal Reserve, BCE, Banca Mondiale, direttori di banche centrali di Scozia, Finlandia, primi ministri, uomini del mondo della finanza, dell’economia, della difesa, della Commissione europea , insomma l’alta finanza europea e anglo-americana.
Di tutto questo, l’Informazione pubblica e/o privata non ha mai dispensato niente, e’ rimasta zitta zitta, come per il Trattato di Lisbona, quasi la cosa non ci riguardasse, forse ben sapendo che siamo tutti piu’ avidi di sapere le attivita’ intime dei Parlamentari e delle loro protette, e che diciamolo, suvvia, non vediamo l’ora di vedere Luxuria all’"Isola dei famosi", quelli si’ lo sono davvero e potenti, per averci ridotto cosi’, ad elemosinare barlumi, sbirciando il pc, quasi fossimo dei voyeur, un po’ terroristi...
..
Concordo. Noi non stiamo avanzando evrso il fascismo solo in Italia, stiamo ratificando accordi per una nomenclatura fascista anche in Europa. E questo mi atterrisce
viviana