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Non bruciate le bandiere... mettetele al cesso!
Publie le domenica 4 gennaio 2009 par Open-PublishingNon bruciate in piazza le bandiere di Israele e non imbrattate con svastiche quelle dei loro alleati e sponsor. Non turbate Daniele Capezzone che prova vergogna per questo, tanto da obbligarlo a dichiarare che "chi si rende protagonista di questi atti, dà la misura della propria violenza, dell’intolleranza, dell’adesione culturale al progetto tecnicamente di nuovo nazismo di quanti (penso ad Hamas) vorrebbero distruggere lo Stato di Israele ed eliminare donne e uomini ebrei. Mi auguro che i settori politici coinvolti nella manifestazione vogliano chiedere perdono, e fare pubblica e profonda autocritica per avere preso parte a un evento dove si è verificato un simile episodio".
Non indignate Moni Ovadia: "Bruciare la bandiera di un popolo è come bruciare la nazione. La Bandiera è un simbolo".
E non fate infuriare Furio Colombo: "Chiunque abbia bruciato quelle bandiere ha compiuto un atto delinquenziale, privo di senso, totalmente inutile per la pace" e si dice "indignato per il fatto che ogni volta che ci sono di mezzo gli isrealiani non li si considera come soldati, ma subito come assassini".
Ma vorremmo chiedere loro se possiamo turbarci, indignarci, infuriarci per le bandiere palestinesi bruciate a Gaza dalle bombe assieme alle mani, ai corpi e agli spiriti di chi, spesso giovanissimi, le difendeva.
Ma evidentemente questo si puo’ fare. Si puo’ bruciare il piu’ grande campo di concentramento al mondo, si puo’ affamare e massacrare i suoi abitanti, ma non turbate questi signori, non turbate il primo giorno di saldi. In silenzio per favore... non urlate e non sbraitate. E smettetela di infastidire la gente con storie e immagini di bambini a pezzi e urlate a pieni polmoni per "le donne israeliane scioccate dai missili di Hamas".
Tanto e’ inutile: loro hanno la forza, l’informazione, loro dettano gli umori dell’opinione pubblica. Hanno anche ragione? Forse questo no... ma poco importa.
Ma se proprio non potete piegarvi allora siate pronti «a resistere con ogni mezzo, anche a costo della vita, in modo che ciò possa costituire una lezione nella storia ignominiosa di coloro che hanno la forza ma non la ragione.» Lo disse tanti anni fa un uomo che pago’ con la sua vita il suo rifiuto a piegarsi alla logica dela forza. Che pago’ la stessa logica che porta oggi a massacrare i palestinesi.
E se proprio dovete manifestare il vostro disprezzo... per una bandiera, un simbolo... allora mettetelo al cesso. Questo si puo’ fare, crediamo, anche se non siete ministri e non lo fate "nell’esercizio delle funzioni parlamentari".
Con buona pace di chi si indigna.
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