Home > Non gettare il pane
Si parla, nell’iniziativa di Bologna, di pane in senso simbolico; partecipare dello stesso pane, sentirsi della stessa famiglia umana, ma se si vuole considerare il pane anche in senso tangibile. Si deve sapere che sono buttate via ogni mese 24.230 tonnellate di pane perché avanza dai rivenditori o nelle mense degli ospedali o delle scuole o delle aziende.
Si parla tanto di Partito dell’amore, ma nemmeno in queste feste e con questa crisi che nel 2010 raddoppierà, si sono viste scelte che favorissero in qualche modo i miseri, i migranti, i medicanti, i nuovi poveri, i pensionati al minimo, coloro che non hanno niente o hanno troppo poco e finiscono ai margini del mondo. Un amore tutto di parole, dunque.
Non è tollerabile che più di 2000 tonnellate di pane ogni giorno vengano buttate via.
In Inghilterra, la Tesco, che è un supermercato popolare, regala a ogni persona che compra 4 pani un quinto pane. I ricchi non mangiano pane.
Noi chiederemmo che ogni rivenditore o distributore di pane, e specialmente le scuole, i supermercati, gli ospedali o le aziende, mettesse al loro esterno un contenitore con coperchio dove riporre il pane avanzato la sera e le scatolette prossime a scadenza. Non sarebbe un grande sacrificio. Diminuirebbe la mole di rifiuti inutili. Salverebbe qualche vita. Mostrerebbe, nella pratica e non nelle parole, che l’amore o meglio la partecipazione fattiva esistono e si realizzano.
Io vorrei anche che in Italia, come avviene in altri paesi, le Municipalità favorissero l’apertura, senza fini di lucro e con una piccola paga per i volontari che ci lavorano, delle botteghe dove la gente porta le cose superflue, affinché altra gente possa prenderle gratuitamente. Alcune parrocchie lo fanno. Troppo poche per una miseria che sta diventando troppo grande, a favore di cui anche le forze amministrative locali e i cittadini possono partecipare di più.
masadaweb.org
Messaggi
1. Non gettare il pane, 5 gennaio 2010, 23:51, di un radicale
......Parrocchie??? Perche’ per un’iniziativa cosi altamente lodevole si citano le "parrocchie"?? Non esistono forse tanti volontari che ben volentieri dedicano tempo, energie e anche qualche tangibile offerta nei confronti di iniziative di questo genere? Ottimo l’accenno alle municipalita’, ma per cortesia...le parrocchie!! A me invece verrebbe da dire che restituissero il maltolto intascato dagli abbuoni che il clero riceve sotto forma di imposte non dovute....che potrebbe essere elargito per iniziative di questo tipo. Prima di citare le parrocchie o le altre opere di caritativa che il clero normalmente svolge bisognerebbe leggere con estrema attenzione l’articolo che il sempre ottimo Paolo De Gregorio ha postato pochi passi piu’ sotto e si avra’ una idea chiara di quale cattiva medicina il clero sempre ci propone.
Un radicale
1. Non gettare il pane, 6 gennaio 2010, 04:50, di viviana
Non so che farci, al momento alcune parrocchie sono gli unici posti dove si fanno queste raccolte, cibo o abiti. Occorre un ambiente, una stanza, un locale e i centri sociali sono pochi e hanno poco posto oppure non si interessano al problema. I volontari ci sono ma non possono fare le raccolte di cibo o oggetti a casa loro, non ti pare? Avercela con i preti in modo pregiudiziale non è sano, è fazioso. Ce ne sono che fanno cose buone. Non si possono fare accuse in massa. Scusami ma detesto questi atteggiamenti di parte che ignorano i fatti. La realtà è fatta così: è un miscuglio di bene e di male e bene e male ci sono ovunque, non si può separare il bene di qua e il male di là in base a steccati o a pregiudizi. E dunque ci sono preti buoni e suore buone così come ci sono preti cattivi e suore cattive.
viviana