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Notiziario delle lotte dei lavoratori 3-6 / 5/ 2005

Publie le martedì 10 maggio 2005 par Open-Publishing

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* Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta
03-06/05/05 *
* http:\it.geocities.com\verbano\archivi\lc04_05.htm
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SOMMARIO: Eternit, Morte sul lavoro, Fiat, Anas, Enel,
Ibm, Saiwa, Cartiera, Caffaro, Capodichino, Ergom,
Finmek, Govercand, Portuali, Esaf, Cartonsarda,
Legler, Fiumicino, Siet, Acea

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http:\it.geocities.com\cen_doc_lotta *
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03 maggio 2005

ETERNIT: INDAGATI PER LA MORTE DEI LAVORATORI
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/

Due nuovi indagati nell’inchiesta della Procura di
Torino sui decessi o i casi di malattie collegate
all’esposizione all’amianto di ex lavoratori della
Eternit. Il pm Guariniello, che proprio nei giorni
scorsi ha chiesto alla Svizzera documentazione degli
ultimi 50 anni relativa a fabbriche e dipendenti, ha
infatti aggiunto alla decina di nomi di indagati anche
quelli di due magnati belgi ex amministratori delegati
della Eternit Italia.
L’indagine del pm torinese riguarda 25 morti italiani
che erano stati alle dipendenze nello stabilimento
svizzero e oltre 2.000 casi di persone malate o
decedute che hanno lavorato negli impianti italiani.
In particolare si tratta delle filiali piemontesi di
Cavagnolo e Casale Monferrato, nel Torinese e
nell’Alessandrino, di Bagnoli, Reggio Emilia e di due
stabilimenti in Sardegna e in provincia di Matera.

MORTE SUL LAVORO IN SEGHERIA http://www.newspaper24.it

Claudio Vita, massese di 52 anni, è morto nel primo
pomeriggio di ieri mentre era al lavoro in una
segheria del settore lapideo. Ancora tre anni e
sarebbe andato in pensione, dopo quasi 40 anni di
servizio: un operaio esperto, dunque, che i colleghi
decrivono meticoloso e prudente. L’infortunio è
accaduto alle 14.30 di ieri, all’interno della Sim
srl, una delle segherie che si trovano lungo il fiume
Frigido nei pressi del centro di Massa. Secondo il
primi accertamenti svolti dai tecnici del Servizio
Prevenzione dell’Asl, Vita era impegnato a mettere in
sicurezza un telaio sul quale si trovavano, appoggiate
in verticale, una trentina di grosse lastre di marmo
appena tagliate. Per motivi che andranno accertati,
l’uomo era salito sul pianale del telaio: le lastre si
sono mosse finendogli addosso e schiacciandolo contro
la struttura fissa della macchina.

04 maggio 2005

FIAT/TERMINI, 400 A OPERAI A RISCHIO
http://www.ilcampanileonline.com

I 1.027 lavoratori delle aziende dell’indotto Fiat
potrebbero essere inseriti in un "bacino" per fruire
in caso di esuberi, al temine dei sei mesi di cassa
integrazione, degli ammortizzatori sociali. E’ questa
l’ipotesi prospettata ieri dal responsabile della Task
force regionale per l’occupazione. Secondo le
organizzazioni sindacali, al momento sono circa 400 i
lavoratori che rischiano di perdere il loro posto di
lavoro quando a settembre finirà il lungo periodo di
cassa integrazione iniziato il 21 marzo. La proposta
ha lasciato piuttosto freddi i rappresentanti di Fim,
Fiom e Uilm, che ritengono la strada indicata come
"una resa anticipata". Ma l’emergenza Fiat non si
ferma ai confini della Sicilia. Anche il Piemonte sta
vivendo una crisi industriale senza precedenti. A
questo proposito, il segretario della Cisl Piemonte
Mario Scotti annuncia l’intenzione di aprire due
tavoli per rilanciare la concertazione tra le parti
sociali sui problemi del lavoro e dello sviluppo: uno
sulla Fiat e l’altro sul rilancio della regione.

05 maggio 2005

CANTIERI ANAS: 2 ORE DI SCIOPERO
http://canali.libero.it/affaritaliani/economia/

Stop ai cantieri stradali. I sindacati hanno
proclamato due ore di sciopero per venerdì 13 maggio,
per protestare contro l’irregolarità del pagamento
degli stipendi da parte dell’Anas. In molti cantieri
(Firenze, Bologna, Catania, Sardegna), denunciano i
sindacati, gli operai sono costretti a lavorare senza
percepire regolarmente lo stipendio. Causa di questo
collasso è stato il mancato trasferimento da parte del
ministro dell’Economia delle risorse previste per
l’Anas. Da due anni non viene firmato il contratto di
programma tra Stato e Anas. Quest’ultima, di
conseguenza, è in arretrato di 950 milioni di euro nei
pagamenti delle imprese appaltatrici.

ENEL: SCIOPERO A LIVORNO http://www.newspaper24.it/

I lavoratori della centrale termoelettrica di Livorno
sciopereranno il 9 Maggio. L’agitazione è stata
proclamata da Filcem-Cgil, Flaei-Cisl e Uilcem-Uil di
Livorno. L’astensione si svolgera’ dalle 14,21 alle
16,21 per il personale giornaliero e dalle 10 alle 18
per il personale turnista.

IBM LICENZIA
http://canali.libero.it/affaritaliani/finanza/

Licenziati per mezzo dollaro in più: ai dipendenti
delle grandi corporation a stelle e strisce può
accadere anche questo, per la gioia degli azionisti,
visto che solitamente la borsa premia le società dopo
simili annunci. Non sfugge alla regola Ibm che ha
fatto sapere di voler avviare un nuovo programma di
riduzione dell’organico che interesserà circa 13.000
dipendenti (circa il 4% dell’attuale forza lavoro del
gruppo, 329 mila dipendenti). Ma, vuoi perché già
oggetto di precedenti ristrutturazioni, vuoi perché il
tema del lavoro perso soprattutto per la riallocazione
delle produzioni in Paesi dal minore costo d’opera (in
questo senso Ibm ha da pochi giorni portato a termine
la cessione delle ormai poco redditizie attività nel
settore dei personal computer alla cinese Lenovo) non
è molto "popolare" negli Usa, gli esuberi questa volta
saranno concentrati in Europa (in particolare in
Francia, Germania e Italia) e in Giappone. Paesi in
cui "big blue" ha registrato un netto rallentamento
del proprio giro d’affari.

SAIWA http://replica.presstoday.com/piccolo/

Assemblea, giovedì, per mettere a fuoco i problemi
occupazionali della Saiwa e cercare soluzioni affinché
lo stabilimento di Capriata d’Orba possa uscire dalla
crisi senza riduzione di personale. La parola passa ai
lavoratori in assemblea dove si deciderà il mandato ai
sindacati di categoria per proseguire la trattativa
con la Saiwa.

CARTIERA DI VILLA LAGARINA: 22 ESUBERI
http://www.ladige.it/

La Cartiera di Villa, azienda della multinazionale
svedese Sca sta affrontando, da mesi, un delicato
processo di ristrutturazione. Già undici operai si
sono dimessi volontariamente; altri 22, da giugno,
sono considerati in esubero. E qui sta il nodo. Il
sindacato sta cercando di arrivare ad un accordo
perché a questi lavoratori venga concessa la cassa
integrazione. La multinazionale ha da tempo reso noto
che ha intenzione di chiudere un reparto produttivo,
quello del cartoncino. Quindi, di fronte a questa
scelta sarà difficile salvare tutti i posti di lavoro.

Sei di questi lavoratori possono andare direttamente
in pensione, ma è chiaro che la questione che più
preoccupa è il futuro del grande stabilimento di Villa
Lagarina dove lavorano attualmente 125 persone.
Nei piani della multinazionale svedese Sca il
personale, da giugno, dovrebbe attestarsi attorno alle
cento unità. Quindi, si va verso un’ulteriore perdita
di posti di lavoro.
Il confronto tra quelli che vengono definiti "esuberi"
e i sindacalisti è stato molto teso perché tesa è la
situazione del lavoro in questa zona. I lavoratori
cirticano, ovviamente, la scelta dell’azienda e anche
il sindacato perché, a loro dire, non tutela
abbastanza gli operai.

CAFFARO: INTESA PER LA MOBILITA’
http://www.gazzettino.it/

Per i lavoratori della Caffaro di Torviscosa (Udine)
giunge l’accordo. È stata firmata l’intesa tra
sindacati e azienda che chiude le procedure di
mobilità per oltre 60 lavoratori negli stabilimenti di
Torviscosa, Brescia e Colleferro. Trovato l’accordo,
secondo le procedure della legge 223/91 per fissare il
numero massimo di lavoratori che verranno sospesi dal
lavoro e i criteri guida per la loro determinazione.
La mobilità riguarderà un numero massimo di 62
lavoratori in esubero nei tre stabilimenti, di cui 32
a Torviscosa. L’azienda sarà tenuta a seguire due
criteri guida, quello dell’età pensionabile e quello
dell’adesione volontaria alla mobilità da parte del
lavoratore. Con il primo criterio verrà data priorità
nella scelta degli esuberi ai lavoratori che con tre
anni di mobilità raggiungeranno l’età pensionabile. I
contenuti esatti dell’accordo saranno esposti
mercoledì ai lavoratori nel corso di un’assemblea
indetta dai sindacati, proprio per illustrare la
svolta intrapresa. I sindacati per ora si dichiarano
soddisfatti e considerano un "buon accordo" quello
raggiunto ieri.

CAPODICHINO; SCIOPERO NEI SERVIZI A TERRA
http://ilmattino.caltanet.it/

Capodichino, aeroporto fermo domani per un’agitazione
sindacale. Il personale della Gesac Handling che
gestisce i servizi a terra dell’aeroporto si ferma per
uno sciopero di otto ore proclamato da Cgil, Cisl,
Uil, Ugl e Sult dalle 10 alle 18. I sindacati
protestano contro il piano di ristrutturazione di
Gesac Handling che, accusano, mira ad una drastica
riduzione del costo del lavoro ed al taglio di una
sostanziosa quota di esuberi. Secondo valutazioni
sindacali si tratta di trenta lavoratori in esubero
per Gesac Handling ed oltre un centinaio nell’indotto.
La trattiva non riprenderà prima di lunedì. Gesac
propone l’accompagnamento alla pensione per una quota
di persone ritenute in esubero perché impiegati in
servizi, si afferma, "non più richiesti dal mercato".
Per altri si ventila l’ipotesi di un ricollocamento in
altri servizi. Per la Cgil, la soluzione equa sarebbe
il riassorbimento dei lavoratori grazie anche
all’intervento di Gesac company. Rimasto il solo
monopolista sul mercato, che fa le tariffe e può
chiudere bilanci in attivo.

ERGOM: 30 A RISCHIO
http://www.ilquotidianocalabria.it/

Circa 30 lavoratori rischiano di rimanere senza lavoro
a causa della paventata chiusura della Ergom, azienda
di materiali plastici del gruppo Fiat, ubicata a
Pisticci, in Lucania.
L’azienda ha assunto lavoratori di Montegiordano
(Cosenza) e dell’Alto Jonio cosentino grazie
all’interessamento dell’imprenditore Francesco
Ciminelli, noto per essere il "patron" del Torino
calcio, originario di Montegiordano e trasferitosi
anni or sono a Torino dove ha avviato l’azienda Ergom
di cui è succursale la fabbrica di Pisticci. In una
nota, il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista
di Montegiordano, evidenzia il problema legato al
lavoro in Calabria e nell’Alto Jonio dove "le
conseguenze di leggi come la Biagi e la Bolkstein,
colpiscono in maniera più aggressiva i lavoratori".
Dalle ultime notizie pare che la vertenza sindacale
della Ergom di Pisticci possa essere avviata a
soluzione con un possibile accordo tra le parti.

FINMEK: OCCUPATA LA FABBRICA
http://ilmessaggero.caltanet.it/

Di fronte alla cassa integrazione, i lavoratori della
Finmek di Sulmona (L’Aquila) hanno occupato la
fabbrica. Saranno 149, 129 operai e 20 impiegati, le
persone che l’azienda, con un atto unilaterale, ha
messo in cassa integrazione a partire da questa
mattina e fino al prossimo maggio 2006. Nonostante lo
scorso 27 aprile, azienda e sindacati riuniti presso
il ministero delle attività produttive a Roma, si
erano riservati un nuovo incontro prima di qualunque
decisione, i vertici Finmek hanno fatto sì che la
scure degli esuberi si abbattesse sul sito sulmonese
sconfiggendo seriamente tutte le istituzioni. Si torna
a parlare di sciopero generale, mentre si teme di
essere giunti alla mai smentita dismissione.

GOVERCAND: 35 SENZA STIPENDIO
http://ilmessaggero.caltanet.it/

Un’altra azienda abruzzese in crisi e, di conseguenza,
posti di lavoro a rischio. E’ la volta della
Govercand, il maglificio situato a Notaresco (PE), che
dalla scorsa estate ha mostrato segni evidenti di
difficoltà. Una situazione drammatica al momento
soprattutto per trentacinque operaie che, da dopo le
ferie di agosto, non sono più rientrate in fabbrica e
non hanno ricevuto né lo stipendio, nemmeno quelli
arretrati, né la cassa integrazione promessa. Con il
protrarsi del problema, le lavoratrici interessate si
sono rivolte in gruppo a vari sindacalisti, sia di
Notaresco che di Roseto, senza tuttavia ottenere alcun
aiuto sostanziale, così come non hanno dato alcun
frutto gli appelli rivolti all’amministrazione
comunale. Sembra che la ditta voglia dichiarare
fallimento ponendo quindi fine a ogni loro speranza di
ottenere la liquidazione spettante.

6 maggio 2005

PORTUALI: SCIOPERO IL 3 GIUGNO
http://www.gazzettadelsud.it/

I lavoratori dei porti hanno indetto una giornata di
sciopero per venerdì 3 giugno. I portuali, che si
fermeranno per l’intera giornata, protestano contro la
politica del governo che "con gravi responsabilità e
con altrettanta poca lungimiranza, indebolisce i porti
e rischia di mettere fuori mercato l’intero settore in
un momento di grande sviluppo del traffico e della
competizione".

ESAF: ACCORDO CONTRO I LICENZIAMENTI
http://www.unionesarda.it/

L’accordo di massima c’è già, per evitare anche un
solo licenziamento dei lavoratori delle ditte
d’appalto dell’Esaf, Ente Sardo Ache e Foreste. Per
trasformare in impegno scritto quello che per ora è
ancora una dichiarazione di intenti, sindacati e
imprenditori si riuniranno stamattina negli uffici
dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici di viale
Trento. Dopo giorni di tensione, proteste, impianti
occupati, il clima sembra ora più fiducioso: Le ultime
mediazioni hanno portato l’impegno delle ditte
d’appalto dell’Esaf a non lasciare fuori nessun
lavoratore per l’intero mese di maggio e ad applicare
il cosidetto contratto Fise, che garantisce ai
lavoratori la riassunzione automatica ogni volta che
nuove imprese si aggiudicano gli appalti. Ci sarà poi
tutto il mese di maggio per verificare lotto per
lotto, azienda per azienda, l’entità degli esuberi che
dovrebbe essere inferiore ai 143 preannunciati dalle
ditte in un primo momento. Per chi dovessere risultare
comunque fuori in seguito alle verifiche ulteriori c’è
pronto il paracadute: un contratto di un anno,
direttamente con Esaf spa per opere di manutenzione
straordinaria. Intanto va avanti parallelamente
l’altra vertenza, quella che riguarda futuro e
garanzie contrattuali nel passaggio dei 600 dipendenti
dal vecchio al nuovo Esaf. Il trasferimento dei
lavoratori, che perderebbero lo status dei regionali
per un inqudramento contrattuale di tipo privatistico,
è regolato nel dettaglio da un disegno di legge,
quello che ha innescato numerose proteste e scioperi,
ora all’attenzione della prima commissione del
Consiglio regionale.

CARTONSARDA: BLOCCO DEI CANCELLI
http://www.unionesarda.it/

Sciopero a oltranza fino all’ottenimento degli
stipendi dovuti, mentre in fabbrica arrivano gli
ispettori del lavoro. I sessanta lavoratori della
Cartonsarda di Nuoro non mollano la presa: ieri è
proseguita la protesta iniziata mercoledì mattina,
prima col blocco dei cancelli di ingresso dello
stabilimento e poi dei camion carichi di prodotti
tessili, in uscita dalla Legler. Gli autoarticolati
della Parodi, la stessa azienda che gestisce la
Cartonsarda, vengono obbligati a sostare creando non
pochi disagi anche alla stessa Legler. "Il blocco
proseguirà, fino alla soluzione del nostro disagio",
annunciano gli Rsu. "Altro che partire con le
produzioni - dice un giovane operaio - qui non sono
rimasti neanche i soldi per pagare le bollette
telefoniche". Manca l’energia elettrica e mancano i
servizi essenziali per iniziare l’attività produttiva,
anche se i dirigenti di Cartonsarda annunciano
sorprendenti novità, anche con l’allargamento a nuovi
articoli e produzioni che interessano anche il mercato
americano. I lavoratori, però, non ci credono a
vogliono risposte subito. Prima di tutto la
liquidazione degli stipendi arretrati.

LEGLER: CASSA INTEGRAZIONE PER 220 OPERAI
http://www.unionesarda.it/

Al dramma di sempre si aggiunge un’altra emergenza per
i lavoratori della Legler. Dall’11 maggio si ferma,
infatti, anche il reparto filatura con un turno di
cassa integrazione unico, senza turnazione, per 220
lavoratori. La notizia è stata comunicata ieri ai
rappresentanti sindacali nel corso di un incontro
convocato dalla Direzione aziendale. La flessione del
mercato del Denim è da ricercare nell’invasione di
questi prodotti soprattutto nei mercati italiani:
questa volta, quindi, la concorrenza non arriva dalla
Cina ma dagli stessi produttori italiani, che hanno
puntato proprio alla conquista del mercato Denim. A
questo punto l’azienda che ha tre stabilimenti nel
Nuorese intende mettere in campo l’esperienza e le
capacità di produrre un materiale di qualità, con alto
valore aggiunto, concentrandosi nelle fasce più alte
del mercato. Questo, però, non risolve il problema di
una crisi che appare generalizzata. Una situazione
dalla quale non si uscirà in breve tempo, visto che
c’è addirittura la possibilità di fermare anche la
tessitura a partire dal prossimo mese. Tutti in cassa
integrazione, quindi, ma solo per un mese e mezzo: il
massimo consentito per i lavoratori della Legler.
Scatterà poi la mobilità ma questo è un problema tutto
da vedere in sede ministeriale e con l’intervento
della Regione.

FIUMICINO: SCIOPERI IN VISTA
http://www.liberazione.it/

E’ uno sciopero di 3 ore con presidio davanti la
direzione generale di Alitalia in programma lunedì, e
un altro di 8 ore per mercoledì, la forma di protesta
decisa dai lavoratori e Rsu delle Cofathee, Condim e
Ecorimar, tre aziende titolari degli appalti di
manutenzione presso l’aeroporto di Fiumicino.

SIET: 120 SENZA STIPENDIO http://www.lasicilia.it/

Netturbini della Siet di Acireale nuovamente in stato
di agitazione, e sempre per i paventati ritardi nel
pagamento degli stipendi. Al centro delle lamentele
dei centoventi lavoratori della Siet, l’azienda che in
regime di proroga sta continuando a curare il servizio
di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani in
città, sono, dunque, le incertezze legate al pagamento
dello stipendio del mese di aprile: non avendo avuto
rassicurazioni circa il regolare pagamento degli
emolumenti, previsto per il prossimo 15 maggio, i
lavoratori, per tempo, hanno proclamato lo stato di
agitazione e indetto ben tre giornate di sciopero,
diversamente articolate in base all’appartenenza
sindacale.
Il 16 e il 19 maggio incroceranno le braccia i
lavoratori di Cgil, Cisl e Cisal; il 17 maggio
scenderanno in piazza, invece, i lavoratori della Uil.
Non è solo l’incertezza legata al puntuale pagamento
dello stipendio a muovere i lavoratori: si lamenta,
infatti, il mancato rispetto degli accordi presi circa
il pagamento di alcuni arretrati forfettari, relativi
al rinnovo del contratto di lavoro. Ragioni che
potrebbero portare in piazza i lavoratori con
inevitabili ripercussioni sul fronte dell’igiene
pubblica.

ACEA: 110 IN MOBILITA’

Dando seguito all’accordo del 23/6/2004, con i
sindacati confederali, che aveva già portato a circa
400 dipendenti messi in mobilità verso la pensione,
ora Acea Spa e le società del gruppo hanno porceduto
al traferimento coatto di 110 dipendenti verso una o
più società del gruppo, che, in vista della
liberalizzazione del mercato elettrico del 2006,
saranno certamente cedute, per ridimensionare
l’organico e le "missioni" del gruppo al solo "core
business". Le modalità di formazione della lista, il
fatto che il personale sia stato scelto
indipendentemente da età, collocazione professionale,
qualifica, ha lasciato perplessi gli stessi sindacati
firmatari che si stanno mobilitando. Il Cobas Energia,
che aveva attaccato fin dall’inizio questa politica
aziendale, sta muovendosi tra i lavoratori per indurli
a non accettare supinamente questa situazione, e
insieme ad altri sindacati aziendali si sta
incontrando per mettere a punto azioni di lotta e
legali.

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VOGLIAMO DOCUMENTARE L’ATTUALITA’
DELLA LOTTA DI CLASSE, STANDO AL SUO INTERNO

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E-mail: cen_doc_lotta@yahoo.it