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Notiziario sulle lotte dei lavoratori 18-20/1/05
Publie le venerdì 21 gennaio 2005 par Open-Publishing********************************************************
Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 18-20/01/05 http://it.geocities.com/verbano/archivi/lc01_05.htm
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SOMMARIO: Ferrovieri, Bankitalia, Oli.it, Castiglioni, Cereria Sgarbi,
Scioperi nei trasporti, Poste, Lsu, Tessili lombardi, Donora, Basi Usa,
Sigonella Inn, Gesap, Valdostana Plastici, Ipra, Nuova Falco, Imprenditore
non paga tredicesime, Jcoplastic, Pierrel, Denso
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18 gennaio 2005
SCIOPERO DEI FERROVIERI PER LA SICUREZZA http://www.ilmanifesto.it/
Uno sciopero spontaneo nelle ferrovie in cui non si chiedevano soldi o meno
ore di lavoro, ma misure immediate per aumentare la sicurezza di lavoratori
e passeggeri. Quasi tutti i sindacati si sono dichiarati estranei pur "non
delegittimandolo" nelle dichiarazioni ufficiali. Uno sciopero che la
cosiddetta "Commissione di garanzia" non ha potuto vietare o dilazionare o
limitare. La tragedia di Crevalcore, dice Dante De Angelis (tra i firmatari
della convocazione), "ha cambiato la storia delle ferrovie italiane". Sul
fronte dei Rappresentanti (eletti) della sicurezza sul lavoro, e dei
sindacati di base Sult e Cub si parlava del 90% del personale viaggiante
(quello che corre più rischi quotidiani), con punte del 100% in alcune
regioni, e il 50% nelle stazioni. Il personale di servizio nelle fasce
protette è stato di fatto precettato. Il 70% ha inviato all’azienda la
lettera in cui comunicava l’intenzione di aderire allo sciopero, ricevendo
l’ordine di presentarsi comunque al lavoro. Quel 30% che resta ha solo
preferito non prendere carta e penna in mano.
BANKITALIA http://www.ilmanifesto.it/
Il tribunale di Roma ha sancito l’antisindacalità del comportamento della
Banca d’Italia, per violazione dell’articolo 28 dello Statuto dei
lavoratori: nel luglio 2003 la Banca d’Italia ha disdettato il regime di
contrattualizzazione che prevede la negoziazione del rapporto di impiego tra
azienda e sindacati e modificato unilateralmente il contratto per mantenere
in servizio tre alti dirigenti oltre i limiti fissati.
OLI.IT http://www.ilmanifesto.it/
I gloriosi stabilimenti della Olivetti sono oggi capannoni avvolti nella
nebbia, deserti, come deserti sono i parcheggi. I cancelli sono aperti:
sopra quelle che erano le porte degli stabilimenti campeggia ancora la
scritta Olivetti. Attorno il vuoto, all’immaginazione è affidato il compito
di ricostruire mentalmente i gruppi di operai che quei cancelli una volta li
varcavano quotidianamente. Quasi settemila persone lavoravano qui, un tempo,
neanche troppo lontano. Oggi c’è l’assemblea dei lavoratori della Oli.It.
Un’assemblea dei lavoratori in cassa integrazione di una fabbrica fallita.
In tutto sono circa trecento. Ma in questo freddissimo lunedì di gennaio ce
ne sono meno. Lo scoramento, la rassegnazione, la disperazione rischiano di
prendere il posto della voglia di lottare. Anche perché questi lavoratori di
fallimenti ne hanno già vissuto un altro, quello dell’allora OP Computer. Ma
almeno quella volta eravano sicuri di ricevere i soldi della cassa ogni
mese. Invece adesso i soldi arrivano a stento. Questo fallimento ha voluto
dire qualcosa come dodicimila euro in meno nel bilancio familiare. Prossime
iniziative: i lavoratori (non solo Oli.It) manifesteranno sabato a Ivrea in
occasione dell’assemblea degli stati generali del canavese.
19 gennaio 2005
CASTIGLIONI: LICENZIAMENTI http://www.laprovinciadicomo.it
Agitazione alla Cartotecnica Castiglioni di Mozzate (Como). I dipendenti
hanno scioperato nei giorni scorsi per protestare contro l’azienda che a
inizio anno ha annunciato di voler licenziare 5 impiegati. La decisione è
stata presa dopo una lunga assemblea alla quale ha partecipato tutto
l’organico al completo. La fermata è stata di mezz’ora tra le 9.30 e le 10
davanti alla sede centrale di Locate Varesino. I lavoratori temono infatti
ulteriori tagli nel medio - breve periodo. In questi mesi il ricorso alla
cassa integrazione è stato molto frequente per l’azienda di Mozzate, con
circa 30 le settimane di cig negli ultimi mesi, dovute al calo delle
lavorazioni. La Cartotecnica produce buste per la corrispondenza e da tempo
sta accusando una pesante flessione del mercato. I 90 lavoratori dello
stabilimento hanno dato mandato ai sindacati di fare pressioni sui vertici
per capire i piani e le prospettive future.
20 gennaio 2005
CERERIA SGARBI http://www.laprovinciadilecco.it/
I 64 dipendenti della cereria Sgarbi di Oggiono (Lecco) non sono stati presi
in contropiede dall’annuncio della proprietà di dover chiudere l’attività
dello stabilimento di via Lecco entro la fine dell’anno. Se l’aspettavano,
lo sapevano, e non hanno nemmeno la forza di protestare o scioperare, almeno
per ora. Ieri pomeriggio era prevista una riunione in fabbrica coi
rappresentanti dei lavoratori. In situazioni come queste, in genere, i
sindacalisti raccolgono sfoghi e non precludono mobilitazioni o astensioni
dal lavoro, anche simboliche, anche solo di un’ora. Niente di tutto ciò. Gli
operai, quasi tutte donne, specialmente negli ultimi cinque anni devono
averne viste e sentite tante. Nel 2000, quando la famiglia Sgarbi decise di
passare la mano, organizzarono un picchetto fuori dai cancelli per
scongiurare la chiusura. E in effetti si mosse una finanziaria. Ora no.
All’orizzonte non c’è nessuno e non c’è nessuna alternativa alla cessazione
dell’attività e, quindi, all’inevitabile ricerca di un nuovo impiego.
L’unica richiesta che hanno comunicato ai loro rappresentanti è la maggior
tutela possibile.
SCIOPERI NE TRASPORTI http://www.gazzettadelsud.it/
Aerei e treni si fermeranno il 10 febbraio per uno sciopero di 24 ore. AEREI
. L’astensione dal lavoro, proclamata da Anpac, Fit/Cisl Piloti, Uil
Trasporti Piloti, si attuerà dalle 12,30 alle 16,30 e riguarderà tutti i
piloti Alitalia, Alitalia Express, Eurofly, Meridiana, Air Dolomiti, Air
One, Mistral Air, Blue Panorama, Italy First, Alpi Eagles. L’niziativa, si
legge in una nota, è stata presa "permanendo le condizioni di grave
criticità sul sistema regolatorio del trasporto aereo nazionale, nonostante
le assicurazioni Enac in sede governativa a partire dal primo marzo 2003 di
emanazione di una nuova regolamentazione". FERROVIE: i sindacati
confederali, insieme agli autonomi dell’Orsa e dello Sma, hanno dichiarato
uno sciopero di 24 ore il 10 e 11 febbraio. La questione della sicurezza al
centro delle rivendicazioni.
POSTE: SCIOPERO "BIANCO" http://www.unionesarda.it/
Dal primo febbraio in agitazione i lavoratori delle Poste. Lo hanno
stabilito le rappresentanze sindacali dei lavoratori, dopo l’interruzione
del tavolo di trattative con l’azienda. Così tra dieci giorni, e per un
mese, scatterà la protesta, con l’astensione da ogni prestazione
straordinaria. Uno sciopero che produrrà notevoli disagi per l’utenza,
soprattutto nel recapito: i portalettere non sostituiranno i colleghi nelle
zone scoperte. Anche negli sportelli ci saranno dei disservizi: chiuderanno
infatti all’ora prevista, a prescindere dalla clientela presente in sala.
LSU DI SARDARA: CONTRATTO PROROGATO http://www.unionesarda.it/
Da dieci anni, ormai, si occupano di manutenzione delle strade, verde
pubblico ed edifici comunali. E continueranno a farlo per ancora 12 mesi.
Sono i lavoratori socialmente utili di Sardara (CA), cui la Giunta ha
prorogato il contratto. Non è la tanto attesa stabilizzazione, ma è una
buona notizia per le famiglie che dal lavoro precario traggono il necessario
per tirare avanti.
TESSILI: PROTESTA A MILANO http://www.ecodibergamo.it/
Con 200 mila lavoratori e 20 mila imprese l’industria della moda in
Lombardia è uno dei poli più importanti del "made in Italy", ma è messa in
seria difficoltà da un insieme di fattori che rischiano di compromettere
molti anelli della filiera: il calo dei consumi, la liberalizzazione degli
scambi internazionali, la debolezza del dollaro, la competizione sempre più
aggressiva dei Paesi a basso costo del lavoro e privi di standard sociali ed
ambientali minimi.
Per sollecitare la Regione ad impegnarsi attivamente per sostenere
l’occupazione e il rilancio del settore, i lavoratori delle aziende in crisi
del settore tessile-abbigliamento-calzaturiero domani, venerdì, arriveranno
a Milano da tutta la Lombardia per manifestare sotto il Pirellone.
DONORA: CASSA INTEGRAZIONE http://www.ecodibergamo.it/
Licenziamenti evitati alla Donora di Cortenuova. La soluzione trovata per i
185 esuberi dichiarati dall’azienda, che fa capo al gruppo Candy di Monza, è
ridurre il numero di frigoriferi fabbricati con un anno di cassa
integrazione straordinaria da gestire con fermate periodiche della
produzione che interesseranno tutti i 470 addetti dello stabilimento
bergamasco. L’intesa decorre dal 14 febbraio e si prevede che il primo stop
si avrà nella seconda metà del mese. Ci saranno 18-19 settimane di cassa in
tutto, la maggior parte concentrate nei primi cinque mesi dell’anno che, per
i frigoriferi, sono bassa stagione.
L’ipotesi di accordo con la richiesta di cassa speciale per crisi per un
numero di ore equivalente a 185 addetti è stata firmata ieri a Monza,
all’associazione degli industriali. Oggi viene sottoposta ai lavoratori di
Cortenuova in due assemblee. A fine gennaio scadono i contratti di
solidarietà che hanno coinvolto un’ottantina di lavoratori, mentre una
settantina sono usciti con la mobilità. L’organico si è così ridotto dai 530
dipendenti dell’ottobre 2003 agli attuali 470 che porteranno insieme il peso
della nuova riorganizzazione.
BASI USA: SCIOPERO DEL PERSONALE CIVILE ITALIANO http://www.unionesarda.it/
Il personale civile italiano impiegato presso le basi militari americane in
Italia effettuerà domani un’astensione dal lavoro di quattro ore, dalle 8
alle 12, per protestare contro la "minaccia di licenziamento in forma
collettiva di lavoratori italiani". La frase è ripresa dalla lettera che la
direzione nazionale della Uil-Tucs ha inviato al direttore del personale
civile in Italia, Rondy L. Waye, a Londra, nello scorso dicembre. Lettera
che preannunciava appunto una serie di iniziative di protesta. A quella
lettera era allegato un ordine del giorno sottoscritto, il 14 dicembre
precedente, da tutte le segreterie nazionali e dal coordinamento nazionale
unitario dei dipendenti civili italiani delle basi americane, che
evidenziava i motivi della protesta. Tra le altre questioni sul tappeto ci
sono le "annunciate soppressioni di 122 posizioni lavorative presso le basi
dove opera la Marina militare americana, e non si riscontrano impegni
precisi degli americani a trovare fin da subito soluzioni alternative al
licenziamento". Di queste posizioni di lavoro quattro sono a La Maddalena:
se verranno soppresse il personale sarà trasferito ad altro incarico. A La
Maddalena la controversia fra sindacati e Marina Americana è ormai una
costante. La tendenza è quella a sostituire i posti di lavoro occupati da
italiani con personale americano. Una difficile vertenza che ha visto
recentemente coinvolti, sin da prima di Natale, otto dei sedici operai
impiegati presso il supermercato "Navy Exchange" di Moneta, che si sono
visti recapitare una lettera di licenziamento motivata dal fatto che gli
introiti del supermarket sono diminuiti. Come costoro, in linea teorica,
stanno tutti gli altri dipendenti, anzi, secondo stime non ufficiali ci
sarebbero almeno un centinaio di posti che, in ottemperanza agli accordi
bilaterali, alle leggi sul lavoro e sull’immigrazione, andrebbero assegnati
a lavoratori locali.
SIGONELLA INN http://www.lasicilia.it
Vertenza risolta in un baleno quella dei 29 dipendenti dell’albergo
"Sigonella Inn", che si trova in territorio di Motta S. Anastasia
(Sigonella - Catania)). Ieri pomeriggio dopo la proclamazione di tre giorni
di sciopero e del sit-in, che doveva tenersi stamattina davanti all’entrata
dell’hotel che si trova a pochi metri dal perimetro della base
italoamericana, il procuratore dell’azienda (la Finglade limited), Arcangelo
Cantone, ha raggiunto un accordo con una delegazione dei lavoratori. Oggi
verranno pagate le spettanze arretrate: lo stipendio di dicembre e la
tredicesima.
I lavoratori dell’albergo sono costretti da due mesi a firmare contratti di
solidarietà e ad accettare una diminuizione della busta paga per salvare
l’azienda.
VERTENZA GESAP: OCCUPATA L’ENAC http://www.lasicilia.it/
Ancora acque agitate all’aeroporto "Falcone Borsellino". Circa 70 stagionali
della Gesap, la società che gestisce i servizi dell’aeroporto a Punta Raisi
(PA), hanno occupato ieri la sede dell’Enac nello scalo palermitano. Alla
base della protesta, la preoccupazione per il futuro dei 65 lavoratori Gesap
in esubero. Nei giorni scorsi, in prefettura, si era svolto un vertice
presenti i vertici della Gesap e della Pae Mas, l’altra società che al
"Falcone Borsellino" si occupa di handling e che recentemente ha
«conquistato» un’importante compagnia aerea, Meridiana, scatenando di fatto
la crisi occupazionale in Gesap. Nella riunione era stata prospettata
l’ipotesi di far transitare in Pae Mas i lavoratori Gesap in esubero.
L’assemblea dei lavoratori ha evidenziato le gravi responsabilità in primo
luogo dell’Enac e del management della Gesap, che di fatto mettono a rischio
la situazione occupazionale. L’assemblea ha deliberato una serie di
iniziative per coinvolgere le realtà istituzionali, partner della Gesap. I
sindacati hanno anche proclamato lo stato di agitazione, sollecitando un
incontro urgente con i vertici Gesap volto a delineare garanzie, presenti e
future, per i lavoratori e per la vita dell’azienda stessa.
VALDOSTANA PLASTICI http://www.lasicilia.it
I ventidue lavoratori della Valdostana Plastici, la fabbrica dell’indotto
della Fiat a Termini Imerese, hanno occupato i locali per protestare per il
mancato pagamento di una mensilità di stipendio e della tredicesima. Gli
operai chiedono inoltre certezze per il loro futuro.
L’azienda aveva riaperto il 10 gennaio dopo la chiusura di una ventina di
giorni a dicembre.
«Vogliamo avere riconosciute le nostre spettanze e la garanzia di una
stabilità occupazionale», dice Giovanni Bisesi, uno degli operai che occupa
la fabbrica. Oggi gli operai faranno un sit-in dalle 6 del mattino in poi,
davanti ai cancelli della Lear corporation, l’azienda dell’indotto Fiat che
assembla i sedili per le Punto con le imbottiture in poliuretano prodotte
dalla Valdostana.
IPRA: DIPENDENTI SENZA STIPENDIO http://www.lasicilia.it
Si respira aria di tempesta all’Ipra, l’industria farmaceutica sita nella
zona industriale del Dittaino (Valguarnera) che da lavoro a circa cento
dipendenti. Le maestranze non hanno ancora percepito la busta paga dello
scorso mese di dicembre e la tredicesima mensilità relativa all’anno 2004.
NUOVA FALCO: MOBILITA’ http://www.ladige.it/
La Nuova Falco di Pergine, azienda attiva nella placcatura di pannelli, ha
comunicato alle organizzazioni sindacali la richiesta di avviare le
procedure di mobilità per 12 dei 22 dipendenti impiegati nella produzione.
Per martedì prossimo è prevista l’assemblea dei lavoratori, mentre per
giovedì 27 è in programma un incontro tra i vertici della società e i
sindacati.
IMPRENDITORE DI CASAVATORE NON PAGA TREDICESIMA ALLE OPERAIE
http://ilmattino.caltanet.it/
Dovrà pagare le tredicesime anche alle donne Mario Fosso, l’imprenditore di
Casavatore che riteneva di poter dare i soldi solo ai dipendenti di sesso
maschile. Le donne avevano denunciato al Mattino l’episodio e il datore di
lavoro le aveva licenziate. Martedì sono arrivati in fabbrica gli ispettori
del lavoro che hanno consegnato al proprietario una diffida accertativa: la
tredicesima, è inutile ripeterlo, spetta alle donne come agli uomini, non
sono ammesse eccezioni. Fosso, quindi, è stato invitato negli uffici dell’
Ispettorato per versare il dovuto. Per i sindacati, però, resta aperta la
questione fondamentale: quella di riconquistare un posto di lavoro per Anna
Moscatelli, Assunta Guarracino, Nicoletta Malleone e Concetta Cirillo, le
quattro dipendenti licenziate. Le donne già nel ’98 erano ricorse alla
magistratura: le buste paga consegnate loro mensilmente erano compilate in
maniera corretta, ma la cifra che realmente ricevevano era di molto
inferiore a quella segnata. L’intervento dei rappresentanti dei lavoratori
era servito a rimettere le cose a posto, ma l’imprenditore si era rifiutato
di pagare gli arretrati. Era cominciata una vertenza conclusa il 29 giugno
del 2004, quando il magistrato aveva ingiunto all’imprenditore di versare
una somma cospicua, 150mila euro.
JCOPLASTIC: SCIOPERO http://ilmattino.caltanet.it
Continua lo sciopero dei 132 dipendenti dell’Jcoplastic (Battipaglia) con il
presidio dello stabilimento che si protrae fino a tarda sera. Linee
produttive ferme, così come è bloccata ogni altra attività all’interno
dell’azienda. Operai presenti dunque davanti ai cancelli per manifestare le
proprie preoccupazione per il futuro dopo che 38 addetti sono stati messi in
mobilità dall’azienda produttrice di cassonetti per l’igiene urbana e di
cassoni per l’agricoltura. La scelta portata avanti dalla proprietà non si
concilia con la presenza in fabbrica nel 2004 di 30 lavoratori tra
stagionali ed interinali né con gli aumenti dati a parte dei dipendenti.
PIERREL: CASSA INTEGRAZIONE http://ilmattino.caltanet.it/
L’ex Pierrel, importante Spa del settore farmaceutico, con un capitale
sociale di 4.400 mila euro, vanta tra i suoi soci Flavio Briatore, uno dei
nomi più altisonanti del gotha imprenditoriale nazionale, e non solo. Ma
tanto prestigio non varrà a scongiurare, con tutta probabilità, la
penalizzazione della cigs a zero ore per 25 lavoratori dello stabilimento
manifatturiero di Capua (CAserta), per un anno a partire dal prossimo 25
gennaio. La richiesta è stata fortemente contrastata dai dipendenti che
hanno dato vita ieri a una manifestazione di protesta sulla statale Appia,
paralizzando il traffico per circa due ore. Compatta la partecipazione alle
otto ore di sciopero, senza alcuna distinzione di ruoli o di reparti: l’
iniziativa controllata dalle forze dell’ordine ha consentito la riapertura
del confronto proprio al Palazzo di Governo.
DENSO: SCIOPERO E CORTEO INTERNO http://ilmessaggero.caltanet.it/
Un’ora di sciopero con corteo interno sono previsti oggi alla Denso di San
Salvo (Vasto - Chieti). Lo ha deciso la rappresentanza sindacale unitaria
dello stabilimento che produce componenti per auto. Alla base della protesta
ci sono la mancanza di sale pausa per i fumatori, la comparsa di posteggi
riservati per la sosta delle auto dei dirigenti, la progettata installazione
di dispositivi elettronici di entrata per l’accesso alla palazzina degli
uffici. Per non dire dei recenti e consistenti aumenti salariali accordati
agli impiegati e della mancanza di riscaldamento alla mensa dei piccoli
motori e degli spogliatoi. Un nuovo incontro con la Denso sul rinnovo del
contratto è previsto il 27 gennaio.
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VOGLIAMO DOCUMENTARE L’ATTUALITA’
DELLA LOTTA DI CLASSE, STANDO AL SUO INTERNO
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