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Notiziario sulle lotte dei lavoratori 29/3 - 1/4 - 2005

Publie le venerdì 1 aprile 2005 par Open-Publishing

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* Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 29/03-01/04/05 *
* http:\it.geocities.com\verbano\archivi\lc03_05.htm *
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SOMMARIO: Precari, StMicroelectronics, Arezzo, Skoda, Livorno, Telegate,
Promatech, Bancari, Sidigas, Carten’s, Eds, Cavatori marchigiani, Bmp,
Fornaci Nuove Riunite, Carcano, Vitrociset e Biv, POrtovesme, Piccioni

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29 marzo 2005

CAGLIARI: PRECARI OCCUPANO LA PROVINCIA http://www.sardegnaoggi.it

I lavoratori precari del Centro Antinsetti della Provincia di Cagliari sono
in assemblea permanente dalle 6.30 di questa mattina. Stanno occupando la
Presidenza della Giunta Provinciale, in viale Ciusa, a Cagliari. Chiedono a
gran voce la stabilizzazione del posto del lavoro, che da più di 7 anni è in
una condizione di assoluto precariato. Nonostante 5 mesi fa, l’11 ottobre,
sia stato siglato un accordo di stabilizzazione con l’amministrazione,come
sottolinea il sindacalista della CIGL, Luca Locci, quell’accordo è stato
eluso. L’unica cosa che i lavoratori hanno ottenuto è stata un’assunzione a
tempo determinato per tre mesi, dal 1 marzo al 1 giugno 2005. Alla fine
della mattina è stato raggiunto un accordo tra l’Amministrazione e i
rappresentanti dei lavoratori e l’assemblea si è sciolta.

30 marzo 2005

STMICROELECTRONICS: SCIOPERO IN SICILIA http://www.ilmanifesto.it

Scioperano per otto ore oggi in Sicilia i 5 mila dipendenti della
StMicroelectronics. Sit-in e cortei sono previsti a Catania e Palermo. Le
proteste partono dal timore di "un disimpegno in Sicilia della
multinazionale italo-francese che nell’ambito di una ristrutturazione
regionale sta trasferendo in Asia alcune produzioni". A Catania, in
particolare, si protesta per il mancato avvio del modulo M6, promesso nel
2000 e che avrebbe dovuto essere operativo già dall’anno scorso, dando
lavoro a 1500 persone. A Palermo, invece, è previsto un sit-in davanti alla
Prefettura contro la chiusura del "design center" (centro di progettazione).
Ai 4.768 dipendenti diretti si aggiunge un indotto di oltre 3 mila persone.
Nelle aziende satellite della Stm sono già stati annunciati 104 esuberi. Nel
siracusano è prevista l’assemblea generale dei lavoratori dell’area
industriale.

AREZZO: MORTE SUL LAVORO http://www.ilmanifesto.it

Carlo Maccari, 56 anni, è morto mentre lavorava alla Colacem, un
cementificio di Castelfocognano, un piccolo centro in provincia di Arezzo.
L’infortunio è avvenuto la scorsa notte mentre portava a termine il suo
ultimo turno di lavoro nell’ultimo giorno di servizio prima della pensione.
L’uomo avrebbe dovuto staccare alle 6 di mattina. Prima, però, Maccari è
morto cadendo in una tramoggia che trasporta il pietrisco alle macine.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe precipitato nell’imbuto,
profondo una decina di metri. Il pietrisco gli sarebbe poi caduto addosso
soffocandolo.

CECHIA: SCIOPERO ALLA SKODA http://www.ilmanifesto.it

Oltre 12 mila dipendenti della Skoda - dal 1991 del gruppo Volkswagen -
hanno scioperato ieri per la prima volta nella storia dell’azienda
automobilistica. Lo stabilimento di Mlada Boleslav, nel nord della
Repubblica ceca, si è fermato per un’ora chiedendo un aumento degli
stipendi. "Non siamo una colonia tedesca, non raccogliamo le briciole per
terra, vogliamo un compenso giusto e lo chiederemo", ha dichiarato il leader
dei sindacalisti, Jaroslav Povsik, davanti a migliaia di dipendenti
radunatisi ieri pomeriggio non lontano dalla sede della direzione della
Skoda. I sindacati chiedono un aumento del 10%, visto che i ricavi
dell’impresa sono in continua crescita. La direzione propone il 3%, pari al
tasso d’inflazione. Se non si arriverà a un compromesso, i sindacalisti
minacciano di convocare uno sciopero di un giorno intero. Nel 2004 alla
Skoda, a fine anno, lavoravano 24.561 persone. Lo stipendio medio ammonta a
23.340 corone (circa 780 euro) mensili, 5 mila corone (167 euro) sopra la
media nazionale.

LIVORNO: MORTE SUL LAVORO http://www.newspaper24.it/

E’ morto all’ospedale di Livorno un’operaio di 42 anni che da 36 giorni
versava in gravi condizioni dopo essere rimasto schiacchiato mentre stava
caricando un carrello su una banchina del porto di Piombino. Gli era caduta
addosso una cassaforma d’acciaio di mezza tonnellata. L’uomo era arrivato
nel capoluogo dopo un’operazione che aveva comportato l’asportazione della
milza.

TELEGATE: SCIOPERO http://www.ilmanifesto.it/

Nuovo sciopero dei lavoratori della Telegate: il call center torinese che
gestisce il servizio 892424 delle Pagine Gialle e il 412 della Tim ha deciso
di fermarsi per 24 ore, dalle 7 di ieri alle 7 di questa mattina. Altissima
l’adesione ad una protesta che sembra destinata ad estendersi nel tempo,
visto il rifiuto dell’azienda a trattare. Così, quasi all’improvviso: la
rabbia era scoppiata tra i lavoratori spontanea. L’azienda ha respinto ogni
singolo punto della piattaforma, e quindi è stato deciso lo sciopero. Nella
piattaforma si chiede l’adeguamento del salario, invariato da cinque anni;
uno stop alla precarietà (su oltre 500 operatori, infatti, 250 sono a
progetto e con contratti vari, 150 a tempo determinato e appena 100 a tempo
indeterminato); l’adeguamento delle norme di sicurezza. Dei 400 precari a
vario titolo, alcuni sono nella stessa situazione da due o tre anni.
L’azienda, dicono i sindacati, cerca di fare pressione sui lavoratori. Che
però sono stanchi di questa situazione di precarietà infinita.

31 marzo 2005

PROMATECH: SCIOPERO http://www.ecodibergamo.it/

Due ore di sciopero ad inizio turno, ieri alla Promatech di Bergamo:
un’iniziativa di protesta nei siti produttivi di Villa di Serio, Colzate e
Casnigo per richiamare l’attenzione sulla mancata applicazione degli accordi
che erano stati raggiunti a fine gennaio scorso, riguardo al piano di
rilancio della società alla luce della difficile situazione congiunturale
che ha interessato il settore meccanotessile mondiale e, di conseguenza,
anche l’azienda della Val Seriana.

CONTRATTO BANCARI: APPROVATO NEL VICENTINO http://www.ilgiornaledivicenza.i

La maggioranza dei bancari vicentini ha detto sì all’ipotesi di contratto
nazionale di lavoro. I sindacati confederali vicentini ribattono alla Fabi,
la federazione autonoma, che sostiene di avere la maggioranza in provincia,
e che è contraria all’accordo: "Siamo noi in maggioranza con un 68%
favorevole". Secondo la Fabi il contratto posto sul tavolo dell’Abi
(Associazione banche italiane) è iniquo e non soddisfa né dal punto di vista
economico né delle tutele professionali.
Finora i sindacati hanno richiesto ed ottenuto, tra gli altri, il recupero
pieno dell’inflazione, 120 ore di formazione annuale, il comporto malattia,
un contributo di solidarietà maggiore (dal precedente 2% al 3%), alcuni
paletti per la precarietà e un apprendistato di soli 4 anni, al posto di 6.
Tra i 1.500 partecipanti alle 26 assemblee vicentine convocate dai
confederali, più di mille sono stati favorevoli (68%), 25% i contrari e 7%
gli astenuti.

CONTRATTO ORTOFRUTTA http://www.ladige.it/

Si è chiusa la contrattazione per il rinnovo economico del contratto
collettivo provinciale per il personale operaio dipendente delle cooperative
ortofrutticole del Trentino. Le parti hanno concordato un aumento per
inflazione del 2,2% annuo. Relativamente alla quota retributiva di
redditività - produttività di settore, è stato riconosciuto un tasso annuo
di incremento dell’ 1,2%. Gli adeguamenti riconosciuti avranno durata
biennale, mentre per il passato si era optato per la formula triennale sia
per il profilo economico che normativo. Il settore ortofrutticolo della
cooperazione, interessato dal nuovo contratto, comprende 5 organizzazioni di
produzione e dà lavoro a circa 1.600 persone.

SIDIGAS http://www.denaro.it/

Assemblea dei lavoratori della Sidigas di Avellino. Martedì 29 marzo i
rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria di Fnle-Cgil e
Femca-Cisl si sono riuniti per un esame delle prospettive future e delle
azioni a difesa dell’occupazione. Dalla discussione emerge la proposta di
richiedere un incontro urgente con il Prefetto della Provincia di Avellino
al fine di valutare il piano di investimento e conoscere le scelte che la
società metterà in campo per assicurare il futuro dell’azienda e dei
lavoratori. In attesa di conoscere la data di convocazione presso l’organo
prefettizio i lavoratori sono in stato di mobilitazione.

CARTEN’S: MOBILITA’ http://www.denaro.it/

Ennesimo incontro per sbloccare la vertenza della Carten’s, ad Avellino.
L’azienda ha presentato una proposta di mobilità per settantanove
dipendenti, dichiarandosi pronto a una riduzione di dieci unità. Ai
lavoratori che accetteranno la procedura di mobilità, l’azienda riconoscerà
un incentivo pari a tre mensilità. Per quanti invece non aderiranno alla
conciliazione l’azienda ha dato assicurazione che verrà liquidato quanto
dovuto, in forma rateale.

EDS: 50 IN CIG http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it

La vertenza che vede coinvolti i lavoratori dello stabilimento lucano
dell’Eds Italia si è improvvisamente complicata. Nell’ultimo incontro, che
si è svolto a Potenza nella sede dell’Associazione degli industriali, i
rappresentanti dei lavoratori hanno sottoscritto la richiesta dell’azienda
che prevede il ricorso alla cassa integrazione ordinaria per un massimo di
50 dipendenti (nello stabilimento di Tito Scalo ce ne sono in tutto poco più
di 70) che saranno così sospesi dal lavoro a zero ore per 13 settimane, a
partire dal prossimo lunedì 4 aprile 2005. "Ferma restando l’organizzazione
tecnico-produttiva interna di Eds Italia Spa - si legge nel documento finale
sottoscritto dalle parti - l’azienda valuterà una possibile rotazione
nell’ambito di figure professionali fungibili". La procedura proposta
dall’azienda è stata approvata, oltre che dai rappresentanti aziendali e
dell’Assindustria, dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali
Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil e dalla Rsu dei lavoratori.

CAVATORI MARCHIGIANI; SCATTA LA PROTESTA http://ilmessaggero.caltanet.it/

I lavoratori del settore estrattivo scenderanno in piazza questa mattina,
davanti alla sede della Provincia, per protestare contro il piano delle
attività estrattive che la Giunta si appresta ad approvare. Partiranno da
Pedaso con 40 tra camion, bitumiere e bilici diretti ad Ascoli Piceno e lì
faranno sentire le loro ragioni. Il nuovo piano taglia i quantitativi di
ghiaia e sabbia estraibili, passando da 1.200.000 metri cubi annui a 720
mila. Troppo poco per garantire i posti di lavoro (circa 400 solo nel
Fermano) che gravitano in questo settore. La Provincia snocciola una serie
di considerazioni e dati a difesa del suo operato. "Ragioni oggettive che
limitano la possibilità di escavazione nel nostro territorio, quali ad
esempio la presenza di due Parchi Nazionali e le peculiari caratteristiche
del territorio stesso, in buona parte giustamente soggetto a vincoli di
tutela ambientale e paesaggistica".

BMP: VIA 30 INTERINALI http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/

Un taglio di trenta posti di lavoro: è questo il prezzo della
riorganizzazione cui ricorre l’azienda "Bmp" per ripianare le perdite subite
nel 2004 e soprattutto per far fronte alla sempre più pressante concorrenza
dei mercati asiatici. La "Bmp", azienda del contratto d’area partecipata con
la francese Le Belier, si è insediata nel sito ex Enichem di Macchia a
Manfredoni nel 1998. Fu ammessa al contributo della Sovvenzione globale di
"Manfredonia sviluppo" con un contributo pubblico pari a 11,4 miliardi delle
vecchie lire. Produce pezzi in alluminio per automobili. I dipendenti
occupati sono 194.

FORNACI NUOVE RIUNITE: 2 IN MOBILITA’ http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it

Sull’orlo della chiusura un’azienda storica nel comparto dei laterizi, "Le
Fornaci Nuove Riunite" di Foggia con la messa in mobilità dei 22 lavoratori.
L’impresa è stata rilevata un anno fa dal gruppo Fantini-Scianatico:
l’operazione sembrava potesse offrire garanzie occupazionali dal momento che
l’azienda attraversava un momento di difficoltà. L’acquisizione dell’impresa
lucerina da parte di un gruppo che conta 700 dipendenti e 20 stabilimenti in
Italia ed in Spagna, avrebbe tra l’altro scongiurato il rischio di chiusura
a causa dell’esaurimento ormai prossimo della cava a cui attingere il
materiale utile alla produzione dei laterizi. Così non è stato, le lettere
di mobilità rischiano ora di decretare la chiusura definitiva della storica
fornace. La Fillea Cgil ha chiesto la collocazione dei 22 operai negli altri
tre stabilimenti del gruppo presenti a Lucera: l’Ala Fantini, la Celam e la
Saba. L’ipotesi sembra difficilmente percorribile. Per una decina di unità
invece sembrerebbe possibile la ricollocazione in altri stabilimenti del
gruppo Fantini Scianatico attivi a Campobasso e a Orte, nell’alto Lazio.

01 aprile 2005

"CARCANO ANTONIO": ANCORA CIG http://www.laprovinciadilecco.it

Nuova doccia fredda per gli oltre trecento lavoratori della "Carcano
Antonio" di Mandello del Lario (Lecco). L’azienda ha comunicato mercoledì
alla rsu di aver presentato richiesta di un nuovo pacchetto di tredici
settimane di cassa integrazione a partire dal prossimo 2 maggio. Un
provvedimento che interesserà al massimo 150 lavoratori. Ieri, dopo aver
appreso la notizia, gran parte dei lavoratori della "Carcano" hanno
incrociato le braccia per tre ore su indicazione della rsu. Alla base della
mobilitazione, la richiesta alla dirigenza di mettere in campo tutte le
iniziative necessarie per garantire una più equilibrata turnazione della
cassa visto che con questa nuova richiesta le settimane complessive
richieste dall’azienda toccano quota trenta. Ad essere comunque maggiormente
interessati, saranno i lavoratori del reparto rotocalco.

PROTESTA ALLA VITROCISET E ALLA BIV TECHNOLOGY http://www.unionesarda.it

Un sit in di protesta senza alcuna festa alla Biv Technology e alla
Vitrociset di Macchiareddu (CA), due aziende coinvolte da una situazione di
crisi che ha portato i rispettivi amministratori ad annunciare la chiusura
delle attività. Con lo spettro del licenziamento o, nella migliore delle
ipotesi, del trasferimento nella Penisola, gli 85 dipendenti della
Vitrociset Spa di Macchiareddu "festeggiano" il venticinquesimo anniversario
dell’insediamento della fabbrica in Sardegna. Quasi un mese fa la direzione
nazionale della Vitrociset aveva avviato le pratiche per la messa in
mobilità di 44 lavoratori preparando allo stesso tempo il trasferimento
nelle varie sedi degli aeroporti italiani dei rimanenti 41 lavoratori.
Decretando così l’automatica e inappellabile chiusura dello stabilimento di
Macchiareddu dove finora si effettuava la manutenzione dei sofisticati
sistemi elettronici per la difesa aerea nazionale. Più disperata appare
invece la situazione dei 13 lavoratori della Biv Techonology licenziati
dall’azienda con sede a Pesaro. Questa mattina i lavoratori solleveranno una
tenda iniziando un sit in permanente.

FONDERIA DI PORTOVESME: CIG http://www.unionesarda.it/

L’11 aprile, i settanta lavoratori della fonderia, che fa capo alla
Portovesme srl, verranno messi in cassa integrazione a rotazione fino al 31
dicembre 2005. Nessuno parla di chiusura, ma la preoccupazione è tanta e il
futuro non promette nulla di buono se non verranno risolti i problemi legati
agli alti costi dell’energia. Gli operai dovranno stare a casa per tre
giornate e mezzo di lavoro al mese. Il provvedimento evita che gli operai
dello stabilimento di Portovesme siano messi in cassa integrazione a tempo
pieno. I lavoratori hanno accettato il provvedimento senza difficoltà perché
si tratta di una cassa intgrazione di solidarietà, ma resta da risolvere il
problema dell’eneergia. Intanto è stato rinnovato di soli 8 giorni il
contratto annuale dei 12 lavoratori interinali che è scaduto ieri. E per
questi giovani si prospetta lo spettro della disoccupazione dal momento che
intorno alla fonderia nel Medio Campidano, c’è solo un cimitero di
fabbriche.

FIAT: OPERAI TERMINI IMERESE E INDOTTO MANIFESTANO http://www.kataweb.it

Tornano a protestare gli operai della Fiat di Termini Imerese in cassa
integrazione per cinque mesi dal 21 marzo, e quelli dell’indotto che temono
per il loro futuro occupazionale in assenza di commesse per la fabbrica
automobilistica. Circa 200 metalmeccanici si sono radunati questa mattina a
Palermo in piazza Indipendenza, davanti a Palazzo d’Orleans, sede della
presidenza della Regione.

PICCIONI: CHIUDE http://www.corriereadriatico.it

Le lettere per l’apertura della procedura di mobilità sono già state firmate
dal titolare dell’azienda che non riaprirà più i battenti e i 33 nomi - per
la prevalenza donne - andranno ad appesantire nei prossimi giorni i
fascicoli dei lavoratori in cerca di nuova occupazione. Dopo 35 giorni di
sciopero ad oltranza, come mai era accaduto nella storia più recente del
tessuto produttivo di Jesi e della Vallesina, la vertenza della Piccioni di
Jesi si è chiusa con la messa in mobilità di tutti i dipendenti.

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VOGLIAMO DOCUMENTARE L’ATTUALITA’
DELLA LOTTA DI CLASSE, STANDO AL SUO INTERNO

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