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Notizie sulle pellicce

Publie le venerdì 28 dicembre 2007 par Open-Publishing

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tratto da campagnaaip

1)Non è una novità che grandi magazzini e marchi di moda tentino di mascherare la vera origine dei colletti di pelliccia venduti attraverso un’etichettatura ingannevole dei prodotti.
Così succede spesso che sull’etichetta il nome dell’animale che è stato scuoiato viene scritto in una lingua straniera mentre in alcuni casi si sono inventati nuovi nomi di specie mai esistite in natura.

Purtroppo, di fronte alla crescente presa di coscienza di un numero sempre maggiore di persone sulla tragica realtà dell’industria della pelliccia, in tutto il mondo diversi grandi magazzini continuano a vendere inserti di vero pelo animale spacciandoli per sintetici. L’etichettatura degli inserti di pelliccia, anche in Italia, non è chiara.
Spesso infatti sui colletti esposti nei negozi non figura nemmeno un’etichetta oppure alla richiesta di informazioni i responsabili non sono in grado di dare dati precisi riguardo l’origine esatta degli inserti.

Nelle scorse settimane l’associazione statunitense Humane Society ha effettuato dei “test” in laboratorio sulla composizione di diversi inserti di pelliccia venduti per sintetici in diverse catene di grandi magazzini negli Stati Uniti.
In molti casi i test hanno rivelato che inserti etichettati come 100% polyester o 100% sintetici erano in realtà di vero pelo animale, soprattutto di coniglio e procione.
Diversi capi d’abbigliamento con inserti etichettati “faux fur” (pelliccia finta) acquistati da Andrew Mark, Burberry, Lord and Taylor, Macys, Neiman Marcus e altri grandi magazzini e marchi di moda erano in realtà pelli di animali uccisi e scuoiati dall’industria della pelliccia.

Negli Stati Uniti il “Fur Products Labeling Act” non richiede l’obbligo di menzionare sull’etichetta la presenza di vero pelo animale se il suo valore è inferiore a 150 dollari, ma prossimamente una legge dovrebbe cambiare questa situazione.
Un ricercatore della School of Engineering and Textiles di Philadelphia intervistato ha affermato che in molti casi oggigiorno é estremamente difficile distinguere una pelliccia sintetica da un vera.
L’unico modo sicuro per scoprire se un inserto di pelliccia sia sintetico o il resto del cadavere di un animale è prendere una piccolissima porzione di peli e avvicinargli un fiammifero. Se bruciando sprigiona il tipico odore di capelli bruciati, è pelliccia vera. Se si scioglie invece è pelliccia sintetica, la pelliccia vera non si scioglie.

Oggigiorno il costo ridotto di alcuni tipi di pelli, soprattutto di coniglio, rende il loro uso molto economico.
È molto importante non fidarsi mai dell’ etichettatura dei capi con inserti di pelliccia né delle parole dei commessi in quei casi in cui non si è sicuri al 100% di trovarsi di fronte ad una pelliccia sintetica.
È necessario boicottare tutti i marchi che fanno uso di vero pelo animale e i negozi che li vendono, comunicando ai responsabili la vostra scelta di boicottarli finché non cesseranno di vendere inserti in vero pelo animale.

Inoltre ricordiamoci che ogni nuovo vestito acquistato, anche se privo di inserti e vegano, è stato prodotto chissà dove, da chissà chi e in chissà quali condizioni di lavoro, sfruttando delle risorse naturali, spesso attraverso processi chimici e inevitabilmente trasportato da molto lontano sprecando carburante e quindi inquinando un ambiente già saturo di nocività.

Per il benessere di animali, umani e ambiente, cerchiamo nel limite del possibile di consumare meno e riciclare.

2)Clown Army in azione

A Berlino, un gruppo di attivisti clown army ha inscenato una protesta contro Escada.
Un gruppo di attivisti-clown-dottori é entrato in un negozio escada per rianimare un animale morto...

Tratto da:
http://de.indymedia.org/2007/12/203454.shtml?c=on#c472215

Nel fine settimana altre azioni di disobbedienza civile si sono svolte in germania contro Escada.