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Nuova vittoria cubana contro l’embargo degli Stati Uniti

Publie le sabato 19 novembre 2005 par Open-Publishing

di Frank Martín

Come nei 13 anni precedenti, Cuba ha ottenuto un rotondo successo nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, quando 182 paesi hanno votato a favore dell’Isola e contro l’embargo che gli Stati Uniti applicano da quasi 50 anni, misura che ha creato una persecuzione nordamericana alle nazioni ed imprese di ogni tipo che commerciano con il paese caraibico.

La richiesta di condanna presentata da Cuba è stata respinta solo dagli Stati Uniti e da tre dei suoi più stretti alleati e con un’astensione.
Washington non sarà obbligato a rispettare il risultato della votazione, ma è stato qualificato da Cuba e da altri paesi che ripudiano questo embargo, come una vittoria morale dell’Isola.

Lo scorso 27 settembre, le autorità cubane hanno presentato un documento ufficiale con tutti i dati e statistiche sui danni che causa l’embargo al paese per prepararsi all’offensiva che, ogni anno, il Governo cubano lancia nelle Nazioni Unite contro l’embargo.

Quello stesso giorno, il Viceprimo ministro Bruno Rodríguez, ha detto che le denominate "Leggi dell’embargo" hanno causato 2.764 milioni di dollari di perdite materiali nel periodo 2004-2005.

Ha sottolineato che da quando fu imposta l’azione di embargo dall’allora presidente statunitense John F. Kennedy, agli inizi degli anni 60 ad oggi, le perdite sono state di circa 82 mila milioni di dollari.

Rodríguez ha sottolineato che a dispetto dell’enormità della cifra, il sistema socialista cubano che Washington ha preteso distruggere per decadi, non solo è sopravvissuto, ma attualmente sperimenta un’evoluzione economica positiva.
Per ciò, ha sottolineato, la misura nordamericana è stata un fallimento.

"Con embargo o senza, il Socialismo a Cuba è irrevocabile e la Rivoluzione Cubana ha il suo futuro assicurato", ha puntualizzato.

Durante numerose assemblee con la popolazione cubana svolte nel mese di ottobre,
il cancelliere cubano, Felipe Pérez Roque ed altri dirigenti cubani, hanno esposto che lo sviluppo economico e sociale registrato a Cuba in più di quattro decadi avrebbe potuto essere stato più rapido ed effettivo senza l’intervento nordamericano.

"L’embargo è immorale, illegale, immotivato, ingiusto e si qualifica, in termini internazionali, come una misura genocida e terrorista", denunciava il documento approvato questo martedì dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, alla quale ha assistito il ministro Pérez Roque.

Il cancelliere, poco prima della sessione di dibattito all’ONU, ha detto che la votazione avrebbe dato un’ampia vittoria ai cubani.

"Speriamo che l’Assemblea Generale, per la quattordicesima occasione consecutiva, dia un contundente e chiaro segnale in beneficio dei diritti del popolo cubano contro l’embargo, il quale ha dovuto soffrire per più di 45 anni".

Ha inoltre sottolineato che il risultato avrebbe significato la difesa del rispetto del diritto internazionale e del multilateralismo.

Una delle statistiche comprese nella relazione di 68 pagine distribuita dal Ministero degli esteri cubano dal titolo "Necessità di porre fine all’embargo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba" segnalava che nel 2004, 77 entità di paesi terzi che avevano attività commerciali con Cuba (come imprese, entità bancarie ed altre), sono state multate con cifre ingenti dalle autorità nordamericane per violare l’azione extraterritoriale.

Il documento aggiungeva che a causa di nuove restrizioni introdotte nell’embargo dall’attuale amministrazione nordamericana del presidente George W. Bush, sono diminuiti i viaggi di cubanoamericani e nordamericani in generale a Cuba nel 2004, con una caduta del 40,5 per cento rispetto al 2003.

Durante i mesi trascorsi del 2005, si sono recati a Cuba 26.459 nordamericani, il 33 per cento in meno del 2004.