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Nuove sperimentazioni nel prc di Pesaro: le espulsioni a tempo.

Publie le giovedì 29 ottobre 2009 par Open-Publishing
2 commenti

Invece di premiarci con una medaglia, visto che abbiamo tentato disperatamente di salvare il circolo di Rifondazione di Urbino dal servilismo verso il PD e dal tracollo elettorale, il collegio di garanzia di Pesaro (tutto composto da fedelissimi di Marco Savelli) ha espulso dal PRC per un mese me insieme ad altri 12 compagni. Non avendo trovato capi d’imputazione credibili, l’accusa è quella di avere denunciato pubblicamente le pratiche antidemocratiche di una federazione che ha imposto al circolo di Urbino un accordo che non voleva e di aver deplorato gli opportunismi e gli interessi personali che ormai presiedono alla gestione del partito in questa città e in questa provincia.

Con questo provvedimento, che rovescia in farsa alcune pratiche che in passato avevano una loro tragica nobiltà e che comunque dovrà passare per il vaglio degli organismi di garanzia nazionali, l’ala assessorile lancia un messaggio chiaro: Rifondazione a Urbino e in provincia è ormai una semplice corrente del PD e chiunque contesti questa collocazione subalterna è pericoloso e deve andare fuori!

Va notato poi come il provvedimento di espulsione duri appena un mese. E cioè giusto il tempo per impedirmi di partecipare al congresso ed eventualmente di vincerlo...
Visto l’andazzo di questa federazione, nella quale conta soprattutto la fedeltà al capocorrente e la capacità di promuovere se stessi, però, io non avrei comunque perso tempo a partecipare al congresso e i compagni dell’ala assessorile potevano star tranquilli: il PRC a Urbino è cosa loro e nessuno gliela tocca, per quel che ormai conta. Spiace purtroppo per l’ulteriore colpo inferto alla già scarsa credibilità del partito.

Può darsi che io rimanga ancora in Rifondazione, che per fortuna non comincia e non finisce né a Urbino né a Pesaro. In ogni caso, insieme agli altri compagni che hanno voluto tenere la schiena dritta, cercherò le forme e i modi per continuare a dar voce a quei comunisti che non vogliono morire né democristiani, né bersaniani.C’è infatti molto da fare a Urbino, a partire da una dura opposizione alla nuova Giunta cementificatrice del sindaco Corbucci, che è del tutto inadeguata rispetto ai problemi della città.

Stefano G. Azzarà

Messaggi

    • Allego mio messaggio di solidarietà, inviato ai compagni e alle compagne di Urbino.
      Sarebbe interessante, sapere di altri messaggi di solidarietà, essi saranno sicuramente di conforto e di sostegno a chi lotta in prima persona contro le ipotesi liquidatrici, della sinistra governista.
      La solidarietà, è una prassi,importantissima.

      Mia piena solidarietà.

      Giovedì 29 ottobre 2009, 18:38

      Da:
      "enrico biso"

      A:
      s.azzara@uniurb.it

      Ho da poco tempo letto la tua lettera sull’espulsione a tempo subita dal prc di Pesaro.
      La ho letta sulla mailing list di comunisti uniti lazio.
      Mi chiamo Enrico Biso, sono un compagno che per molti anni si è dato da fare per contribuire al meglio, a costruire il prc, come partito di classe.
      Non voglio qui, dilungarmi troppo ma mi sembra giusto presentarmi.
      Da vari anni ho chiuso con il prc, diventato ben altra cosa da quel per cui, io avevo aderito.
      Oggi, mi sento un compagno della sinistra di classe, intento al contribuire ad un percorso di costruzione di una "casa" dei comunisti non governisti e degli anticapitalisti.
      Dal basso, si intende, e senza pruderie settarie.
      Ci tengo a darvi la mia piena solidarietà, per quello che vi sta accadendo, e che purtroppo, non siete i primi a dover subire.
      Non saranno macchinazioni governiste a fermare la lotta dei compagni e delle compagne, che non intendono inchinarsi alla politica come affare, e alle sirene del pd.
      Queste misure vergognose prese contro di voi, sono la riprova, che non esiste in Italia un vero partito di classe, ma purtroppo partiti intenti a difendere poltrone e regalie.
      Da parte mia, vi auguro di mantenere al meglio il vostro percorso comunista e mi auguro di ritrovarci insieme a contribuire alla costruzione del partito di classe.
      Mi impegno a far girare la lettera di Azzarà, il più possibile per far conoscere in quali meandri sia caduto chi ancora oggi, in nome della politica affaristica piddina, perseguita i comunisti.
      Nessun passo indietro, la lotta continua, nonostante il governismo finto-comunista.
      Dopo l’arcobaleno e le europee, perseverare negli errori fatti è da stampella dei poteri forti.
      Il mio pieno saluto, Enrico Biso.