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OLTRE 11.000 FIRME IN REGIONE PER IL PDL DI INIZIATIVA POPOLARE PER IL REDDITO SOCIALE
Publie le martedì 12 luglio 2005 par Open-PublishingOLTRE 11.000 FIRME IN REGIONE PER IL PDL DI INIZIATIVA POPOLARE PER IL REDDITO SOCIALE
Pieno successo dell’iniziativa promossa dalla Rete regionale della Lombardia
contro la precarietà e la Legge 30
APPRODA CON OLTRE 11.000 FIRME IN REGIONE IL PDL DI INIZIATIVA POPOLARE PER IL REDDITO SOCIALE
Con il deposito di oltre 11.000 firme raccolte in tutta la Lombardia (più
del doppio delle 5.000 richieste), approda oggi all’Ufficio di Presidenza
del Consiglio regionale il Progetto di Legge di iniziativa popolare sul
"Diritto al Reddito Sociale".
In otto articoli, sono disposte misure per garantire la continuità del
reddito e dei versamenti previdenziali ai lavoratori, alle lavoratrici
precari, ai disoccupati e agli studenti residenti in Lombardia che non
risiedono con i genitori.
Per queste categorie è stabilito un reddito minimo netto individuale di
7.200 euro annui, che la Regione si impegna a garantire con erogazioni
monetarie dirette.
Attraverso convenzioni con Province e Comuni, sono inoltre previste
agevolazioni per l’utilizzo dei trasporti, per il diritto alla salute e alla
casa, per la fruizione dei beni culturali e per l’accesso al credito.
La copertura finanziaria degli interventi non graverebbe indistintamente
sulla fiscalità generale, ma - come indicato all’art. 6 del pdl - dovrebbe
avvalersi delle sanzioni a carico delle imprese che traggono profitto dalla
fornitura e dall’utilizzo di lavoro precario, inadempienti rispetto alla
legislazione vigente. Il trasferimento dei fondi sarebbe oggetto di un’
apposita convenzione tra Regione Lombardia e Ministero del Lavoro.
Il Pdl è stato promosso da un largo schieramento di forze sociali e
politiche raccolte nella Rete Regionale contro la Precarietà e la Legge 30*.
Le adesioni sono state raccolte grazie a una campagna intensa e capillare,
che ha toccato tutte le province.
Secondo i dati più attendibili, oltre 7 milioni di persone - più di 2
milioni delle quali nella sola Lombardia - vivono di lavori frammentari e
atipici delle specie più diverse ma tutte drammaticamente insufficienti sul
piano del reddito e dei diritti.
L’iniziativa della Rete contro la precarietà indica misure concrete per
cominciare a affrontare, nella regione più ricca d’Italia, un problema
sociale che rischia di diventare esplosivo. Nella consapevolezza che la
battaglia contro la precarietà del lavoro, del reddito e della vita dovrà
assumere dimensione nazionale.
Milano, 11 Luglio 2005
Info: Roberto Pappalardo 347.1102467
*Aderiscono alla Rete regionale contro la precarietà e la legge 30:
Associazione culturale Puntorosso-Forum mondiale delle alternative, ATTAC,
Circolo P.R.C. di Cornaredo (MI), Comitato Immigrati in Italia di Milano,
Coordinamento RSU, C.S. Leoncavallo, FIOM regionale, Fiom Milano, Forum
delle Donne PRC, Giovani Comunisti Regione Lombardia, Laboratorio
Studentesco Bulk, Lavoro e Società-area programmatica CGIL di
Milano/Lodi/Cremona/Sondrio, Rete Lilliput, Marcia Mondiale delle Donne,
Medicina Democratica, Partito dei Comunisti italiani, Partito della
Rifondazione Comunista, Sincobas, Sinistra D.S. per il Socialismo.




