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OPZIONE UNIPOL : GIUDIZI, NON PREGIUDIZI

Publie le lunedì 12 settembre 2005 par Open-Publishing
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OPZIONE UNIPOL:
GIUDIZI, NON PREGIUDIZI

Il Coordinamento Nazionale della Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Uilca e Dircredito della BNL, nell’ambito del confronto sul Gruppo BNL, non ha mai assunto posizioni di esclusione basate su “pregiudizi o legittimità”, tanto meno nei confronti di Unipol.
Ha sempre espresso motivati giudizi di merito sugli assetti proprietari, registrando, come nel caso di Unipol, interessi divergenti delle imprese coinvolte in merito allo sviluppo di BNL, sui progetti finanziari, in cui si richiedevano forme d’investimento qualificate e sui piani industriali, dove era prioritaria l’adozione di dati univoci e progetti sostenibili.

Aiutata e coadiuvata a fallire l’OPS del BBVA, in un complesso ed intrigato scenario che ha terremotato la credibilità finanziaria del nostro paese, che ha posto sotto assedio la Banca d’Italia, che ha prodotto pesanti contraddizioni nel quadro politico e che rischia di avere strascichi giudiziari, oggi, ci troviamo con all’ordine del giorno l’OPA OBBLIGATORIA lanciata da Unipol.

Fino a questo momento, pur in presenza di una serie di autorizzazioni richieste ed ottenute da alcune delle Istituzioni giuridicamente preposte alle verifiche del caso, non è ancora possibile comprendere in che modo ed attraverso quali interventi verranno raggiunti i presunti positivi risultati ipotizzati, base fondativa di tale operazione.

Le dichiarazioni ufficiali, le documentazioni presentate e le notizie della stampa specializzata accrescono le nostre preoccupazioni e lasciano trasparire scenari allarmanti basati su:

  il non interesse al Gruppo BNL e alla Banca nel suo insieme;

  l’esistenza di accordi parasociali con alcune delle aziende interessate al progetto confluito nell’ l’OPA obbligatoria che sembrano ipotizzare la cessione di cespiti;

  la presenza di un ipotetico piano di sviluppo degli sportelli di Unipol Banca alimentato con 2.000 lavoratori (eccedenze BNL);

  una visione strumentalmente ottimistica, soprattutto per quanto riguarda i risultati dell’operazione.

  il raggiungimento di risultati positivi di bilancio basati solo su un’ipotetica riduzione dei costi, sullo sviluppo di attività non meglio identificate e sull’assenza di obbligati investimenti aggiuntivi;

  la dichiarata scarsa conoscenza della realtà BNL,

  una progettualità industriale che, nel suo insieme, sembra finalizzata principalmente a logiche finanziarie più che ai reali intrecci organizzativi, funzionali e gestionali delle imprese interessate.

Inoltre, nessuna attenzione è stata prestata verso i lavoratori e alle lavoratrici e le Organizzazioni Sindacali che li rappresentano per aprire un doveroso confronto a fronte di una situazione, a dir poco: “non chiara e fortemente vischiosa”.

Come Sindacato ribadiamo la validità del modello di confronto costruito con la multinazionale BBVA, prima dell’OPS, basato sulla condivisione del piano industriale e sulla sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa che ne definiva le ricadute:

  tutela dei livelli occupazionali;

  garanzia dello sviluppo della Banca in tutte le sue attività;

  adozione della ricerca del consenso come modello unico dei rapporti tra le parti.

Su tale modello è necessario confrontarsi con UNIPOL, stessi tempi e stesse garanzie, nessuna preclusione, ma chiarezza d’intenti e prospettive.

Un tale percorso permetterebbe di attivare i rapporti tra le OO.SS. e l’Unipol che fino ad ora sono stati, non per nostra responsabilità, inesistenti, quasi a prefigurare il convincimento che l’OPA possa effettuarsi senza il contributo ed il consenso dei lavoratori e delle lavoratrici.

Attendiamo che l’Unipol, in sintonia con le sue radici, apra il confronto con le OO.SS. prima del lancio dell’OPA obbligatoria.

Diversamente, come è nella cultura e nella tradizione del popolo BNL, saranno i lavoratori e le lavoratrici a dare risposte adeguate a comportamenti arroganti che ritengono legittimo “lavorare come belve” su un’azienda, al fine di massimizzare i benefici per pochi.

Le segreterie Nazionali della Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Uilca e Dircredito della BNL, che, convocate in permanenza, continueranno a presidiare lo svilupparsi degli eventi con la dovuta attenzione e vigilanza, convocano, per l’11 ottobre 2005 presso la Camera del Lavoro di Bologna, i Direttivi Congiunti per lanciare una campagna di ASSEMBLEE con i lavoratori e le lavoratrici su tutto il territorio nazionale.

Roma, 09 settembre 2005

Segreterie di Coordinamento Nazionale
FIBA-CISL FISAC-CGIL UILCA DIRCREDITO
Banca Nazionale del Lavoro

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