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Oggi il voto sul decreto Abruzzo, la protesta degli sfollati a Roma
Publie le martedì 16 giugno 2009 par Open-Publishing5 commenti
E’ il giorno della protesta degli sfollati. Partiti dall’Aquila e dalle località della costa 20 pullman. L’appuntamento è davanti a Montecitorio, dove comincia la discussione sul decreto Abruzzo che parla di ricostruzione. Intanto è scontro alla Camera: per il governo si tratta di un decreto aperto e altri soldi saranno stanziati in seguito, l’opposizione vuole una previsione finanziaria immediata.

AUDIO La protesta degli sfollati verso Roma al link :
http://ilcentro.gelocal.it/multimedia/home/6467712
AUDIO I manifestanti forzano il blocco dei carabinieri al link :
http://ilcentro.gelocal.it/multimedia/home/6472062
FOTO Il sit-in davanti alla Camera al link :
Messaggi
1. Oggi il voto sul decreto Abruzzo, la protesta degli sfollati a Roma, 16 giugno 2009, 15:54
La manifestazione fuori da Montecitorio
I comitati chiedono più trasparenza nelle scelte del governo
Roma, la protesta dei terremotati
In 1000 alla Camera gridano: "Buffoni"
Tanti gli slogan dei Comitati: "Forti e gentili sì, fessi no!"
I sindaci: "Vogliamo fatti, non promesse" E il Tg1 oscura la protesta
ROMA - E’ arrivata a Montecitorio per il sit-in dimostrativo, la marcia degli sfollati delle tendopoli dell’Aquila, che protestano proprio nel giorno in cui la Camera deve approvare il decreto legge sull Abruzzo.
Slogan e proteste. Senza bandiere di partito e scandendo vari slogan tra cui "forti e gentili sì, fessi no!", "100% ricostruzione, partecipazione e trasparenza" e "Buffoni, buffoni", 1000 aquiliani dei Comitati dei cittadini sono arrivati a Roma con 20 pullman partiti questa mattina alle 9 e 30 da Collemaggio. Presente anche un grande striscione con la scritta: "Case, scuole, Università. Subito. Contro la speculazione ricostruzione dal basso’’. Ad imitazione delle tendopoli, alcuni ragazzi montano tende da campeggio sotto l’obelisco che domina la piazza. Sono scesi in piazza anche gli studenti dell’Onda che chiedono che a occuparsi della ricostruzione non sia Impregilo poiché fu proprio "la stessa azienda a costruire l’ospedale che poi crollarono".
Le richieste. Gli organizzatori hanno chiesto garanzie sulla riparazione dei danni causati dal terremoto, la riapertura del centro storico, risorse adeguate per risarcire gli imprenditori che hanno avuto le imprese distrutte o danneggiate e un maggiore coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte della ricostruzione.
Il Pd presente. Alla manifestazione erano presenti alcuni parlamentari del Pd e dei radicali, Legambiente,il sindaco di L’Aquila, Massimo Cialente, il presidente della Provincia Stefania Pezzopane e molti dei sindaci delle città colpite dal terremoto, che hanno chiesto che le promesse vengano messe "nero su bianco". Mentre invece il presidente della regione, Gianni Chiodi, ha invitato gli aquilani "ad avere piena fiducia nell’operato del governo, che sta cercando di venire incontro a tutte le esigenze e alle necessità legate alla fase della ricostruzione".
Blackout del Tg1. Ma evidentemente i motivi della protesta non erano abbastanza importanti per il Tg1 che ha mostrato un servizio sulla ricostruzione della casa dello studente per opera della regione Lombardia del governatore Roberto Formigoni. Per il Pd ha protestato Lanfranco Tenaglia che ha detto: "Nel giorno in cui si sta svolgendo la marcia degli sfollati delle tendopoli dell’Aquila, conclusa con un sit-in a Montecitorio, il Tg1 sceglie di parlare del terremoto in Abruzzo con un servizio sulla ricostruzione della Casa dello studente, certamente una buona notizia ma riferita con stile celebrativo, e con tanto di intervista, al presidente della regione Lombardia Formigoni. Gli avvenimenti in corso a Roma sono stati invece del tutto ignorati". Tenaglia ha poi aggiunto: ""Ci avevano
raccontato che con un giornalista a tutto tondo come direttore il Tg1 aveva scelto la strada dell’informazione pura, scomoda e senza compromessi. Tutto ciò, invece, non sta avvenendo e avviene anzi il contrario".
(16 giugno 2009)
http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/cronaca/sisma-aquila-11/proteste-parlamento/proteste-parlamento.html
1. Oggi il voto sul decreto Abruzzo, la protesta degli sfollati a Roma, 16 giugno 2009, 19:12
Il centro di Roma bloccato - Corteo in Via del Corso - Protesta sotto casa di Berlusconi - Girotondo in Piazza Venezia
19:02 Il girotondo degli sfollati a piazza Venezia. Continua la protesta degli sfollati nel centro di Roma. Lasciata via del plebiscito la protesta si è spostata a piazza Venezia dove i manifestanti mano nella mano hanno organizzato un girotondo.
18:56 La protesta degli sfollati sotto la casa di Berlusconi. Dopo aver bloccato via del Corso i manifestanti abruzzasi si sono diretti in via del Plebiscito e hanno proseguito la loro protesta sotto la casa romana del premier.
18:42 Lentamente il corteo si muove verso piazza Venezia. Continua la protesta degli sfollati aquilani in via del Corso a Roma. Ora il corteo ha ripreso a muoversi verso Piazza Venezia. Ma lo fa in modo molto lento e continuando a bloccare il traffico al grido ’Gli sfollati vi aspettano al G8’ e ’l’Aquila l’Aquilà.
18:35 Pezzopane: "Il governo ci ha tradito". "Ci sentiamo traditi dal governo perchè ha dato un parere negativo su un emendamento per noi vitale come quello che riguardava le case dei non residenti". In queste parole c’è tutta la delusione del presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane. "E’ la prima volta che in una calamità naturale - ha osservato Pezzopane - si fa un distinguo tra case dei residenti e non residenti". GUARDA La delusione nei volti dei manifestanti
18:30 Un minuto di silenzio a via del Corso per le vittime del terremoto. Un minuto di silenzio seduti sull’asfalto in memoria delle vittime del terremoto e poi un lungo e scrosciante applauso a cui si sono uniti anche alcuni passanti di via del Corso: così i manifestanti, che ancora si trovano in via del Corso, percorrendola per pochi metri e poi sedendosi di nuovo sull’asfalto, hanno voluto ricordare le vittime del sisma abruzzese. Continuano intanto gli slogan e gli insulti contro Berlusconi.
18:24 Cialente: "Le case non saranno pronte prima di dicembre". "Purtroppo" le ’casette’ non saranno pronte per settembre. Forse un primo nucleo sarà consegnato a ottobre, ma la maggior parte non saranno pronte prima di dicembre". Lo ha detto il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente al termine di un incontro a Montecitorio con il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Per il primo cittadino del capoluogo abruzzese è "impensabile rimanere nelle tende" fino a quella data. "Per l’apertura delle scuole dobbiamo riportare all’Aquila le famiglie che hanno figli e tutti quelli che lavorano nella città. Chiediamo con forza -insiste Cialente- un cambio di strategia, perchè quando una strategia si rivela sbagliata si cambia".
18:20 Via del Corso ancora bloccata, mentre una parte dei manifestanti si dirige verso il quirinale. Continua la protesta defli sfollati abruzzesi in via del Corso che è ancora bloccata dai manifestanti. Una parte del gruppo ha lasciato il corteo per proseguire la protesta di fronte al Quirinale. I manifestanti sono stati bloccati.
18:03 Gli sfollati bloccano via del Corso. Si sono sedutti in mezzo alla strada e hanno manifestato tutta la loro rabbia gridando: "buffoni, buffoni". È la protesta deggli sfollati aquilani al termine del sit-in in piazza Montecitorio. i circa mille partecipanti alla manifestazione stavano rientrando a piazza venezia, dove sono attesi dai pullman, quando hanno inscenato la protesta.
18:01 I manifestanti si allontanano da piazza Montecitorio. Delusi e arrabbiati i circa mille manifestanti arrivati dall’Abruzzo per il sit-in davanti alla Camera stanno lasciando piazza Montecitorio. Dal parlamento non arrivano segnali positivi: il decreto Abruzzo non cambierà. Così i manifestanti rientrano vero i pullman che li riporteranno nelle zone terremotate.
2. Oggi il voto sul decreto Abruzzo, la protesta degli sfollati a Roma, 16 giugno 2009, 19:46
Manifestazione conclusa, domani Berluskoni a L’Aquila
19:19 Conclusa la manifestazione, gli sfollati tornano in Abruzzo. È finita la giornata di protesta degli sfollati abruzzesi a Roma. Dopo il girotondo a piazza Venezia e il minuto di silenzio all’Altare della Patria, il corteo si è sciolto e i manifestanti stanno raggiungendo i pullman parcheggiati in via dei Fori imperiali. In serata rientreranno in Abruzzo con tanta delusione e rabbia. Nonostante la loro protesta il decreto del governo non è cambiato. Intanto domani Silvio Berlusconi sarà di nuovo all’Aquila. Probabili nuove manifestazioni di protesta.
19:06 Minuto di silenzio davanti all’altare della patria. Gli sfollati abruzzesi si sono ora fermati davanti all’Altare della Patria dove hanno fatto un minuto di silenzio in memoria delle vittime del terremoto.
3. Oggi il voto sul decreto Abruzzo, la protesta degli sfollati a Roma, 17 giugno 2009, 17:59
Prefabbricati a L’Aquila, vincono i costruttori dell’ospedale crollato
Affidati a sedici aziende i cantieri per i new village. Lavori per 316 milioni di euro, niente sindacati e tanta fretta
Sedici aziende sono state selezionate - su cinquantasette partecipanti - per realizzare i new village per il dopo terremoto. Avranno a disposizione un budget di 316 milioni di euro e tempi tanto stretti da sembrare poco credibili, che - se tutto va bene - porteranno fuori dalle tende dodicimila aquilani entro fine dicembre. La protezione civile ha così chiuso ieri la gara per il piano Case - i prefabbricati che nasceranno in venti aree del comune di L’Aquila.
Un pezzo consistente delle opere è stato affidato a tre aziende abruzzesi, che realizzeranno 8 lotti su 30, per un totale 84 milioni di euro di lavori. Sono imprese ben conosciute, costruttori locali di vecchia data, che contano nel panorama economico aquilano: il consorzio Consta, la Maltauro e Taddei spa e i fratelli Frezza.
La Taddei è l’azienda maggiormente coinvolta in questa fase. Con la controllata Edimo si era già aggiudicata - con un appalto ad invito, senza gara europea - la realizzazione dei pali delle fondazioni antisismiche dei prefabbricati. Ieri la protezione civile gli ha affidato la realizzazione di cinque lotti - su un totale di trenta messi a gara - dove saranno realizzati gli edifici prefabbricati.
C’è poi la società dei fratelli Frezza, di cui ha parlato ampiamente il manifesto il 16 aprile. Armido Frezza - che con il fratello Walter realizzerà uno dei trenta lotti, per un importo di quasi 11 milioni di euro - ha firmato gli ultimi lavori dell’ospedale San Salvatore, che non ha retto il terremoto del sei aprile. La società Frezza aveva realizzato, tra l’altro, la ristrutturazione del piano terra del blocco operatorio, dove le colonne scoppiarono letteralmente durante il sisma. Un appalto, quello dell’ospedale, che presentava poi alcune curiosità. Secondo quanto venne denunciato il 29 marzo scorso dal direttore dei lavori Sergio Angelini la fornitura delle attrezzature mediche - accorpate con la realizzazione dei lavori edili - aveva subito un ricarico fino al 60%, quando la normativa prevede una percentuale massima dell’11,74%.
Il legame dei fratelli Frezza con le cronache del terremoto non si ferma all’ospedale. I familiari delle sette vittime di via XX settembre 79 hanno puntato il dito contro i costruttori aquilani, che - secondo quanto hanno denunciato in un esposto dopo il terremoto - avrebbero realizzato alcuni garage scavando sotto le fondamenta del palazzo crollato. Ad oggi - mentre si aggiudicano i lavori del dopo terremoto - non c’è ancora nessun indagato per i crolli troppo prevedibili dei palazzi de L’Aquila. Il procuratore Rossini ha rinviato ogni decisione a settembre. «Se ci saranno illeciti penali interverremo», ripetono dalla Procura.
La sola preoccupazione a quasi tre mesi dal sisma è di far presto. «Ci vorranno 30 giorni per i progetti esecutivi e 80 per la realizzazione del primo blocco di prefabbricati», commenta Carlo Taddei, della Taddei Spa. «Il margine di profitto - continua - è molto basso e le penali altissime». Il sindacato degli edili è stato tenuto lontano dalla protezione civile e sarà molto difficile mettere il naso nei cantieri che verranno aperti. «Io non ho nulla contro i sindacati - continua Taddei - vengo dalla gavetta. Ma nella mia azienda di sindacato non ce n’è bisogno». E per fare presto le aziende potranno ricorrere facilmente ai subappalti, fino al 50% dei lavori. Nei giorni scorsi a L’Aquila sono arrivati i saldatori bresciani per preparare le fondamenta. E nei cantieri dove opereranno migliaia di edili ci saranno tanti dialetti e pochi delegati.
Andrea Palladino
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20090614/pagina/05/pezzo/252406/
VIDEO MANIFESTAZIONE DI IERI A ROMA
"Gli sfollati vi aspettano al G8 ....."
al link :
http://www.archive.org/details/Terremoto-ManifestazioneARoma
4. Oggi il voto sul decreto Abruzzo, la protesta degli sfollati a Roma, 26 giugno 2009, 22:10, di silvia
Rettifica
L’articolo pubblicato il 14 giugno con il titolo «Prefabbricati a L’Aquila, vincono i costruttori dell’ospedale crollato» è lesivo dell’integrità personale e professionale del mio cliente - l’ing. Armido Frezza - che viene presentato come coinvolto in vicende illecite nell’ambito dell’attività svolta dalla sua società edile. Non corrisponde assolutamente al vero: che l’ing. Frezza o la sua società abbiano realizzato o siano intervenuti sulle strutture in cemento armato dell’ospedale San Salvatore che sono state danneggiate, le quali invece sono state costruite anni prima da altri soggetti; che l’appalto presenti alcune «curiosità», essendosi invece svolto nel rigoroso rispetto della disciplina vigente; che il crollo dell’edificio di via XX Settembre 79 sia collegato alla costruzione dei garage menzionati: non vi è, infatti, alcun nesso fra l’immobile crollato e quello edificato dalla società dell’ing. Frezza che, si noti bene, non ha subito alcun danno. Ritengo molto singolare che l’articolo ipotizzi presunte responsabilità in capo al costruttore dell’edificio che ha «retto» al sisma e che quindi è stato realizzato a regola d’arte; tale attenzione dovrebbe essere, forse, rivolta alla qualità costruttiva degli immobili crollati.
avv. Nino Marazzita
La società Frezza ha vinto un appalto che prevedeva, tra l’altro, la ristrutturazione dell’immobile sotto il blocco operatorio dell’ospedale San Salvatore. Non abbiamo mai detto che la Frezza avesse realizzato la struttura, parlando di ristrutturazione. Per quanto riguarda l’appalto, lo abbiamo definito «curioso» visto che affidava nello stesso capitolato e alle stesse aziende sia le opere edili che la fornitura delle strumentazioni ospedaliere. In questa fornitura è stato effettuato un ricarico estremamente elevato, come rilevato dal direttore dei lavori, ing. Sergio Angelini, in una nota inviata alla Asl il 29 marzo scorso. Per quanto riguarda il crollo dell’edificio di via XX Settembre 79, abbiamo riportato quanto raccontato da alcuni inquilini in un esposto presentato agli inquirenti.
An. Pal.