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Ogm. La protesta davanti a Montecitorio

Publie le mercoledì 20 giugno 2007 par Open-Publishing

20 giugno 2007

Unanimi sono le richieste provenienti dalla coalizione liberi da Ogm [Coldiretti, Verdi Ambiente e Società , Acu, Adiconsum, Aiab, Altragricoltura, Amab, UILA-UIL, Consiglio dei Diritti Genetici, CIA, Greenpeace, Legambiente, Wwf] che stamane ha manifestato davanti a Montecitorio in occasione della discussione alla Camera del disegno di legge sulle produzioni biologiche, messe a rischio dalla decisione della Commissione europea che pochi giorni ha approvato la soglia dello 0,9 per cento di ogm anche nelle produzioni biologiche.
Meno di un mese fa, il Palamento europeo aveva invece votato una risoluzione che limitava la presenza di Ogm allo 0,1 per cento..

A farsi portavoce Andrea Ferrante, dell’Associazione italiana agricoltura biologica [Aiab] il quale ha definito le richieste dell’associazione in base a tre aspetti fondamentali: l’azione del governo, di camera e senato e l’impiego delle risorse.
Per il primo punto Ferrante ha sottolineato la necessità che i 30 milioni promessi siano effettivamente impiegati nei prossimi tre anni soprattutto in relazione ai costi di certificazione; per quanto riguarda il parlamento le attese si riferiscono alla formulazione di una legge nell’arco di un anno, che sia caratterizzata da un livello zero di tolleranza per la presenza di Ogm nelle produzioni biologiche. Infine, sul discorso delle risorse, un peso notevole è dato al coinvolgimento concreto delle regioni.

Ferrante, riferendosi ai piani di sviluppo rurale delle varie regioni, ha rilevato differenze tra le regioni «che escludono l’appartenenza di tipo politico, ma che sono molto più complicate».
«Quel che certo - ha continuato il portavoce dell’Aiab - è che l’Italia data la sua capacità di produzione [pari a un quinto della totale biologico europeo] avrebbe certamente potuto fare di più, «e comunque questa scissione tra Commissione europea e Parlamento mette in luce la crisi nel sistema istituzionale europeo tanto da porsi la questione fondamentale di chi sia davvero l’interlocutore con cui questa Europa ha a che fare».

«Una battaglia che l’Unione potrebbe compiere in modo unitario», ha detto Franco Giordano che fermatosi per pochi minuti in piazza ha anche affermato che il ministro per le politiche agricole Paolo De Castro dovrebbe assolutamente riaprire le contrattazioni per la soglia di ogm nel biologico decisa pochi giorni fa dalla Commissione europea. «L’Italia deve distinguersi in questa battaglia - ha aggiunto - e inserirsi in questa scissione che vede contrapposti Commissione e Parlamento».

Ciò di cui anche Legambiente è certa è che in Italia sia ormai sempre più in espansione una cultura legata alla produzione e al consumo dei cibi di qualità, anche perché reduce da un periodo in cui produzioni pericolosissime come il vino al metanolo hanno creato seri danni , ricorda Stefano Ciafani , responsabile scientifico dell’associazione.

Consumatori e produttori quindi, sempre più critici e consapevoli che vogliono far valere le proprie ragioni.
«Ecco perchè è strano che siano proprio i legislatori a inciampare di fronte a una protesta così giusta - ha dichiarato Nicola Rossi - il guaio è che fino a quando i consumatori non avranno la stessa importanza dei gruppi di pressione collegati a multinazionali come la Monsanto, sarà sempre più difficile portare avanti questa battaglia».
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