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Olfa Lamloum, Francese di fresca data, già minacciata
Publie le lunedì 24 gennaio 2005 par Open-Publishing
di Xavier Ternisien
Ha avuto il torto di protestare.
Olfa Lamloum, politologa, un incarico all’Università Paris-X, era presente il 21 dicembre 2004 alla prefettura della Seine-Saint-Denis per ricevere il suo decreto di naturalizzazione con una cerimonia ufficiale.
E’ stata testimone dell’esclusione di cinque donne che portavano un foulard. Queste ultime si sono viste vietare l’accesso al salone d’onore dal personale della prefettura perché non volevano togliere il foulard o la bandana. La Signora Lamloum ha deciso di rendere pubblica la cosa, diramando un comunicato di protesta su Internet. Da allora é oggetto di minacce anonime.
La prima lettera le é arrivata l’11 gennaio. Un’unica frase, a lettere maiuscole su una stampante a getto d’inchiostro. "Corsi e Alsaziani ci aprono la via allo sradicamento del cancro mussulmano, quanto a Olfa, le sconsiglio di uscire".
La seconda missiva é arrivata tre giorni più tardi. Un testo più lungo e volgare. Comincia con queste parole: "Li faremo agonizzare, in nome di Cristo Re". Il seguito é sullo stesso registro: "Francamente, Loumloum, fare uno scandalo alla prefettura il giorno in cui ti consegna il tuo cencio, seguita da isteriche con un lenzuolo (...). A memoria di coprofago, mai tanti simboli del disastro francese erano stati riuniti in una sola volta". La lettera anonima, carica di propositi ingiuriosi e minacciosi contro la sua famiglia, le annunziava inoltre che i suoi spostamenti erano sorvegliati: "Ormai la tua stamberga é sotto sorveglianza".
La professoressa di origine tunisina, che ha appena avuto un bambino, ha deciso di non cambiare abitudini. Ha sporto denuncia al commissariato della città della regione parigina dove risiede.
Cio’ che meraviglia di più la Signora Lamloum é che la lettera anonima la qualifica di "youssefista". Questo termine indica i partigiani di Salah Ben Youssef, avversario dell’ex presidente Habib Bourghiba. "Occorre avere una buona conoscenza della storia tunisina, ed una certa età, per far uso di questa parola, si stupisce Vincent Geisser, ricercatore del CNRS. Il termine "youssefista" si rivolge piuttosto ai fellagha mussulmani, che si sono opposti all’autonomia interna proposta dai Francesi nel 1954. E’ diventato un insulto, sinonimo di Islamico. Potrebbe essere usato da Tunisini o da rimpatriati".
Tradotto dal francese da Karl&Rosa di Bellaciao
http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3208,36-394637,0.html





