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Omicido Calipari, la Procura di Roma: «Il Governo faccia di più»

Publie le giovedì 14 aprile 2005 par Open-Publishing

di red

L’inchiesta sulla morte di Nicola Calipari deve continuare e il governo deve impegnarsi affinché gli Usa chiariscano nei dettagli cosa è accaduto il 4 marzo scorso. Dopo le indiscrezioni secondo cui gli Stati Uniti si appresterebbero a liquidare la vicenda che ha portato alla morte il funzionario del Sismi come un semplice incidente, la Procura di Roma (che ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio volontario) chiede al governo di fare le dovute «pressione» nei confronti del dipartimento di giustizia Usa affinché siano chiariti i fatti. «Pressioni» che, in primis, riguardano l’esito della rogatoria per ottenere dalle autorità militari americane l’acquisizione della Toyota Corolla sulla quale viaggiavano Nicola Calipari e Giuliana Sgrena, nonché l’identificazione dei militari di servizio al check-point che spararono all’auto. A oltre un mese dalla sparatoria che provocò la morte di Calipari e il ferimento della Sgrena, la procura infatti non è ancora riuscita ad acquisire alcun elemento concreto per poter avviare le indagini in Italia.

Adesso l’empasse giudiziaria sembra ulteriormente aggravarsi. Le indiscrezioni dicono che entro breve la commissione di inchiesta italo americana terminerà il rapporto sulla morte di Calipari con una sostanziale assoluzione dei soldati coinvolti. Gli Usa non sarebbero dunque intenzionati a processare i loro militari davanti a una corte marziale per quello che continuano comunque a definire «un incidente». Anche se da Washington il Ministro degli esteri Gianfranco Fini fa sapere che il lavoro della commissione va avanti («Attendiamo i risultati, non è stato fissato nessun calendario per la fine dei lavori. Sono ottimista sul risultato»), in Italia scoppia la polemica e l’opposizione, compatta, chiede una commissione di inchiesta internazionale, indipendente da influenze statunitensi.

«L’indagine sull’uccisione del dottor Calipari si avvia all’inaccettabile conclusione di un’assoluzione generalizzata - commenta Cesare Salvi - Non c’è più notizia della Commissione d’indagine a partecipazione italiana che secondo Berlusconi e Fini avrebbe dovuto concludere i suoi lavori entro il mese di marzo». Sullo stesso tono le parole di Laura Cima, deputata dei Verdi: «Se, come sembra, l’inchiesta per la morte di Calipari si concluderà con l’assoluzione di chi lo ha ucciso, nel tentativo di evitare la Corte marziale ai soldati americani, ci aspettiamo che almeno in questa occasione il governo italiano abbia uno scatto d’orgoglio e di dignità e non accetti supinamente le decisioni Usa». «Non è possibile che Fini rientri a mani vuote dal viaggio in Usa, senza avere rassicurazioni non formali e chiarezza», dichiara invece Beppe Fioroni (Margherita). Mentre Elettra Deiana, capogruppo di Rifondazione Comunista in commissione Difesa alla Camera, e Silvana Pisa, esponente dei Ds nella stessa commissione sottolineano che la «scandalosa» sentenza di assoluzione dei soldati Usa, se confermata, non sarebbe del tutto inaspettata: «È scandaloso come si sta evolvendo e come si concluderà l’inchiesta sulla morte del funzionario del Sismi. Si è trattato solo di un errore? È una sentenza scandalosa ma non inaspettata, perché i militari americani sono tutelati nei confronti di qualsiasi responsabilità per atti che vanno ben oltre le regole d’ingaggio e perché‚ non vi sono accordi bilaterali che mettano sullo stesso piano le responsabilità degli Stati Uniti con quelle degli altri Paesi».

http://www.unita.it/index.asp?SEZIO...

CALIPARI/ MINNITI: GOVERNO CHIARISCA SUBITO NOTIZIE INQUIETANTI

"Servono fermezza e decisioni immediate"

Roma - "Le anticipazioni dei media italiani e internazionali sulle possibili conclusioni dell’inchiesta sull’uccisione di Nicola Calipari sono inquietanti. Anche l’ipotesi di allungare i tempi dell’inchiesta, come sembra sia stato richiesto dal governo italiano , sembra più rivolta a prendere tempo che a sciogliere i nodi dell’inchiesta che possono invece essere chiariti assumendo con fermezza decisioni immediate non più rinviabili: I magistrati italiani debbono poter interrogare i testimoni". Lo sottolinea il capogruppo Ds in commissione Difesa della Camera Marco Minniti.

"Debbono essere resi noti ai nostri inquirenti - sottolinea - i nomi dei componenti della pattuglia che ha aperto il fuoco sull’auto di Calipari. L’auto stessa deve poter essere ispezionata in Italia. Si tratta di una serie di atti da assumere subito e che poco hanno a che vedere con i limiti della giurisdizione e possono invece rendere più trasparente l’operato stesso della commissione mista. La vicenda Calipari non può finire così. Il governo assuma una iniziativa immediata che corrisponda alla richiesta della verità e della giustizia. Mi auguro, nell’ interesse del Paese, che ne sia capace". (Apcom)