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Omofobia e altri orrori. i vuoti della legge

Publie le lunedì 16 marzo 2009 par Open-Publishing

Omofobia, la politica non sia più sorda

Imma Battaglia, 13 marzo 2009 (aprileonline)

La recente aggressione di Pordenone rende urgente l’estensione della legge Mancino (che condanna azioni e slogan legati all’ideologia nazi-fascista e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali) alla persecuzione per orientamento sessuale. Per questo sabato sarà organizzato un sit-in davanti Montecitorio a Roma alle ore 11

"Dai andiamo a dare una lezione ai froci". E’ così che è nata l’aggressione di Pordenone dove è stato selvaggiamente picchiato, in piazza, un giovane omosessuale disabile. Bisogna fare i nomi degli aggressori, tutti rigorosamente italiani, va sottolineato. Nicola Turan, 23 anni, indagato già per scritte razziste, Federico Scabbio e Stefano Ostarita. Mostriamo i volti e pubblichiamo le foto degli italiani aggressori così come è stato fatto per i rumeni!

Si è parlato di vigliaccheria, di violenza agghiacciante, ma questa azione ha un nome che deve rimanere impresso nella memoria collettiva: odio omofobo. Una violenza che nasce dalla cultura del rancore verso i gay e che in Italia non trova ancora una sua collocazione nel codice penale. Non esistono aggravanti per questi reati, il che non può che tradursi in una situazione scandalosa.

C’è una legge, la legge Mancino del 1993, che condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazi-fascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali. Estendere il campo di applicazione di questa norma anche per motivi legati all’orientamento sessuale e l’identità di genere, permetterebbe di avere pene per la diffusione e l’incitamento di atti discriminatori verso gay e trans, oltre che misure più severe per i reati di violenza omofoba.

Purtroppo oggi non è possibile. In quell’ "andiamo a dare una lezione ai froci" non si individua un aggravante della violenza poi espressa, con il risultato che spesso gli aggressori sono fuori dal carcere in tempi rapidi, o non ci entrano affatto.

La violenza di Pordenone non è un fatto isolato anche se questa volta colpisce ancor di più perché si è trattato di una vittima disabile. Sentiamo crescere attorno a noi un pesante clima di minaccia, che si alimenta di una crescente arretratezza culturale e sociale attorno alla comunità lgbt.

C’è soprattutto un silenzio assordante della politica attorno a tutto quello che possa riguardarci, dalla legge anti omofobia, appunto, ai diritti civili. Si ha la sensazione di un isolamento che ha come altra faccia della medaglia, invece, l’uso strumentale, spesso nella comunicazione, di ciò che riguarda il mondo lgbt. L’informazione sfrutta a fini scandalistici o di audience le polemiche sui gay e trans, ma all’audience prodotta non corrisponde un avanzamento sul terreno dei diritti.

A tutto questo non ci stiamo. E’ tempo di scendere in piazza e agire quotidianamente. Non caso per sabato è stato organizzato un sit-in davanti a Montecitorio, perché c’è una politica sorda e cieca che non tolleriamo più. Quanti gay o trans devono ancora subire violenza prima che si mettano in atto politiche adeguate? Sulla sicurezza lo scontro spesso giocato sui toni della demagogia e del populismo è quotidiano.

Basti pensare a come dagli stupri si sia passati a dibattere delle ronde e dell’emergenza immigrati. Questa volta che a delinquere sono tre italiani si parla di un fatto episodico. Non è così. Ci vogliono risposte politiche urgenti e concrete. Scendiamo in piazza e facciamoci sentire. Basta violenza e subito una legge anti-omofobia.

*Presidente di GayProgect

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Da http://www.masadaweb.org

Gli inacettabili
Viviana Vivarelli

I due principali schieramenti hanno presentato inquietanti analogie non solo sul male che hanno fatto ma anche sul bene che hanno omesso di fare e sull’opposizione, che sarebbe stata dovuta, a troppe iniquità della Comunità Europea e che invece sono risultate assenti.

Troppe ce ne sarebbe da enumerare: la caduta della divisione dei Poteri e la prevaricazione del Governo su Magistratura e Parlamento, i reati finanziari o le regole di Borsa e Banche del tutto disattese o fuori controllo, le eccessive spese in armi di fronte a una Costituzione che difende la pace e vieta guerre aggressive, il rientro della pena di morte col Trattato di Lisbona, la direttiva Bolkestein che permette di applicare ai lavoratori europei il peggiore dei trattamenti in UE, la svalutazione del Parlamento europeo a organo consultivo mentre il Consiglio delibera ma noi non possiamo eleggerlo, la mancata depurazione dei vertici italiani di potere da pregiudicati e corrotti, il no referendario al nucleare calpestato indecentemente come il rifiuto popolare a incineritori e discariche di fronte a un aumento pauroso delle malattie cellulari, l’assenza di ammortizzatori sociali ai senza lavoro, nessun freno al clientelismo politico, al nepotismo, alla spartizione, all’uso spregiudicato del voto di scambio, l’affossamento della Giustizia sia nella sostanza che nella forma fin quasi alla paralisi, l’assenza di pena a reati come tortura, razzismo, omofobia, ginofobia, fascismo... la distruzione dell’art. 3 della Costituzione che garantisce l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge e i diritti di ognuno indipendentemente da sesso, religione, ecc., il peggioramento della condizione femminile e della dignità dei diversi sessuali per favoire una Chiesa spietata e reazionaria, l’attacco all’art. 21 sulle libertà di espressione e all’art. 17 sulla libertà di associazione e di manifestazione in pubblico, l’attacco alla libertà di stampa e di diffusione di informazione, la censura al web, l’attacco allo sciopero, il testamento biologico che nega l’art. 32, la laicità dello Stato sommersa dal confessionalismo clericale che si fa legge, l’attacco costante perpetrato alla divisione dei poteri con un capo di Governo che intende governare in modo assoluto e per diretta elezione popolare, la caduta di veti sul nucleare, l’abolizione di sinecure sociali nei clientelari piani obiettivo, il non aver mai regolamentato una volta per tutte i conflitti di interesse, la sporca politicizzazione della RAI, il disinteresse per il veto europeo alle doppie cariche o la non equiparazione dei benefici dei politici alle regole europee, la mancata difesa dello statuto del lavoro, dei beni collettivi come l’acqua, dei diritti del parlamento e della sovranità popolare, il silenzio sul quorum richiesto ai referendum e l’obbligo a rispettare gli stessi, l’attacco all’habeas corpus e al diritto di curarsi e alimentarsi come uno crede...

è una fila lunghissima di orrori che derivano da dimenticanze, omissioni, inciuci totalmente inaccettabili.

E se non li possiamo accettare dalla destra meno ancora possiamo accettarli da un partito di opposizione, sia che esso intenda ancora o non intenda più definirsi di sinistra.