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On. Aurelio Crippa: Chiarezza

Publie le venerdì 25 aprile 2008 par Open-Publishing

valorizzareilsaperfare 24 aprile 2008

Chiarezza

On. Aurelio Crippa

Come si sa (solo LIBERAZIONE non lo sa) faccio parte del “fronte prevalente” (così catalogato) della nuova maggioranza costituitasi al CPN, contraria al Partito Unico, uscito distrutto dalle urne.

Mi ribello alla protervia e peggio che sento e leggo nel post-CPN.

Pensavo che certe asprezze, da qualunque parte provenissero, fossero dettate dal momento, invece vedo essere scelta consapevole, una “modalità” del fare politica, orientata al Congresso.

Alcune meritano una risposta.

1. Si è partiti col dipingere ex DP tutte/i coloro che manifestavano opinioni diverse (un STOP è stato dato al CPN)

Si è arrivati ad indicare la nuova maggioranza, come “annessione” di dirigenti ex maggioranza alla principale minoranza ESSERE COMUNISTI.

Si mente, sapendo di mentire.

a) Nessuna annessione, più semplicemente convergenza politica sulla valutazione politica del momento.

b) Si dimentica, che nella Conferenza d’Organizzazione di Massa Carrara, una nuova maggioranza si era determinata, in cui era presente ESSERE COMUNISTI.

2. Esprimi opinioni diverse rispetto a prima: sei protagonista di un “golpe”, sei un traditore.

Lo stalinismo degli antistalinisti: se sei con me sei buono (migliore politicamente), se no sei cattivo (peggiore politicamente).

3. “Dobbiamo rimettere in piedi una comunità a cui dare come orizzonte l’innovazione e non un fortino delle antiche certezze in cui rinserrarsi” Certo.

Resta il fatto che dobbiamo rimettere in piedi una comunità che c’era e che l’innovazione perseguita (Partito Unico) ha distrutto e quindi sarebbe bene abbandonare schematizzazioni di comodo, divisioni fra conservatori ed innovatori, se poi gli innovatori, che tali si ripropongono, sono portatori di questo disastro.

4. “Il dilemma ora è: tornare indietro in un fortino o fare un salto e proseguire?

La risposta data al recente CPN, della stragrande maggioranza degli interventi, dai documenti politici presentati è netta: ripartiamo da Rifondazione Comunista, dalla “cura” del Partito.

Il riproporre pedantemente divisioni di comodo non può che fare del male al Partito, intralciare l’impegno unitario e collettivo per il suo rilancio.

In ultimo, un richiamo al commento che ho letto, post CPN, del compagno Vendola: al congresso l’opzione dirimente sarà l’impegno del Partito “per la sinistra del futuro” o per una “col torcicollo, rivolto al passato”. Siccome non c’è futuro senza storia (torcicollo), credendo in ciò appartengo a quella “categoria” che con il “torcicollo” analizza il passato, per cogliere le positività con le quali costruire il futuro.

Sarebbe bene che lo facesse anche il compagno Vendola, analizzando i perché nella sua Regione, di cui è Governatore, “LA SINISTRA, L’ARCOBALENO” ha un esito elettorale del 2,9%, meno della media nazionale.

Pensa, compagno Vendola, a quanto il mio “torcicollo” ha contribuito, in quelle lunghe discussioni, a far sì che il tuo “guardare avanti”, alla sinistra del futuro, non ti portasse su altri lidi, rispetto a quello del PRC, al momento delle scissioni subite, prima quella Magri-Castellina, poi di Cossutta.

Confesso: non mi sono sentito a mio agio a scrivere queste note, ma quando il “vaso è colmo,…..”

Auspico, e questo è il mio impegno e quello delle compagne e dei compagni di VALORIZZARE IL SAPER FARE, che questo congresso lasci alle spalle le etichettature di convenienza (innovatori e conservatori) e segui il ritorno della politica (polis) e delle comuniste e dei comunisti.

E tanto basterebbe!!