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Ordine del giorno finale Assemblea nazionale Sinistra europea in Italia
Publie le lunedì 2 luglio 2007 par Open-PublishingL’Assemblea nazionale della Sinistra europea in Italia approva la
dichiarazione comune e la carta generale delle regole, sottoposte
alla
consultazione delle reti e al dibattito di questa Assemblea. Essi
costituiscono i documenti posti alla base della nostra assemblea
costitutiva.
Dichiara come primi impegni della nuova attività della Sinistra
europea in Italia le seguenti campagne:
- per l’accertamento della verità politica sulle responsabilità
politiche ed istituzionali nonché le trame internazionali per i
fatti
di Genova 2001, ovvero la repressione violenta e premeditata contro
un
grande movimento democratico. In questo senso, ribadiamo che la
Commissione parlamentare sui fatti di Genova non è rinviabile. Così
come non è accettabile che venga riproposto di svolgere il G8 nel
nostro Paese.
- Al fianco dei comitati e della popolazione vicentina contro la
nuova
base militare. Quella decisione, non condivisa o concordata con le
forze di sinistra nella maggioranza, non ci impegna. Tanto più perché
non è condivisa dalle popolazioni. Chiediamo, assieme alle cittadine
e
ai cittadini di Vicenza, una consultazione popolare vincolante e
l’apertura di una trattativa. Stessa cosa vale per la TAV, il NO
Mose,
le altre mille vertenze territoriali. Siamo con il diritto e con le
popolazioni, come ieri a Scanzano. Fino in fondo. Fino alla
disobbedienza civile. I parlamentari della Sinistra europea, i suoi
rappresentanti nelle sedi istituzionali sono impegnati ad essere al
fianco dei cittadini di Vicenza, ad essere presenti nei presidi
permanenti, a partire dai prossimi giorni.
- Sarà impegno della Sinistra europea contribuire a una iniziativa
generale per il superamento dell’attuale modello economico -
produttivo verso un modello ecocompatibile, che si ponga come
obiettivo primario il benessere dei viventi su tutto il pianeta,
senza
distinzione di latitudine e garantito nel tempo. Operando per la
massima efficienza e sobrietà nell’uso delle risorse naturali e
riducendo consistentemente i processi distruttivi come la combustione
per affrontare le grandi emergenze climatiche ed ambientali
accompagnate dalla mercificazione dei beni comuni primari: aria,
acqua, terra, energia. Favorendo la creazione di tanto lavoro buono e
compatibile e l’incontro tra i grandi movimenti mondiali per la
salvaguardia dell’ecosistema e le vertenze territoriali contro le
grandi opere e i megaimpianti finalizzati prevalentemente a favorire
le rendite finanziarie.
- Si è svolta ieri una grande manifestazione popolare: il Pride.
Questo popolo parla a tutta l’Italia. Parla di un rinnovamento
culturale del costume, dei diritti. Parla della laicità, del
contrasto
ad ogni forma di intolleranza, di discriminazione. Parla del
riconoscimento delle differenze, del contrasto ad ogni forma di
fondamentalismo o di Stato etico, di controllo sui corpi. Vogliamo
rilanciare la sfida per l’estensione dei diritti, le unioni civili,
contrastare con forza l’omofobia.
- Riconosciamo nella War On Drugs una strategia fallimentare che in
questo decennio ha alimentato guerre e mafie globali senza ridurre né
la produzione né il consumo. La Se chiede al governo Prodi di
superare
così come prevede il programma dell’Unione l’attuale legge in vigore
sulle droghe in Italia, e parteciperà alle mobilitazioni che si
terranno a Vienna nel 2008/9 per contestare l’operato dell’Onu sulle
droghe.
- Intendiamo promuovere una grande campagna di civiltà che riguardi i
diritti dei migranti, a partire dall’abrogazione Bossi-Fini, la
cancellazione dei CPT, una nuova legislazione, a partire dall’asilo
politico e dal diritto di voto passivo e attivo.
- Siamo dentro il conflitto sociale e partecipiamo pienamente alle
mobilitazioni per aprire la stagione di risarcimento sociale che il
Paese attende: salari, pensioni, lotta alla precarietà, casa,
estensione del welfare e modifica nel profondo del suo
modello.L’abolizione dello scalone è un impegno del Governo. Va
realizzato subito e senza sostituirlo con meccanismi graduali che
portano al medesimo risultato. Aumentare pensioni minime e basse è
necessario in un Paese come l’Italia dove oltre i 2/3 dei pensionati
prende meno di 700 euro al mese. Si vuole l’equità? Si cominci a
colpire rendite e privilegi, a partire dalle liquidazioni d’oro e
dalle pensioni d’oro dei grandi manager e dai vitalizi dei
parlamentari.
E’ strategica la lotta alla precarietà, per il lavoro stabile, la
sicurezza del lavoro. L’Italia è il Paese con il più alto numero di
morti sul lavoro. Servono controlli e sanzioni. Serve la prevenzione.
E la prima prevenzione è modificare le norme che hanno esteso la
precarietà, tolti diritti e tutele, intensificato i ritmi e lo
sfruttamento. La lotta alla precarietà parla ai giovani di questo
Paese impossibilitati ad un progetto di futuro dalla condizione
generale della precarietà che riguarda il lavoro tutto, quello
manuale, quello intellettuale, quello creativo, la produzione
artistica. Intendiamo rilanciare l’iniziativa per il reddito di
cittadinanza, il salario sociale, il superamento dei contratti
precari, la riduzione dell’orario di lavoro.
- Il salario è poco. E’ stato perso troppo di potere d’acquisto.
Sinistra europea lancia una grande campagna a sostegno del rinnovo
dei
contratti, a partire da quello dei lavoratori metalmeccanici. Nessun
accordo al ribasso, nessun accordo senza sentire i lavoratori in
maniera vincolante in questa fase cruciale del confronto fra governo
e
sindacati. Il governo faccia la sua parte. L’extragettito, frutto
anche del contrasto all’evasione, vada al risarcimento sociale e non
il residuo, dopo aver accontentato le tecnocrazie di Bruxelles e le
lobbies di potere in Italia. Con il cuneo fiscale hanno avuto le
imprese, oggi tocca ai lavoratori.
- Vogliamo lo smantellamento dell’impianto di fondo dell’autonomia
scolastica e per il completo smantellamento della cosiddetta riforma
Moratti. Siamo per affermare a tutti i livelli la conoscenza come
bene
comune, il ruolo pubblico dell’istruzione e il contrasto alla
mercificazione del sapere, al sostegno alla privatizzazione della
scuola, alla precarietà .
- Vogliamo lanciare una grande campagna per la sicurezza e la
legalità. Non la versione securitaria fatta propria da alcuni
sindaci,
anche di centro-sinistra, i cosiddetti "patti per la sicurezza" che
sono la caccia al diverso e l’implementazione dell’emarginazione.
Innanzitutto, pensiamo a una grande campagna contro la violenza alle
donne, che contrasti il suo dilagare, nell’ambito familiare, così
come
in quello del lavoro e nella società.
- Rilanciamo la centralità di un nuovo meridionalismo e della sua
connessione con i popoli del Mediterraneo, come spazio comune di
cooperazione e per una nuova idea della cooperazione, dell’economia,
della società.
- Sinistra Europea rilancia l’iniziativa di impegno e solidarietà per
la cooperazione internazionale, la diplomazia dal basso, le lotte al
fianco dei popoli oppressi e le minoranze. Politiche per il disarmo,
uscita dai teatri di guerra, coerente applicazione dell’art.11 della
Costituzione. Va organizzata una mobilitazione contro lo scudo
stellare.
- Lanciamo una campagna per la causa palestinese.
Abbiamo coscienza dei nostri limiti. Con modestia, ma grande calore
chiediamo la cessazione dell’ostilità dentro la comunità palestinese,
il dialogo. La partecipazione popolare sostituisca il conflitto
interno. Allo stesso tempo, rilanciamo il processo di pace e la fine
dell’occupazione militare. Pace, diritti, sicurezza stanno assieme.
- La partecipazione è l’elemento distintivo della Sinistra europea.
Decidiamo di proporre un tavolo di confronto permanente con
associazioni e movimenti. Proponiamo di aprire una grande
consultazione popolare sulle priorità della svolta che il Paese
attende. Decidiamo di aprire un portale "Per la Sinistra" aperto a
tutte le forze, le associazioni, i comitati, donne e uomini singoli.
Ci impegniamo a costruire le case della sinistra e i laboratori
sociali come luoghi fisici di condivisione di uno spazio politico
pubblico partecipato, di auto organizzazione sociale, del fare
cultura.